domenica 21 novembre 2021

Le ricostruzioni storiche di Netflix

 

Netflix fa cagare? 

Ieri ho visto il documentario Netflix su Schumacher. Il mio giudizio è: MEEEEH. 

Partiamo dal presupposto che seguo la Formula 1 dal 2001 e so a memoria la storia di Schumacher con tutti i vari episodi noti e non, quindi forse sono troppo condizionato dal mio aver già una visione chiara dei vari avvenimenti. 

Però però. 

Parliamo della prima mezz'ora: il tutto è confezionato in modo assolutamente distorto in modo da fornire l'immagine del supereroe sensibile e altruista contro il mondo. 

L'unico avversario che viene citato è Senna: Prost e Mansell non esistono nemmeno (eeh mica si possono complicare troppo le cose per il pubblico di Netflix) 

Ma l'apoteosi è Imola 1994: a parte il fatto che non viene nemmeno citata la morte di Ratzenberger, è noto come dopo la gara Schumacher esultò sul podio per la vittoria, nonostante la morte di Senna fosse nell'aria. Nel documentario no: vengono mostrati solo quei pochi secondi dove sta sul gradino più alto del podio col viso cupo, col sottofondo dell'intervista di anni dopo dove rievoca quei momenti tristi. Nulla di male ad esultare, sono un fan di Schumacher, ma questo modo di presentare gli eventi fa un po' cagare. 

In altre parole: è il classico prodotto Netflix falso e patinato costruito apposta per commuovere un pubblico di coglioni ignoranti, troppo superficiali per apprezzare e interessarsi alla realtà per quella che è, con le sue sfaccettature e le sue contraddizioni.

Cosa che non mi farebbe neanche tanto incazzare se non fosse che il 90% dei prodotti Netflix sono studiati secondo questa logica precisa, tendendo sempre più alla mediocrità in modo da per poter piacere ad un pubblico sempre più vasto ed uniforme dell'intero pianeta (tra parentesi, è proprio per questo che, viceversa, amo i prodotti underground) 

Dunque, rispondo alla domanda iniziale: non è Netflix che fa cagare, siete voi.

Il polemista misterioso 

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