Barca solare di Cheope

 


Curiosità -- Barca solare di Cheope, fu scoperta nel 1954 da archeologi egiziani. Ci vollero 13 anni per ricostruirla, è lunga 44 mt. è composta di 1200 pezzi e ha 4600 anni

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Il governo Meloni già boccoato

 

L’effetto luna di miele di questo governo si è esaurito molto prima dei cento giorni. Da subito si sono mostrati impreparati ad affrontare la sfida che avevano davanti ed è venuta allo scoperto tutta la propaganda con cui hanno conquistato un elettorato sempre più sconcertato.


Giorgia, con la sua ormai famosa agenda in mano, prova a giustificarsi ma le giravolte più clamorose riguardano proprio i loro più famosi slogan. Facciamo il punto:


▶️ Accise: nel programma di Fratelli d’Italia era prevista l’eliminazione. Invece proprio per il ripristino dello sconto sulle accise, il prezzo della benzina oggi è alle stelle.


▶️ Blocco navale: è sempre stata un’illusione e lo si è capito fin da subito. Secondo dati del Ministero dell’Interno, gli sbarchi in questi cento giorni sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.


▶️ Pos: dopo settimane di proclami, alla fine l’Ue ha bocciato i limiti ai pagamenti elettronici facendo eliminare la misura dalla manovra.


▶️ Superbonus: in campagna elettorale si promettevano soluzioni, al governo, in perfetta continuità Draghi, hanno solo inflitto il colpo di grazia a cittadini e imprese.


▶️ Mes: all’opposizione accusarono Giuseppe Conte di “alto tradimento” inventandosi un’inesistente sottoscrizione del Mes. Ora Meloni si prepara a ratificare il nuovo Trattato del Mes perché “se rimaniamo gli unici che non la approvano blocchiamo anche gli altri”.


▶️ Trivelle: in occasione del referendum del 2016, una Giorgia Meloni ambientalista si dichiarava contraria alle trivellazioni perché “inquinano il nostro mare e sono un aiuto alle lobby”. Oggi invece sostiene che abbiamo l’obbligo di sfruttare appieno i nostri giacimenti di gas e così inserisce in un decreto Aiuti la norma che lo consente.


Era davvero difficile fare peggio in cento giorni. Siamo in ansia per i prossimi.

Marco Croatti

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lunedì 30 gennaio 2023

La Rubentus in C2

 Sono uscite nel pomeriggio le motivazioni della Corte d'Appello Federale dopo i 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus dopo il caso Plusvalenze. Ecco quanto si legge nella motivazione: "La Juventus ha commesso un illecito grave, ripetuto e prolungato.  I nuovi atti provano l'intenzionalità della Juventus. Intercettazioni inequivoche ed evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture"


In particolare, si legge che il “Punto nodale del comportamento della FC Juventus S.p.A. è l’assenza di un qualunque metodo attendibile. Come ha ben evidenziato la Procura federale, e come emerge anche dalle sottolineature della stessa Consob a proposito dell’assenza di processi valutativi tracciabili, si giungeva a programmare sistematicamente la realizzazione di plusvalenze prescindendo dall’individuazione stessa del soggetto da scambiare, spesso indicato con una semplice “X” accanto al nome del giocatore della FC Juventus S.p.A. da cedere e ovviamente accanto al numero prestabilito di plusvalenza da realizzare. Il tutto, dunque, in un quadro chiaramente sintomatico di una ricerca artificiale di plusvalenze artificiali (come definite dal “Libro Nero di FP”), in alcun modo conseguenza di operazioni di effettivo mercato”.


(ansa)

Serafina Battaglia

 


La mafia le ammazzò il marito. Ma lei, Serafina, non parlò perché era cresciuta nella trappola dell’omertà e della mafia. Poi però toccò al figlio, Salvatore, un bravo ragazzo cresciuto in un ambiente sbagliato. La mafia uccise anche lui.


Per Serafina Battaglia cambiò il mondo e decise di abbandonare totalmente la vita di prima e rompere l’omertà.


