mercoledì 8 febbraio 2012

La questione siriana.................

  

 
Il veto russo e cinese che non consente all’ONU di intervenire nella questione siriana ha una sua spiegazione nel quadro degli attuali equilibri e negli interessi delle rispettive potenze coinvolte nella partita in corso nella “terra di mezzo” tra il Medio Oriente ed i confini occidentali della Cina.  La Siria degli al-Assad è in grado di assicurare alla Russia, tramite la base navale di Tortosa, una presenza significativa nel Mediterraneo orientale. In forza di accordi decennali di cooperazione strategico-militare i moscoviti possono anche contare sull’uso della base aerea di Palmira. La Siria è anche il principale importatore di armamenti russi in tutto il Medio Oriente: dagli aerei di guerra MIG 29M ai sistemi missilistici di difesa aerea e navale, passando per i carri armati T 72 e T 55. Damasco e Mosca hanno recentemente firmato nuovi contratti militari e se gli al-Assad dovessero cadere, la Russia non solo perderebbe uno dei suoi migliori clienti a cui vendere armi in dismissione, ma rischierebbe di non veder pagata la merce. Non a caso all’ONU si discuterebbe su come si potrebbe compensare la grave perdita economica della Russia. Altresì di primaria importanza le implicazioni inerenti l’instaurazione di un regime siriano filo-occidentale che avvicinerebbe i tradizionali rivali di Russia e Cina al centro della partita: Il Caucaso e l’Asia Centrale. Il rischio è che senza gli al-Assad potrebbero saltare alcuni equilibri di cui si è giovata l’area mediorientale negli ultimi decenni. Difficile fare previsioni ma non è da escludersi un intervento militare entro una decina di giorni. Ancora venti di guerra sulla nostro martoriato pianeta.




Nessun commento:

Posta un commento