Dopo intervento sbagliato, tribunale condanna ospedale di Trieste a pagare un vitalizio dopo i 25 anni a un bambino in stato vegetativo permanente
Una sala operatoria
TRIESTE - L'Istituto pediatrico "Burlo Garofolo" di Trieste pagherà uno "stipendio" mensile a un bambino rimasto in stato vegetativo permanente dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico.
La sentenza - di cui riferisce oggi il Corriere della Sera - è stata emessa dal Tribunale civile del capoluogo giuliano, a cui in genitori del piccolo di sono rivolti dopo l'esito negativo dell'operazione, avvenuta nel 2007. Il bambino, che aveva un anno e mezzo, soffriva di 'ascesso retrofaringeo' - un accumulo di pus nella zona posteriore della gola - ma al termine dell'operazione sarebbe stato compiuto un errore da parte del medico anestesista, che bloccò l'afflusso di sangue al cervello.
Il vitalizio - 1.500 euro al mese - scatterà quando il ragazzo compirà 25 anni, a titolo di 'danno patrimoniale' e per tutta la durata della vita, per l'impossibilità a trovare un lavoro per sostenersi. Il danno non patrimoniale è stato invece valutato in 2,5 milioni di euro a favore dei genitori.
"E' la prima volta che un giudice decide di liquidare un vitalizio per l'impossibilità futura di poter lavorare. La famiglia ha lottato per avere la verità, e questo è più importante del denaro", afferma l'avvocato Matteo Mion, legale dei genitori del bimbo. La sentenza del Tribunale civile di Trieste è stata depositata il 29 maggio scorso e notificata alla famiglia - residente in Friuli - ai primi di giugno. "E' una sentenza illuminata - aggiunge Mion - non tanto per l'entità del risarcimento ma per la decisione del giudice sulla rendita, anche se viene a lenire una situazione tragica. E' uno dei casi più gravi che abbiamo trattato e uno dei risarcimenti più alti, ma si tratta soprattutto - conclude - dell'abolizione totale del 'bene salute' di una persona". (ANSA)
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