ROMA
- «To Rome with love», con l’amore un po’ distratto che Woody Allen
dedica nel suo film al ritratto della Capitale, più cinematografico che
reale. A Roma in Vespa, come suggerisce il quotidiano francese Le Monde,
per scoprire «rapidamente i luoghi fantastici di questa città». A Roma
con disagio, quello che prova Carlo Verdone per il caos, il degrado, i
tavolini senza regole e una vita notturna inutilmente chiassosa. A Roma
senza tante critiche, come invita a fare il sindaco infastidito dagli
attacchi del regista.
La nuova disputa tra Alemanno e l’artista romano si riaccende dopo la pubblicazione del reportage firmato da Daniel Psenny su quanto è bello scoprire la Capitale andando in giro con uno scooter. «Bisognerebbe inviare una copia di Le Monde a Verdone così si tira un po’ su dalla crisi depressiva che ha avuto per la sua e la nostra amata Roma», sostiene Alemanno. «Senza depressione - replica il regista - invito il sindaco a fare una cosa semplice e complessa: imporre il rispetto delle regole». Su Roma si continua a discutere e litigare. Una polemica aperta dalle critiche che Verdone aveva mosso al film di Woody Allen. «Un finto presepe», questa per il regista l’immagine della Capitale offerta dalle scene di «To Rome with love». Una città «dove ormai tutto è caotico, degradato, non succede nulla», aveva detto Verdone in un’intervista al settimanale Tv Sorrisi e canzoni. Il sindaco non aveva preso bene le critiche di Verdone, «parole di un innamorato deluso», aveva commentato.
La diatriba tra sindaco e regista era finita qui. Verdone riceve l’invito da parte di 18 comitati del centro storico di impegnarsi in prima persona contro il degrado e in un’altra intervista torna a raccontare del traffico, dei tavolini selvaggi, degli spray sui monumenti e dei tanti sfregi alla città che lo fanno soffrire. Poi arriva l’articolo su Le Monde che ripesca le passeggiate in Vespa di Gregory Peck e Audrey Hepburn in «Vacanza romane» per promuovere il turismo nella Capitale sulle due ruote. «Scoprire le vie di Roma in Vespa o in motorino è un vero must per i cinefili», scrive il quotidiano francese. Il sindaco coglie l’occasione per riaprire la querelle e invita Verdone a leggere il reportage così da tirarsi un po’ su. E il regista risponde di non sentirsi affatto depresso. «Chiedo a Gianni Alemanno di fare una cosa che rischia di essere impopolare: far rispettare le regole. Non c’è altra soluzione - dice intervenendo a RadioRadio - anche a costo di perdere qualche voto. Ma probabilmente se ne acquistano altri. Con questo chiudo definitivamente questa riflessione su Roma». Una Capitale, va giù duro il regista, che «invece di essere una grande città al momento è solo una città grande. Aggiungo che faccio il tifo affinché il sindaco riesca in questa grande impresa che gli chiedo».
La discussione non può che diventare anche politica con il Pd che si schiera con il regista. «Ha ragione Verdone e non Alemanno», dice il segretario romano Marco Miccoli. «I fallimenti sono sotto gli occhi di tutti». Il coordinamento residenti della città storica invita i giornalisti del le Monde a fare una passeggiata, a piedi in bici o in moto, «vedranno che le cose non stanno come raccontano».
La nuova disputa tra Alemanno e l’artista romano si riaccende dopo la pubblicazione del reportage firmato da Daniel Psenny su quanto è bello scoprire la Capitale andando in giro con uno scooter. «Bisognerebbe inviare una copia di Le Monde a Verdone così si tira un po’ su dalla crisi depressiva che ha avuto per la sua e la nostra amata Roma», sostiene Alemanno. «Senza depressione - replica il regista - invito il sindaco a fare una cosa semplice e complessa: imporre il rispetto delle regole». Su Roma si continua a discutere e litigare. Una polemica aperta dalle critiche che Verdone aveva mosso al film di Woody Allen. «Un finto presepe», questa per il regista l’immagine della Capitale offerta dalle scene di «To Rome with love». Una città «dove ormai tutto è caotico, degradato, non succede nulla», aveva detto Verdone in un’intervista al settimanale Tv Sorrisi e canzoni. Il sindaco non aveva preso bene le critiche di Verdone, «parole di un innamorato deluso», aveva commentato.
La diatriba tra sindaco e regista era finita qui. Verdone riceve l’invito da parte di 18 comitati del centro storico di impegnarsi in prima persona contro il degrado e in un’altra intervista torna a raccontare del traffico, dei tavolini selvaggi, degli spray sui monumenti e dei tanti sfregi alla città che lo fanno soffrire. Poi arriva l’articolo su Le Monde che ripesca le passeggiate in Vespa di Gregory Peck e Audrey Hepburn in «Vacanza romane» per promuovere il turismo nella Capitale sulle due ruote. «Scoprire le vie di Roma in Vespa o in motorino è un vero must per i cinefili», scrive il quotidiano francese. Il sindaco coglie l’occasione per riaprire la querelle e invita Verdone a leggere il reportage così da tirarsi un po’ su. E il regista risponde di non sentirsi affatto depresso. «Chiedo a Gianni Alemanno di fare una cosa che rischia di essere impopolare: far rispettare le regole. Non c’è altra soluzione - dice intervenendo a RadioRadio - anche a costo di perdere qualche voto. Ma probabilmente se ne acquistano altri. Con questo chiudo definitivamente questa riflessione su Roma». Una Capitale, va giù duro il regista, che «invece di essere una grande città al momento è solo una città grande. Aggiungo che faccio il tifo affinché il sindaco riesca in questa grande impresa che gli chiedo».
La discussione non può che diventare anche politica con il Pd che si schiera con il regista. «Ha ragione Verdone e non Alemanno», dice il segretario romano Marco Miccoli. «I fallimenti sono sotto gli occhi di tutti». Il coordinamento residenti della città storica invita i giornalisti del le Monde a fare una passeggiata, a piedi in bici o in moto, «vedranno che le cose non stanno come raccontano».
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