Era l'unico esemplare rimasto della sua specie
L'attesa di un erede si è sempre rivelata vana
Alla fine, Lonesome George (George il solitario), è morto scapolo, a
cent’anni. Se ne va per cause ancora da chiarire, l’ultimo esemplare
maschio della specie di «Geochelone abingdoni», le tartarughe giganti
dell’isola di La Pinta, alle Galapagos – nel Pacifico, a mille
chilometri dalle coste dell’Ecuador. La razza si riteneva estinta
finché, nel 1972, non fu trovato George, che viveva solo soletto
sull’isola. In poco tempo era diventato una delle icone più famose degli
ambientalisti. Gli scienziati non si erano mai dati per vinti riguardo
all’estinzione di questa specie. Tentare di trovargli degli eredi era
diventato un simbolo della lotta per la salvaguardia della biodiversità
sull’isola. Nel 1993 si era anche cercato di farlo accoppiare con due
tartarughe femmine di una diversa sottospecie. Ma l’attesa di un
tartarughino o di una tartarughina si è sempre rivelata vana.
DA DARWIN ALLE FOLLE DI TURISTI - Le tartarughe giganti delle
Galapagos, che possono vivere fino a 200 anni, sono state tra le specie
che aiutarono Charles Darwin a elaborare la sua teoria sulla evoluzione,
nel XIX secolo. Adesso la scomparsa della tartaruga avrà probabilmente
un impatto anche sull’economia locale. «Jorge el solitario», come veniva
chiamato affettuosamente sull’isola, attirava ogni anno migliaia di
turisti: oltre 180 mila solo nel 2011. Ora il Parco Nazionale delle
Galapagos sta valutando l’opportunità di imbalsamare il corpo di George,
in modo che possa comunque essere visto dai turisti. Un portavoce del
Parco nazionale delle isole ha spiegato che si farà un esame
necroscopico sul cadavere della testuggine per capire quale sia la causa
esatta della sua morto.
Federica Seneghini
http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_25/lonesome_george_4a7c5c2c-be69-11e1-a8f4-59710be8ebe6.shtml
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