L’ultimo delirio di Forza Italia: “I volontari di Gladio come i partigiani”

-Redazione- Quando si parla di Gladio è impossibile non pensare alla strategia della tensione, alle stragi, al "Gioco Grande", a quelle trame oscure che si videro compiute in Italia per decenni, sotto il comando di pochi potenti che decidevano vita e morte dei propri cittadini.

Gladio, in sostanza, con il tempo è stato associato inevitabilmente a un qualcosa di negativo e incombente: qui vi erano i terroristi neofascisti, qui vi erano i servizi segreti su ordine dell'America, che temeva l'avanzata comunista -e conseguentemente organizzava stragi per destabilizzare il popolo-. Ma non per tutti: il deputato di Forza Italia Luca Squeri, per esempio, vede l'unità stay behind come un vanto per il nostro paese, tanto più che ora ha paragonato i volontari che vi hanno lavorato all'interno come "i partigiani", in quanto "hanno combattuto per la libertà e difeso la Patria dal nemico".

E' proprio per tale motivo che ora ha presentato una proposta di legge che mira a legittimare istituzionalmente queste persone, le quali, a suo dire, dovranno ricevere persino un distintivo onorifico da appuntare sulla giacca in occasioni pubbliche.

Di fatto, Squeri tenta di assimilare il servizio svolto all’interno di Gladio al regolare servizio militare, senza oneri, bensì solo “sotto il profilo politico, morale e anche sul piano militare”. Un'equiparazione che ha un unico precedente nella storia italiana: quello riguardante il Corpo volontari della libertà,  il comando unificato della lotta al nazifascismo durante la Seconda guerra mondiale.

E proprio ai partigiani Squeri paragona i gladiatori: "Sul piano dei loro meriti questi nostri concittadini sono senz'altro parificabili ai partigiani che hanno combattuto per la liberazione dell'Italia durante la Resistenza”, ha infatti spiegato il parlamentare. Entrambi a suo dire erano infatti, “indistintamente, animati dallo stesso spirito di combattere per la liberazione della Patria, principio che è alla base della nascita della nostra Repubblica”.

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