ROMA - Distese di felci verdi che crescevano in acque dolci e a temperature miti: così appariva il Polo Nord 49 milioni di anni fa e 6 milioni di anni prima le temperature erano ancora più calde, si aggiravano sui 23 gradi centigradi, livelli subtropicali. Queste le conclusioni di una ricerca internazionale che dimostra anche per la prima volta come le due calotte polari si siano formate contemporaneamente a differenza di quanto ritenuto finora. Lo studio, descritto in tre articoli che saranno pubblicati domani su Nature e a cui la rivista inglese ha dedicato anche la copertina e un approfondimento, è stato coordinato dai ricercatori olandesi Appy Sluijs e Henk dell'università di Utrechte e dal ricercatore americano Kathryn Moran dell'università di Rhode Island a Narragansett e supportato dall'Ocean Drilling Program (IODP), un programma di ricerche marine internazionali. A permettere le analisi e dunque le scoperte, quello che i geologi hanno definito "il primo documento geologico preistorico proveniente dai fondali ghiacciati dell'Artico" cioé una carota di ghiaccio lunga 430 metri estratta grazie a una nave trivellatrice e a navi rompighiaccio. A sorprendere gli scienziati già la prima conclusione: il ghiaccio nell'Oceano Artico si è formato 14 milioni di anni fa, cioé molto prima di quanto i geologi pensassero. E questo significa che le immense lastre che coprono entrambi i poli si sono ghiacciate simultaneamente, in un modo che i ricercatori definiscono "simmetria bipolare". Precedentemente i geologi credevano che i ghiacci antartici fossero apparsi prima di quelli artici a causa di spostamenti di placche tettoniche e di cambianti delle correnti oceaniche. La scoperta "fa luce su un mistero climatico e sottolinea il ruolo che l'ossido di carbonio e altri gas serra giocano sul clima" ha spiegato Steven Clemens dell'università di Brown che ha collaborato alla ricerca. Il collegamento fra i due fenomeni di raffreddamento, secondo gli studiosi, può essere importante per studiare modelli che predicano condizioni future. Inoltre, lo scioglimento dei ghiacci artici e antartici rilevati negli ultimi mesi e che gli studiosi collegano all'incremento dei gas serra indicherebbe che i livelli di ossido di carbonio "hanno effetti sul clima in tutte le ere". Il brusco cambiamento climatico sarebbe avvenuto circa 45 milioni di anni fa, con un drammatico raffreddamento che ha portato la Terra a passare da un ambiente "serra" a un ambiente ghiacciato che ha modificato venti, correnti e temperature degli oceani con un profondo impatto su piante e vita animale. Ma come questo cambiamento sia avvenuto nell'artico non era mai stato ben documentato perché la storia del clima era sepolta sotto spessi blocchi di ghiaccio. Durante la missione, chiamata Artic Coring Expedition e guidata da Moran e da jan Backman dell'università di Stoccolma, sono stati raccolti sedimenti a circa 1.000 metri di profondità arrivando fino a 430 metri sotto il fondale marino. Dalle analisi fisiche, biologiche e mineralogiche dei sedimenti estratti sono emerse differenti caratteristiche per ogni era. 25-44 MILIONI DI ANNI. Gli strati di ghiaccio di questo periodo conservano argilla, sabbia grossolana e piccoli ciottoli provenienti dai continenti e trasportati dal vento. Dai 25 ai 44 milioni di anni fa i sedimenti estratti contengono limo insieme con non ben distingubili segni di vita biologica. 44-49 MILIONI DI ANNI. Questi sedimenti contengono resti di alghe di acqua dolce e salata miste ad argilla, inclusa una sorpresa, spore di Azolla, una felce di acqua dolce. Gli autori suppongono che l'acqua salata, più densa, si trovasse più in profondità ed è questa, secondo lo studio, la prova di una transizione e cioé di un passaggio da una Terra surriscaldata dall'effetto serra a una Terra ghiacciata. 54 MILIONI DI ANNI FA. I sedimenti di questo periodo contengono argilla fangosa insieme con un microfossile, l'Apectodinium, che é considerato un forte indicatore di un brusco evento climatico di riscaldamento e secondo lo studio suggerisce che l'Artico 55 milioni di anni fa fosse caldo, molto più del previsto, con temperature subtropicali intorno ai 23 gradi. (ANSA) |
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