Era il 30 gennaio quando prese una decisione storica: dire ai giudici tutto quello che sapeva. Sicari, affari mafiosi che aveva il marito, informazioni. Tutto. Divenne la prima donna in Italia testimone di giustizia. Pagò un prezzo enorme oltre a quello della perdita del figlio: il totale isolamento dal mondo. Si mise contro tutti, dalla famiglia fino agli amici. Al punto tale che per trovare un avvocato ci mise un’eternità. Nessuno la voleva, tutti la evitavano per aver rotto il silenzio dell’omertà.


Ma Serafina non si arrese mai. Testimoniò in tribunale e affrontò i boss mafiosi senza paura, addirittura incalzandoli, inveendo loro contro come mai era successo prima.


“Se le donne dei morti ammazzati si decidessero a parlare così come faccio io, non per odio o per vendetta ma per sete di giustizia, la mafia in Sicilia non esisterebbe più da un pezzo”, diceva.


Non mollò un attimo ma non vide mai l’arresto dei sicari di suo figlio. Abbandonata da tutti, morì a Roma, ancora in lutto, il 10 settembre 2004.


Il suo aver detto “no” all’omertà aprì però un mondo.

A lei, oggi, in questa ricorrenza importante, il ricordo di tutti noi.

Leonardo Cecchi 

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A proposito della gestione dell'ordine pubblico



(Google )


 Ce la manda una nostra lettrice fiorentina 

Ieri siamo andate tre amiche in trasferta in macchina a Roma per vedere la partita all’Olimpico,ci hanno fatto parcheggiare in un parcheggio fatiscente pieno di zingari e in mezzo ai laziali per poi farci entrare nel complesso dello Stadio,camminando per circa due chilometri,insieme ai tifosi della Lazio,senza scorta e senza nessuna protezione.Per fortuna non è “successo nulla”né all’andata né al ritorno,mi meraviglio molto che l’Ordine pubblico a Roma sia gestito così inadeguatamente😡

Manuela Bernini


sabato 28 gennaio 2023

Disservizi perenni a danno dei cittadini

23 -01 - 2023


 Questa mattina ero alla stazione di Marotta-Mondolfo (PU), dove ho preso il treno per Ravenna.

Sono scesa a Rimini per il cambio.

Ma il tragitto da Marotta-Mondolfo a Rimini era così pieno, salivano tantissime persone a ogni fermata che erano tutti appiccicati come sardine per andare alla fiera.

Costava molto sapendo che va

Costava molto sapendo che c'è una fiera a Rimini aggiungere dei vagoni?

Questa è  la nostra Italia sempre peggio, il non migliorarla ci rende sempre più  ridicoli agli occhi degli altri paesi

Un passeggero

NAC

 


[28/1, 11:12] +39 335 496 145: Nel video spiega abbastanza bene le proprietà... Ci sono anche video migliori, più approfonditi, ma lì spiega benino


NAC è il precursore del GLUTATIONE, il più potente antiossidante

Il NAC stimola la produzione di glutatione


E sì, viene dato per stati influenzali dove c'è tosse e raffeddore perché è espettorante

[28/1, 11:12] +39 335 496 145: La sua funzione più importante è quella legata alla produzione di glutatione

Glutatione= il più potente antiossidante

Poi il glutatione serve in una marea di funzioni del metabolismo, anche nella digestione

Glutatione: grande argomento da conoscere perché è un "enzima" molto importante

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venerdì 27 gennaio 2023

NON DOVETE TACERE

 


Il prof entra in aula: "Chi non è di Ravenna si metta da questa parte".


Gli studenti lo guardano con sospetto, chi non è nato nella città romagnola, e sono poco meno della metà, si sposta ciondolando senza capire le motivazioni.


"Bene, volevo dirvi che d'ora in poi non potrete più fare lezione in questa classe, non potrete più venire a scuola".


Facce allibite, "Prof, ma è serio?", "Dai, è uno scherzo".


"Sono serissimo, ora toglietevi orologi, braccialetti, collanine e appoggiateli su quel banco. Voi che avete gli occhiali, via anche quelli".


"Ma non ci vediamo!".


