lunedì 28 marzo 2022

Ancora parlano del gesto di quel coglione di Will Smith

 

A proposito del caso di Will Smith vs il tizio che ha fatto la battuta su sua moglie: 


1) anche posto che la battuta possa essere ritenuta infelice, trovo che il gesto di Will Smith sia sproporzionato rispetto all'offesa. Se voleva poteva alzarsi e dire la sua senza mettere le mani addosso all'altro tizio. 


2) per chi difende Will Smith sostenendo che abbia fatto bene: la pensereste allo stesso modo se lo schiaffo l'avesse mollato non un attore bello e famoso ma un politico che vi sta sur cazzo, o peggio ancora l'ultimo degli stronzi? In che misura il vostro giudizio è influenzato da una forma di supereroismo cinematografico?


3) anche posto che non lo sia, domando: posso anche capire che qualcuno ritenga la battuta eccessiva, ma allora qual è il limite che la comicità non deve superare? Se il canone diventa unicamente l'offesa nei confronti di qualcun altro è evidente che nessuno può più dire nulla, perché letteralmente chiunque può offendersi per qualsiasi cosa. 

In tal senso posso dire: certo, la reazione di Will Smith è perfettamente giustificata sul piano della sua soggettività, nel senso che se ha provato rabbia non possiamo dire che non l'abbia provata, ma allora cosa mi impedisce di prendere a pugni un qualsiasi comico ad ogni battuta su meridionali, ucraini, o persino animali da compagnia come cani e gatti? Soggettivamente parlando posso esser stato affezionato per 15 anni ad un cane che quando è morto ha reso la mia vita grigia e deprimente e, benché la società non empatizzi con me, posso offendermi né più né meno di Will Smith su sua moglie quando qualcuno fa una battuta su un cane morto. Si, perché quello che conta è l'empatia sociale: ci sono temi su cui solidarizziamo e altri che riteniamo quisquiglie perché non possiamo immedesimarci. In tal senso non sostengo certo che "universamente parlando" l'offesa per il cane sia uguale all'offesa per la malattia della moglie (il costrutto sociale dà più peso alla seconda): dico solo che chiunque può avere una reazione emotiva molto diversa da quella che ci aspettiamo. 


4) infine: qui non è questione di politically correct o meno, dato che il politically correct (termine ormai talmente abusato da non significare più nulla) può benissimo esistere in entrambi gli estremi: sia che si dica che la battuta del comico era eccessiva e sia che si dica che Will Smith non doveva reagire con la violenza. In un caso come nell'altro facciamo del moralismo, o meglio, lo facciamo se prendiamo il litigio sopracitato come un evento ideale, quasi che i personaggi che ne prendono parte avrebbero dovuto seguire logiche universali invece di agire (anche) secondo la loro indole. 

In tal senso vi dico: bene ha fatto Will Smith a reagire così, se questo significa agire in base a ciò che riteneva giusto in quel momento. 

E bene ha fatto il presentatore a fare la battuta, se questo significa mandare a fanculo un certo tipo di retorica.

Il polemista misterioso 

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