Ci sono voluti 14 anni, ma oggi è arrivata la svolta forse decisiva che potrebbe restituire verità e giustizia ad Angelo Vassallo, il sindaco “pescatore” di Pollica, ucciso per aver combattuto la mafia e il traffico di droga nel suo territorio.
Ed è una svolta clamorosa e sconvolgente, perché in manette sono finiti anche un sottufficiale e un colonnello dei carabinieri, quest’ultimo con l’accusa, gravissima, di concorso in omicidio aggravato da premeditazione e metodo mafioso.
Se fossero confermate le accuse, saremmo di fronte a un fatto di una gravità inaudita perché sotto processo finiscono pezzi dello Stato insieme a membri della criminalità organizzata.
Toccherà ai giudici fare finalmente chiarezza.
Ad Angelo Vassallo, alla memoria di un grande italiano, un Giusto, alla sua famiglia, al fratello Dario che non ha mai smesso di cercare giustizia, a tutti i cittadini di Pollica perbene, a tutti loro oggi va un pensiero di speranza e di fiducia, dopo tanto, troppo, assordante silenzio.
Lorenzo Tosa
Nessun commento:
Posta un commento