Proprio
dal quartiere Tamburi (nato a ridosso dell'Ilva e con la più alta
percentuale di tumori a livello nazionale) si levò un grido di rabbia
quando il vescovo di Taranto, monsignor Papa prese carta e penna e
scrisse ai parrocchiani dopo l'ultima ingente donazione di patron Riva.
365 mila euro, ben più dei 5mila che a detta di Cinieri rappresentava il
limite massimo di quasi tutte le donazioni (appunto, quasi). Servirono a
rendere accogliente la chiesa Gesù Divin Lavoratore.
E fin qui, ancora una volta, nulla di male se non si guarda oltre
leggendo il maquillage che la chiesa tentò di donare al re dell'acciaio
agli occhi dei cittadini del quartiere. Per farlo il vescovo volle
essere ancora più esplicito scrivendo alle famiglie che ogni giorno
respirano l'inferno: «Vogliamo ringraziare Dio per questo dono della
Sua Provvidenza, che ci giunge nell'occasione della vostra festa. Il
presidente Riva mi ha espresso le motivazioni che hanno indotto il suo
gruppo a tale atto di generosa attenzione....». Parole che furono lette dal pulpito durante la messa. Riva vuole così, scrive ancora Papa, «esprimere l'attenzione costante che il suo gruppo riserva a questo quartiere».
I cittadini risposero con un po' di vernice sulla lamiera del cantiere
messo su rapidamente grazie ai soldi dei Riva: «Il paradiso non si
compra».
Quasi contemporaneamente la curia si mostrava severa e intransigente nei
confronti delle associazioni civiche. Quando nel 2009 riuscirono a
unirsi e a organizzare con le scuole una manifestazione per accendere i
riflettori sul disastro ambientale tarantino, pensarono, erroneamente,
di poter avere il sostegno in prima fila della chiesa. Si sbagliarono.
Quel giorno non solo il vescovo e le associazioni cattoliche non
aderirono all'iniziativa (anche se molti componenti di esse scesero
comunque in piazza a titolo personale) ma fu lanciato un pesante monito
dall'alto prelato. All'invito dagli organizzatori ad aderire alla marcia
pacifica Papa rispose così: «Quello che non dovrebbe accadere è
cavalcare la giusta tematica della salvaguardia dell'ambiente per
motivazioni strumentali, cioè non tanto perché stia veramente a cuore
questo problema, ma perché dalla protesta si possa ricavare un qualche
utile personale o di gruppo. Qualora dovesse accadere questo, dovrei
pensare che ci sia un inquinamento spirituale che è peggiore
dell'inquinamento ambientale».
fonte: il Patto d'acciaio tra Riva e la chiesa cattolica tarantina
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