mercoledì 18 settembre 2013

“Vi racconto cosa significa essere gay in Russia”


di   - La denuncia della comunità Lgbt: «Tutta colpa della legge contro la propaganda omosessuale. Violenze giustificate dal governo»


"Vi racconto cosa significa essere gay in Russia"c

L’approvazione della controversa legge russa che vieta la “propaganda dell’omosessualità” ha causato un aumento delle aggressioni omofobe nel Paese, incoraggiando i gruppi di estrema destra ad intensificare le aggressioni ai danni della comunità Lgbt. A denunciarlo, come riporta il Guardian, sono le stesse associazioni che da mesi criticano la legge ribattezzata come “anti-gay“, oggetto di polemiche anche durante gli ultimi Mondiali di atletica leggera di Mosca.

Sochi 2014 protest

AGGRESSIONI IN AUMENTO CONTRO I GAY IN RUSSIA - La nuova normativa, difesa da Vladimir Putin, rischia di gettare ombre anche sulle prossime Olimpiadi invernali che si terranno a Sochi all’inizio del 2014: già a Mosca non sono mancate le critiche per la legge che vieta la promozione di “relazioni sessuali non tradizionali” tra i minori. Secondo gli attivisti la nuova legislazione in vigore avrebbe incoraggiato i gruppi di destra ad  aggredire – verbalmente e fisicamente – la comunità Lgbt. Tra insulti sul web, gli attacchi per le strade e le continue discriminazioni, questi gruppi hanno preso di mira soprattutto gli adolescenti omosessuali. «Le ultime leggi contro la cosiddetta propaganda gay, sia quelle approvate a livello regionale che federale, hanno sostanzialmente legalizzato la violenza contro le persone Lgbt, perché questi gruppi di teppisti agiscono senza il timore di sanzioni. Quasi giustificati dalla deriva presa dal governo», ha spiegato Kochetkov, uno dei leader della comunità.
ATTACCHI CONTINUI – Almeno venti sono state le segnalazioni degli attacchi nelle ultime settimane: «La legge russa ha di fatto giustificato le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale», ha denunciato. Alcuni adolescenti sono stati ingannati attraverso conversazioni sui social network e adescati da gruppi di estrema destra, per poi venire aggrediti durante gli incontri: «Hanno cercato di attirarmi e farmi presentare a un incontro, ma ho subito scoperto l’inganno», ha rivelato un giovane omosessuale russo al Guardian. Così la comunità Lgbt resta confinata alla clandestinità, per timore di diventare vittima di aggressioni. Se a Mosca e San Pietroburgo la vita è complicata per gli omosessuali, peggiore è la condizione di chi vive nelle province più lontane, dove l’omosessualità resta “l’amore che non osa nemmeno sussurrare il suo nome”. Intanto, come ha svelato Salon, potrebbe essere Dmitry Isakov il primo russo condannato per aver violato la nuova normativa sulla propaganda dell’omosessualità. Rischia di venire punito soltanto per aver esposto durante una manifestazione nella città di Kazan un cartello che recitava: “Essere gay è amorevole e normale. Discriminare i gay e ucciderli è un crimine”. Se verrà condannato, l’uomo sarebbe costretto a pagare una multa di 5mila rubli, oltre a rischiare di finire in carcere, qualora fosse nuovamente fermato dalle autorità russe per motivi simili.


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