TORINO - Sarà pronto a fine 2007 il primo 'vino di ghiaccio' della valle di Susa prodotto vendemmiando a gennaio, quando la temperatura in montagna per alcuni giorni non va al di sopra degli 8-10 gradi sottozero. Potrà costare tra i 30 e i 50 euro per ogni bottiglia da 375 centilitri, si prevede di realizzarne 1.200. Il vino del ghiaccio valsusino, prodotto tra gli 800 e i mille metri di Chiomonte (Torino), è già stato imbottigliato nel 2006 in via sperimentale, staccando i grappoli ghiacciati il giorno di San Sebastiano, da cui il vino ha preso il nome. E' stato presentato al Salone del gusto, nello stand della Provincia di Torino. Il vino del ghiaccio 'San Sebastiano' è prodotto dalla Comunità montana Alta valle di Susa, su un progetto dell'associazione Donna Sommelier Europa. E' ottenuto con uve 'Avana'. "La produzione è molto bassa, il 5-10% di una normale vendemmia. I vendemmiatori - ha spiegato Maria Luisa Alberico, direttrice di Donna Sommelier Europa - tagliano i grappoli gelati, rigorosamente a mano. Gli acini vengono pressati in condizioni di freddo estremo: in questo modo la parte acquosa del frutto, che si è cristallizzata, può essere scartata e si ottiene non di più di qualche pregiatissima goccia di succo concentrato". TERRA MADRE PORTA 65 CIBI MONDO IN TOSCANA Il maiale di Guascogna, le uova azzurre cilene, il té vietnamita, il fagiolo della Catalogna, il miele albanese ed il caffé dei Caraibi sono alcuni tra i 65 cibi prodotti da remote comunità agricole del pianeta che si potranno conoscere dal 31 ottobre al 4 novembre durante numerose iniziative che si terranno per la tappa Toscana di Terra Madre, la grande rete alimentare che al Salone del Gusto di Slow Food a Torino ha radunato 1.600 comunità del cibo provenienti da tutto il mondo Terra Madre porterà in Toscana 25 delegazioni provenienti da Asia, America Latina ed Europa. Si tratta di 65 fra produttori agricoli ed allevatori in rappresentanza di 15 paesi. Una trentina i comuni che ospiteranno le varie comunità in collaborazione con la Regione, il movimento Slow Food, l' ong Ucodep e la Provincia di Arezzo. "Sarà una grande occasione di conoscenza e di arricchimento reciproco di respiro internazionale su tematiche delicate come quelle legate al cibo ed alle risorse alimentari - ha affermato l' assessore regionale all'agricoltura Susanna Cenni - L'auspicio maggiore è che l'iniziativa abbia un seguito nella costruzione di progetti che servano a rinsaldare la comunità del cibo, specie quelle del sud del mondo, promuovendone l'accesso ai mercati internazionali". L'assessore regionale alla cooperazione Massimo Toschi ha sottolineato che "il cibo é sempre la parabola della cultura di un popolo e Terra Madre apre un dialogo fra culture del nord e del sud del mondo. E il cibo, che trasmette la memoria dei popoli, rappresenta anche una grande via di riconciliazione fra i popoli stessi". I momenti centrali di Terra Madre in Toscana saranno legati alle cene conviviali realizzate l'1 novembre dalle Condotte di Slow Food in varie località (sono coinvolti 22 presidi dell'associazione di consumatori); un convegno internazionale di approfondimento scientifico sul tema agro-alimentare il 2 novembre ad Arezzo (ex Borsa Merci) e la successiva firma di una dichiarazione di intenti tra i promotori (Fondazione Slow Food per la biodiversità, Regione Toscana, Ucodep, Provincia di Arezzo, Slow Food Toscana). Informazioni dettagliate su luoghi ed orari dei vari appuntamenti sono disponibili ai siti www.ucodep.org e www.slowfoodtoscana.it. (ANSA) |
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