ATLANTA - Riconoscere le diverse caratteristiche genetiche alla base di ciascun tumore e ricostruirne l'identikit: su questoi, in primo luogo per il tumore del seno, del polmone e per alcune forme di leucemia, puntano le nuove terapie anticancro e molte delle ricerche presentate nel congresso della Società americana di oncologia medica (ASCO). "E' un'esplosione di ricerche nel campo della genetica dei tumori ed è alle porte una nuova rivoluzione, quella della proteomica, che permetterà di individuare e caratterizzare le proteine legate al tumore", ha detto Luca Gianni, direttore dell'Oncologia medica dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano e primo europeo membro del comitato scientifico dell'ASCO. Non ci sono dubbi, ha aggiunto Luca Gianni, che la direzione della ricerca sia costruire "terapie mirate sulla base delle caratteristiche genetiche del tumore e del paziente". Il cambiamento è cominciato, ma è impossibile prevedere il momento in cui uscirà dalla fase sperimentale per coinvolgere l'intera ricerca. Sicuramente, ha aggiunto, "la ricerca sta vivendo un momento di grande fermento produttivo". SCOPRIRE LA 'FIRMA' DEL TUMORE: è caccia alle caratteristiche che permettono di identificare un tumore rispetto a un altro. "Tumori diversi - ha osservato Luca Gianni - hanno caratteristiche diverse, grazie alle quali possono essere riconosciuti". Ad ogni tumore, quindi, corrispondono una firma (scritta nelle proteine che ne sono la spia) e un identikit ben preciso. Si apre uno scenario nuovo e molto complesso nel quale ciascuna grande famiglia di tumori è organizzata in sottogruppi, ognuno diverso dall'altro. PREVEDERE GLI EFFETTI DELLE CURE: una volta conosciuto il tumore dal punto di vista genetico diventa possibile prevedere come reagirà si farmaci. Per questo avere a disposizione l'identikit del tumore al momento della diagnosi può aiutare a scegliere i più efficaci per quella particolare forma di tumore. Gli studi genetici stanno diventando "il pane quotidiano dell'oncologia", ha proseguito Luca Gianni, e di riflesso il ruolo del patologo sta cambiando enormemente. Le sue caratterizzazioni, ha aggiunto, sono indicazioni importanti per impostare la terapia. CONOSCERE LA RISPOSTA DEI PAZIENTI: nessuno reagisce a un farmaco nello stesso modo. Ci sono caratteristiche genetiche che possono modificare in modo importante la sensibilità ai farmaci e lo studio di questi meccanismi, chiamato farmacogenomica, è destinato a diventare sempre più importante quanto più diventeranno numerosi e complessi i farmaci antitumorali disponibili. PRIME RICADUTE POSITIVE: che la genetica sia destinata a portare grandi novità nella cura dei tumori è già chiaro dai primissimi risultati ottenuti. Ad esempio, avere identificato il livello del recettore Her-2 come una delle principali spie di un tumore del seno particolarmente aggressivo ha permesso finora di ridurre la mortalità del 50%. Non c'é dubbio, secondo Luca Gianni, che conoscere questi meccanismi biologici permetterà di mettere a punto i farmaci migliori. In Italia, l'Istituto Nazionale Tumori di Milano ha dato il via ad uno studio su un centinaio di donne per valutare le caratteristiche genetiche del tumore e di prevedere la sensibilità al farmaco. E presto, ha concluso l'esperto, studi analoghi potranno essere condotti su altre forme di tumore, come quello del colon-retto. (ANSA) |
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