venerdì 16 marzo 2012
Ungheria: in piazza per chiedere rispetto
Decine di migliaia di persone hanno manifestato ieri a Budapest a favore e contro il governo di Viktor Orban, nella giornata della festa nazionale in Ungheria. Nell'anniversario della rivoluzione del 15 marzo 1848, quando gli ungheresi si ribellarono agli austriaci per proclamare la repubblica, il premier ha pronunciato un discorso sulla piazza davanti al Parlamento per i suoi sostenitori, che sono confluiti in due cortei. Fra loro anche circa 800 nazionalisti polacchi, venuti da Varsavia in treno proprio per sostenere il premier ungherese, molto popolare in certi ambienti polacchi. "Dio salvi l'Ungheria e la Polonia, difenda l'Europa dalla peste liberale e dal marciume morale" era scritto su uno striscione esibito dai dimostranti. Orban ha criticato quello che ha definito «un attacco della sinistra liberale europea» contro la sua politica indipendentista e nazionale. «Dinanzi alla pressione e ai diktat internazionali - ha detto - l'Ungheria non avrebbe potuto reagire nel corso dell'inverno 2011-2012 senza l'intervento di centinaia di migliaia di persone pronte ad affermare: gli ungheresi non ubbidiranno mai ai diktat stranieri, non rinunceranno mai alla loro indipendenza e alla loro libertà, e di conseguenza, non rinunceranno neppure alla loro costituzione nata finalmente dopo 20 anni. Grazie!».
«La verità - ha continuato - è che da molti decenni non siamo mai stati così forti come oggi. la verità è che oggi siamo sufficientemente numerosi e determinati non solo per fare rispettare le nostre libertà, ma anche per assicurare all'Ungheria una vita libera. Per noi la libertà vuole anche dire che non siamo inferiori a nessuno. Vuole dire che anche noi meritiamo il rispetto». A poche centinaia di metri di distanza, nel centro della capitale, altri manifestanti hanno protestato contro il governo, denunciando la politica autoritaria del premier conservatore, accusato di avere minato le fondamenta democratiche del Paese e di aver modificato la Costituzione in senso "liberticida". «La società ne ha abbastanza della politica antipopolare di Orban, e non intende sopportare nuove imposte e nuove misure di austerità» hanno detto ai dimostranti gli oratori, che hanno fatto appello al rispetto dei valori europei, della libertà di stampa, dell'indipendenza della giustizia.
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