sabato 5 maggio 2012
GLI SCOUT: "CAPI OMOSESSUALI COSTITUISCONO PER RAGAZZI UN PROBLEMA EDUCATIVO"
E' quanto afferma padre Francesco Compagnoni in un passaggio della sua relazione al seminario "Omosessualità, nodi da sciogliere nelle comunità capi. L'educazione fra orientamento sessuale e identità di genere", promosso dall'Agesci, associazione degli scout cattolici.
Scout in raduno
ROMA - ''Le persone omosessuali adulte nel ruolo di educatore (quindi per noi i capi che hanno una tendenza omosessuale profondamente radicata o forse predominante) costituiscono per i ragazzi loro affidati un problema educativo. Il capo è il modello per i suoi ragazzi e sappiamo che gran parte dell'effetto educativo, dipende dalla esemplarità anche inconscia che proviene dall'adulto''. E' quanto afferma padre Francesco Compagnoni, in un passaggio della sua relazione al seminario ''Omosessualità, nodi da sciogliere nelle comunità capi. L'educazione fra orientamento sessuale e identità di genere'', promosso dall'Agesci, associazione degli scout cattolici, e svoltosi alcuni mesi fa ma di cui in questi giorni sono stati pubblicati sul sito della stessa Agesci.
CAPI OMOSESSUALI, PROBLEMA EDUCATIVO. ''Inoltre - prosegue la relazione del religioso, assistente ecclesiastico nazionale del Masci, Movimento adulti scout cattolici italiani, e docente di teologia morale nelle facoltà di Teologia e di Scienze sociali della Pontificia Università San Tommaso di Roma - diciamo che il capo omosessuale ha un vantaggio rispetto agli altri capi: in linea generale ha tendenze artistiche, è molto sensibile, è dotato per le relazioni personali. Spesso una persona omosessuale nei rapporti affettivi ha un vantaggio rispetto agli altri capi che faticano a comunicare con i ragazzi''. Quindi l'Agesci ''ha ragione di interrogarsi intorno a questo aspetto che è indubbiamente un problema serio. Il capo trasmette dei modelli e i capi che praticano l'omosessualità, o che la presentano come una possibilità positiva dell'orientamento sessuale, costituiscono un problema educativo''.
NON TUTTE LE POSIZIONI HANNO STESSA DIGNITA' MORALE. Allargando poi il discorso, padre Compagnoni osserva che ''nel quadro dell'educazione con metodo scout (e non in un quadro solo teorico) è necessario affrontare il problema della sessualità con i ragazzi e con le ragazze, ma ciò non deve essere fatto solo da un capo omosessuale e inoltre deve essere chiaramente sottolineato che non tutte le posizioni al riguardo hanno la stessa dignità morale. Questo è un punto importante nella nostra società che è per definizione 'tollerante'. Ma la tolleranza non vuol dire che tutti i comportamenti abbiano uguale dignità umana e abbiano lo stesso valore morale''.
GENITORI DI OMOSESSUALI: PARLATE CON PSICOLOGO. Infine, padre Compagnoni affronta il tema del ''che fare'' quando emergano casi di omosessualità tra i giovani scout. ''Secondo me - afferma - bisognerebbe parlare con i genitori e invitare un esperto con cui consigliarsi. In linea generale uno psicologo dell'età evolutiva o ancora meglio un pedagogista. Non si può semplicemente evitare il problema non affrontandolo''. ''Coinvolti nel problema - aggiunge -, ci sono non solo l'adolescente, ma tutti gli altri adolescenti della comunità che si sono accorti di questo. In questo caso secondo me la questione va affrontata con tutte le persone che sono implicate. Soprattutto non va nascosta: non si può far finta di niente''.
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