Monologo grottesco. Karoshi è
termine giapponese indicante "morte per eccesso di lavoro". Di eccessiva
fatica si muore ed è quello che capita a Ciro Sciancalepore, amico dall'infanzia
di Gennaro Esposito il quale, tra una maledizione, un ricordo e un discorso politico, santifica l'abitudine
napoletana della fannulloneria. Meglio non lavorare o lavorare poco che morire
stecchiti in un ufficio, divorati dalla macchina mostruosa della società
pseudolibertaria che rende schiavi, lanciando slogan orwelliani del tipo "il
lavoro nobilita l'uomo". Una
valanga saettante di meditazioni, di gesti, di sussulti fino all'esito finale rivelatorio: lavorare
non solo stanca e stressa, come diceva
Cesare Pavese, ma per davvero uccide.

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