"È così. Le cinture anche, ragazzi. E le scarpe, non vi servono più. Ragazze, tiratevi indietro i capelli, legateli, nascondeteli come se non li aveste più".


Una ragazza tornando verso il gruppo dei "non nati a Ravenna" senza scarpe dice: "Non mi sento più io". Chi ammette di essere in imbarazzo, chi sogghigna. Poi cala il silenzio. Gli studenti ravennati, a bassa voce, uno con l'altro commentano: "Ma dai, ma perché?".


Quelli che non sono nati a Ravenna vengono spostati verso le finestre, fa freddo dagli spifferi, gli altri possono stare al caldo accanto ai termosifoni.


Il professore si ferma: "Chi di voi ha capito?"


Tutti hanno capito: "Ci ha fatto vivere cosa hanno provato gli ebrei quando sono stati separati dai loro compagni, quando sono stati deportati".


"E voi come vi siete sentiti?"


"A disagio, gli altri mi vedevano come io non voglio essere vista". E ancora: "Ma senza occhiali non vedevo nulla". Tutti concordano: non è giusto, ovvio. Eppure è stato.


L'insegnante ha continuato, rivolgendosi al gruppo dei nati a Ravenna: "E voi, perché siete stati zitti?".


"Perché lei è il prof".


"Ma se l'autorità commette qualcosa di atroce voi NON DOVETE TACERE. Succedeva cosi anche con le leggi razziali: alcuni avevano paura di esporsi pur riconoscendo che non erano giuste, altri hanno reagito con un atteggiamento superficiale".


Lezione conclusa.


Accadeva 4 anni fa. La Shoah spiegata agli studenti dal prof. di lettere Diego Baroncini, allora trentenne. Grazie


Your Edu Action

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AAA cercasi carne da macello per il conflitto ucraino

 

Bucha prima e dopo l'inizio del conflitto ucraino 


Ci hanno mandato da Bruxelles questa specie di circolare e hanno aggiunto che qualche genio avrebbe proposto di utilizzare tutti i criminali che stanno nelle prigioni del territorio europeo da mandare in Ucraina in cambio della pulitura della fedina penale.

PENSATECI BENE, NON VORRANNO SOLO ARMI E SOLDI, MA PRESTO VORRANNO I NOSTRI MARITI, FIGLI E NIPOTI, DA SACRIFICARE ALL' AQUILA A STELLE E STRISCE .


L'Ucraina ha chiesto ai Paesi UE di rastrellare immigrati e rifugiati ucraini per inviarli al fronte.


L'Ucraina ha inviato un appello ufficiale ai Paesi dell'Unione Europea con la richiesta di assistenza nella ricerca, cattura e trasferimento in Ucraina della popolazione maschile in età militare che si sta sottraendo alla coscrizione.


Per ora sono stati solo i funzionari di Lituania e Lettonia a raccogliere l'appello.


L'ex Ministro della Giustizia lituano e l'attuale sindaco di Vilnius, Remigius Szymanius, hanno affermato che aiuteranno la parte ucraina a cercare e restituire i coscritti ucraini temporaneamente presenti sul territorio della Lituania, che devono tornare in Ucraina per il servizio militare.


La Lettonia non è da meno. Il sindaco di Liepaja Gunars Ansins: "Aiutiamo l'Ucraina! La nostra assistenza contribuirà al ritorno in Ucraina di coloro che sono tenuti a prestare il servizio militare per adempiere al loro dovere."


I Paesi occidentali continuano ad aderire al principio "fino all'ultimo ucraino", soddisfacendo le richieste di Zelensky di mandare al macello ogni ucraino vivente.

Fenix

Il grafene è usato già da anni in oncologia

 


🔴💣OSSIDO DI GRAFENE CIRCOLA NEL SANGUE DEI VACCINATI PROVOCANDO EFFETTO ROULEAUX ED ALTERAZIONE DEI GLOBULI ROSSI.

🔥C'È CHI RITIENE CHE LA PRESENZA DI SOSTANZE GRAFENICHE SIA UNA NARRAZIONE TUTTA ITALICA, CONDOTTA DA POCHI RICERCATORI E/O MEDICI E CHE NEL RESTO DEL MONDO NON VI SIANO RILEVAZIONI DEL GENERE.

