L'ultimo sorriso di Avery
È morta la bambina colpita da Sma, alla quale i
genitori avevano cercato di regalare quante più esperienze possibili,
raccontandole su un blog
Il suo volto sorridente aveva fatto il giro del mondo. Avery Canahuati,
5 mesi, stava lottando contro la SMA, o atrofia muscolare genetica, una
malattia rara e incurabile che attacca i neuroni spinali e annulla
progressivamente le funzioni muscolari. Per i dottori, le restavano
ancora 18 mesi di vita. Invece Avery se n'è andata all'improvviso, lunedì pomeriggio, per una complicazione polmonare.
Non ha potuto completare la «lista di cose da fare prima di morire»,
un elenco di piccole esperienze che mamma Laura e papà Mike volevano
regalarle. Ma è riuscita in quella più importante: non lasciare che la
malattia le portasse via il sorriso. Martedì sera, su quel blog dove i
genitori raccontavano ogni giorno dal punto di vista della loro bimba, è comparsa una lettera.
È un «messaggio che Avery mi aveva dato quando è cominciato tutto, ma
che mi aveva fatto promettere di non aprire prima del tempo», scrive
Mike.
«Cari mamma e papà, se state leggendo questo è perché sono andata a
prendermi cura dello zio Bryant, di nonna Carolyn, di nonno George, e di
tutti i miei bisnonni. Vi amo taaaaaaantissimo. Ditelo anche ai nonni.
Anzi, dite a tutti quelli che mi hanno amata che gli voglio bene e che
apprezzo che si siano presi cura di me.
Quando ho cominciato a
scrivere il blog, ho pensato che avrei parlato solo ai miei amici più
stretti e alla mia famiglia. Non sapevo che così taaaaante persone si
sarebbero interessate a me, e anche se sono lusingata che così tanti mi
amino, spero che si fermeranno anche ad amare e preoccuparsi per tutti i
miei amici con la SMA là fuori.
(...) Spero davvero che quando le persone penseranno a me non
sprecheranno tempo stando sedute e sentendosi tristi per me, ma che si
alzeranno in mio onore e in onore di tutti i miei amici
(passati, presenti, e futuri). (...) Mamma. Papà. Vi amo tanto quanto
voi amate me. E anche se non sono qui fisicamente, vivrò per sempre nel
vostro cuore, come voi nel mio».
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