"Io non ho mai parlato male di un altro figlio, o di una persona che non conosco, sarebbe veramente sporco.
È da indegni parlare male di un diciottenne che ha i suoi sogni. A prescindere da chi sia il padre.
Il problema è che fanno le differenze, il problema è che Cristian ha il mio cognome.
Ma la verità è che si tratta di un ragazzo come tutti gli altri, semplice, educato, rispettoso, che ha i suoi sogni e gli altri li devono rispettare.
Non mi metto a rispondere a chi lo insulta, perché sono soltanto leoni da tastiera.
Gli stessi che insultano, poi vengono da me a chiedermi l'autografo".
Sogna ragazzo, sogna. Fregandotene delle malelingue e dei giudizi degli invidiosi.
Tanti auguri, Cristian.
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