ROMA - Via libera negli Stati Uniti alla realizzazione del primo telescopio ottico dedicato alla ricerca di segnali visibili possibile traccia dell'esistenza di civiltà aliene. Il progetto, dell'osservatorio dell'università di Harvard, offre così uno strumento ulteriore a disposizione del programma Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), che da tempo coinvolge ricercatori e appassionati di astronomia nella ricerca di forme di intelligenza extraterrestri. Installato presso il Centro Smithsonian per l'Astrofisica all'osservatorio Oak Ridhe di Harvard, il telescopio ha uno specchio dal diametro di 1,8 metri ed è in grado di setacciare l'intera Via Lattea nell'arco di un anno. Il progetto è nato dall'ipotesi, avanzata da alcuni esperti, che le popolazioni aliene debbano usare dei segnali luminosi per comunicare. "Inviare segnali luminosi nell'universo - ha osservato il responsabile del progetto, Bruce Betts - potrebbe essere il modo più logico per raggiungere gli extraterrestri. Finora non siamo riusciti a captare nulla, perché male equipaggiati a ricevere qualsiasi tipo di segnale". Dagli anni '60 gli astronomi utilizzano i radiotelescopi in cerca di segnali radio inviati da forme di intelligenza aliena. Ma secondo altri scienziati sarebbe invece possibile che le civilta' aliene si servano di fasci di luce per comunicare. La luce visibile può infatti formare raggi molto brillanti, essere incredibilmente intensa, e con le sue alte frequenze trasportare di grandi quantità di informazioni. Già solo usando la nostra attuale tecnologia, si può emettere un raggio di luce, brillante e ben diretto, come quello di un laser, 10mila volte luminoso, come le nostre stelle, per un breve istante ed essere quindi osservati anche da distanze enormi. "Con questo nuovo sistema siamo in grado di realizzare un trilione di misure al secondo - spiega Paul Horowitz, dell'università d Harvard - ed espandere di 100.000 volte la copertura del cielo rispetto alle nostre precedenti ricerche ottiche. Il telescopio può fare la scansione delle strisce luminose nel cielo, servendosi di una macchina fotografica costruita su misura, contenente una serie di segnalatori in grado di rilevare un miliardo di flash di luce al secondo". (ANSA) |
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