MADRID - A cinquecento anni dalla morte a Valladolid gli scienziati ne sono ormai certi: Cristoforo Colombo e' sepolto nella cattedrale di Siviglia, in Spagna. Lo indicano esami genetici e antropologici mentre entro qualche settimana saranno pronti i risultati dell'analisi comparata del Dna per confermare cio' di cui e' convinta la stragrande maggioranza degli storici: che il grande navigatore era genovese. ''Sui resti sepolti a Siviglia continuiamo le indagini pero' tutti i risultati, antropologici e genetici, indicano che si tratta di quelli di Colombo. Quindi possiamo affermare che e' chiarissimo che quelle sono le sue ossa''. Lo dice all'Ansa il professor Jose' Antonio Lorente direttore del laboratorio genetico della facolta' di medicina legale dell'Universita' di Granada il quale sottolinea che gli esami del Dna presto saranno in grado di confermare anche se il grande navigatore era genovese. Oppure, seguendo altre teorie, catalano, delle Baleari o della Francia meridionale. I risultati del Dna, spiega Lorente, sono ''quasi completi'' ma non saranno annunciati, come da molti sperato, il 20 maggio, nel quinto centenario della morte dell'Ammiraglio, in quanto si aspetta ancora l'esame dei campioni italiani. Una certezza ormai, quella della sepoltura a Siviglia, raggiunta, nonostante quando si apri' l'urna che conteneva i resti di Colombo ci si fosse trovati di fronte appena 150 grammi di materiale da analizzare: frammenti di ossa di tutte le parti del corpo e tutti della stessa persona, un uomo di mezza eta' dal fisico delicato. E il tutto in condizioni molto precarie a causa dell'umidita'. Lorente dice: ''Stiamo per terminare gli studi edafologici (contenuto non osseo della tomba di Colombo) per poter fare un calcolo statistico congiunto, ma sono convinto che quelle di Siviglia siano le ossa di Colombo''. ''Convinto'' che i resti di Siviglia siano quelli di Colombo e' anche Miguel Botella, un antropologo che collabora all'indagine per appurare la verita' storica. Anche se dice che non esiste, come spesso in questi casi, una certezza assoluta. E ''ottimista'' sull'esito complessivo degli esami e' anche lo storico Marcial Castro, colui che e' all'origine di tutto il processo di indagine iniziato nel 2002. Le rivelazioni di Lorente coincidono con l'inizio di un grande congresso storico per il quinto centenario della morte del navigatore che cade il 20 maggio, data per la quale il mondo si attendeva la fine del thriller sulla nascita di Colombo. Lorente spiega infatti che ''i risultati sono quasi completi ma non ci sono conclusioni fino a quando non si studieranno tutti i campioni italiani'' alcune dei quali non sono ancora stati completamente analizzati. La ricerca infatti avviene all'Universita' di Granata e parallelamente a quella di Tor Vergata a Roma, con la collaborazione di centri tedeschi e americani. Si e' cominciato esumando i resti del fratello di Colombo, Diego, conservati in Spagna per compararli, insieme a quelli del figlio dell'ammiraglio, Hernando, sepolto anche egli a Siviglia, con quelli di Cristoforo. Poiche' su Diego e Hernando non ci sono dubbi, si e' arrivati alla conclusione che il Dna mitocondriale dei resti dei due fratelli e' identico, mentre gli studi antropologici indicano che i resti di Siviglia sono compatibili con quelli di Cristoforo. Certezza si avrebbe, dice Botella, confrontandoli con quelli a Santo Domingo, ma finora il governo domenicano non ha consentito prove di Dna. Dopo la verifica della sepoltura, l'equipe internazionale si e' posta il problema di accertare ''di dove fosse originario'' Colombo. Perche', spiegano gli esperti, ''malgrado si accetti che fosse di origine genovese, ci sono altre teorie fondate su dati oggettivi che situano la sua origine in Spagna''. E quindi si sono prelevati campioni di materiale genetico da persone dove sono frequenti i cognomi Colombo, Colon, Colom, cioe' in Liguria-Genova, Catalogna, Baleari regione Valenziana e Sud della Francia. E dal confronto di questi dati si attendono risultati espressi in probabilita' statistiche. E, spiega Lorente, si sono conclusi gli studi sui cognomi Colon/Colom ma non ancora quelli sui Colombo. Per Lorente non ci sono quindi ormai piu' dubbi che quelli che riposano nella cattedrale sivigliana siano i resti dell'Ammiraglio. ''Ma il fatto - sottolinea - e' che manca l'80% del corpo, che puo' trovarsi nella Repubblica Dominicana''. Il corpo di Colombo, morto a Valladolid vi fu sepolto e poi traslato a Siviglia e quindi per sua volonta' nella cattedrale di Santo Domingo nel 1544. Nel 1795 l'arcivescovo, per ragioni politiche, porto' i resti all'Avana. Nel 1877 restauri alla chiesa domenicana rivelarono un'altra cassa con un'iscrizione secondo cui si trattava delle ossa dell'ammiraglio. Dopo il 1898 i resti dall'Avana tornarono a Siviglia, e oggi si ritiene che probabilmente sono autentici sia quelli in Spagna che quelli a Santo Domingo. (ANSA) |
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