Ci sono anche 2 feriti. La tragedia a Daillon, a pochi km dal confine italiano
GINEVRA - Un uomo ha aperto il fuoco uccidendo tre persone e ferendone altre due nella città svizzera di Daillon, nel canton Vallese, a pochi chilometri dal confine italiano. Lo rende noto la polizia che ha arrestato il killer. "Tre persone sono decedute sul colpo, mentre altre due sono state portate in ospedale", spiega la polizia in un comunicato senza rivelare però l'identità dell'uomo, anche lui in ospedale.
Mercoledì sera - recita il comunicato ufficiale - "verso le 20:50, la centrale della polizia cantonale è stata messa in allerta per la presenza di un individuo che stava sparando sui passanti a Daillon", vicino la città di Sion. L'allarme parlava di "numerose persone ferite che giacevano a terra". Le pattuglie della polizia del canton Vallese, accompagnate da forze speciali, "sono immediatamente intervenute sul posto e hanno neutralizzato il presunto autore" della sparatoria che ha minacciato gli agenti. "C'é stato uno scontro a fuoco - ha raccontato all'Afp un portavoce della polizia cantonale, Jean-Marie Bornet -. L'uomo è stato colpito e ferito e poi trasportato in ospedale". Nessuno tra gli agenti di polizia ha riportato lesioni. Secondo un sito internet (20minutes.ch), il killer, presumibilmente un residente della zona di circa 30 anni, avrebbe usato un fucile d'assalto e al momento della sparatoria era ubriaco. Stando alle parole della proprietaria di un ristorante, contattata dal sito web, l'uomo avrebbe passato tutta la serata nel suo locale "bevendo molto".
AUTORE STRAGE ERA STATO IN OSPEDALE PSICHIATRICO - L'uomo che mercoledì ha aperto il fuoco uccidendo tre persone e ferendone altre due nel piccolo villaggio svizzero di Daillon, nel canton Vallese, a pochi chilometri dal confine italiano, era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico ed era noto alle forze dell'ordine per uso di droghe. Lo hanno detto le autorità svizzere in una conferenza stampa. L'uomo, 33 anni, - la sua identità non è stata ancora resa nota - è rimasto a sua volta ferito durante l'intervento della polizia ed "ha usato due armi diverse - un fucile da caccia e un'antica carabina - e sparato venti colpi", secondo quando riferito da Robert Steiner, comandante della polizia cantonale Vallese. L'assassino, residente a Daillon, era già noto alla polizia locale per uso di droga e in passato possedeva delle armi che gli erano state confiscate dopo il suo soggiorno nel reparto ospedaliero di psichiatria nel 2005. Le tre vittime erano donne, di età compresa tra 32, 54 e 79 anni. I due uomini feriti, di età compresa 33 e 63 anni. Secondo la polizia, l'assassino li conosceva.
Mercoledì sera - recita il comunicato ufficiale - "verso le 20:50, la centrale della polizia cantonale è stata messa in allerta per la presenza di un individuo che stava sparando sui passanti a Daillon", vicino la città di Sion. L'allarme parlava di "numerose persone ferite che giacevano a terra". Le pattuglie della polizia del canton Vallese, accompagnate da forze speciali, "sono immediatamente intervenute sul posto e hanno neutralizzato il presunto autore" della sparatoria che ha minacciato gli agenti. "C'é stato uno scontro a fuoco - ha raccontato all'Afp un portavoce della polizia cantonale, Jean-Marie Bornet -. L'uomo è stato colpito e ferito e poi trasportato in ospedale". Nessuno tra gli agenti di polizia ha riportato lesioni. Secondo un sito internet (20minutes.ch), il killer, presumibilmente un residente della zona di circa 30 anni, avrebbe usato un fucile d'assalto e al momento della sparatoria era ubriaco. Stando alle parole della proprietaria di un ristorante, contattata dal sito web, l'uomo avrebbe passato tutta la serata nel suo locale "bevendo molto".
AUTORE STRAGE ERA STATO IN OSPEDALE PSICHIATRICO - L'uomo che mercoledì ha aperto il fuoco uccidendo tre persone e ferendone altre due nel piccolo villaggio svizzero di Daillon, nel canton Vallese, a pochi chilometri dal confine italiano, era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico ed era noto alle forze dell'ordine per uso di droghe. Lo hanno detto le autorità svizzere in una conferenza stampa. L'uomo, 33 anni, - la sua identità non è stata ancora resa nota - è rimasto a sua volta ferito durante l'intervento della polizia ed "ha usato due armi diverse - un fucile da caccia e un'antica carabina - e sparato venti colpi", secondo quando riferito da Robert Steiner, comandante della polizia cantonale Vallese. L'assassino, residente a Daillon, era già noto alla polizia locale per uso di droga e in passato possedeva delle armi che gli erano state confiscate dopo il suo soggiorno nel reparto ospedaliero di psichiatria nel 2005. Le tre vittime erano donne, di età compresa tra 32, 54 e 79 anni. I due uomini feriti, di età compresa 33 e 63 anni. Secondo la polizia, l'assassino li conosceva.
(ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento