Giovani e ricchi: è questo l'identikit dei nuovi miliardari della Federazione, ritratti da uno studio di Forbes Insight e Société Generale, secondo il quale gli Usa non sono più l'unica patria dei miliardari
La Russia conquista il firmamento dei nuovi paperoni. Secondo uno studio di Forbes Insight e Société Generale, ripreso dal Financial Times, la Federazione, insieme alla Cina, vanta un numero di miliardari da fare invidia agli Stati Uniti.
Un record battuto non solo a colpi di miliardi, ma anche grazie all’età giovanissima di molti di loro: gli oltre cento paperoni russi hanno infatti un’età media di 49 anni. Dieci anni in meno dei “colleghi” indiani e 25 in meno i quelli francesi. Ammonta a 66 anni invece l’età media dei ricconi americani.
La vera differenza però sta anche nella conquista della ricchezza: secondo lo studio, buona parte dei miliardari della Federazione fanno parte dei cosiddetti “seld-made man”, ovvero uomini che si sono fatti da soli. Che sono riusciti a raggiungere la ricchezza con le proprie forze, senza ereditare la fortuna da nessuno.
E così, anche se il primato americano è ben lontano dall’essere intaccato, la rincorsa della Russia è partita in quinta, dimostrando per l’ennesima volta che l’economia della Federazione sta vivendo una crescita significativa.
Un record battuto non solo a colpi di miliardi, ma anche grazie all’età giovanissima di molti di loro: gli oltre cento paperoni russi hanno infatti un’età media di 49 anni. Dieci anni in meno dei “colleghi” indiani e 25 in meno i quelli francesi. Ammonta a 66 anni invece l’età media dei ricconi americani.
La vera differenza però sta anche nella conquista della ricchezza: secondo lo studio, buona parte dei miliardari della Federazione fanno parte dei cosiddetti “seld-made man”, ovvero uomini che si sono fatti da soli. Che sono riusciti a raggiungere la ricchezza con le proprie forze, senza ereditare la fortuna da nessuno.
E così, anche se il primato americano è ben lontano dall’essere intaccato, la rincorsa della Russia è partita in quinta, dimostrando per l’ennesima volta che l’economia della Federazione sta vivendo una crescita significativa.
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