✴CHI LA PENSI IN QUESTO MODO SI SBAGLIA. OVUNQUE NEL MONDO SI RILEVA NEL SANGUE LA PRESENZA DI QUESTE SOSTANZE MAI RISCONTRATA PRIMA.

🏴‍☠️QUI SIAMO IN BOLIVIA E LA CORAGGIOSA DOTT.SSA LILIANA ZELADA OSSERVA IN DIRETTA IL SANGUE DI UNA QUADRIDOSATA (CHE PER ALTRO HA RICEVUTO UN MIX DI DOSI FOLLE).

⛔SE NON CONOSCI ANCORA QUESTO TEMA VISIONA TUTTI GLI APPROFONDIMENTI A SEGUITO, È IMPORTANTE CHE TU NE SIA INFORMATO. 


⚠️QUESTO VACCINO È UN DISERBANTE CHE CONDUCE ALLA MORTE

➡️ t.me/ugofuoco/2251


⚠️PAZZESCO, GRAFENE ANCHE NELL'INSULINA

➡️ t.me/ugofuoco/2278


⚠️OTTIME NOTIZIE, LE CURE FUNZIONANO

1️⃣ t.me/ugofuoco/2107

2️⃣ t.me/ugofuoco/1999

3️⃣ t.me/ugofuoco/2127


⚠️STUDIO SHOCK, IL 94% DEI VACCINATI PRESENTA ALTERAZIONI DEL SANGUE

➡️ t.me/ugofuoco/1902


⚠️APPROFONDIMENTI ALTERAZIONI DEL SANGUE NEI VACCINATI

1️⃣ t.me/ugofuoco/1797

2️⃣ t.me/ugofuoco/1489

3️⃣ t.me/ugofuoco/1811


⚠️GRAFENE NELLE TRASFUSIONI

➡️ t.me/ugofuoco/2271


⚠️PANICO A RETE4, IL DR. D'URSO SPARA LA BOMBA 'QUESTI VACCINI CONTENGONO OSSIDO DI GRAFENE E PROVOCANO IMPILAMENTO (EFFETTO ROULEAUX) NEI GLOBULI ROSSI'

➡️ t.me/ugofuoco/886


⚠️COS'È IL GRAFENE

➡️ t.me/ugofuoco/2062


⚠️GRAFENE NEI VACCINI

1️⃣ t.me/ugofuoco/1759

2️⃣ t.me/ugofuoco/1436

3️⃣ t.me/ugofuoco/1921

4️⃣ t.me/ugofuoco/2051

5️⃣ t.me/ugofuoco/2028

6️⃣ t.me/ugofuoco/1865

7️⃣ t.me/ugofuoco/1785


⚠️APPROFONDIMENTI GRAFENE

1️⃣ t.me/ugofuoco/650

2️⃣ t.me/ugofuoco/554

3️⃣ t.me/ugofuoco/430


⚠️GRAFENE E MAGNETISMO

➡️ t.me/ugofuoco/886


⚠️GRAFENE NEL SANGUE

➡️ t.me/ugofuoco/1811


⚠️ANDREAS NOACK 'VACCINO CON IDROSSIDO DI GRAFENE È UN'ARMA'

➡️ t.me/ugofuoco/2042


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Il prof Arcangeli lancia l"allarme contro un imperante lassismo scolastico

 

Nell’aprile del 2018, in un istituto tecnico di Lucca, accadde un fatto intollerabile: una vile, ripetuta serie di aggressioni ai danni di un sessantaquattrenne insegnante di Italiano e Storia che si lasciò più volte aggredire, senza reagire, da giovani di età compresa fra i 14 e i 15 anni e dunque, lo dice la legge, penalmente perseguibili. Tutti colpevoli, in diversa misura: chi minacciò, chi aizzò o fomentò, chi riprese e mise in rete. Il professore, intervistato sull’accaduto, avrebbe poi rimproverato alla stampa di averne “fatto una cosa troppo grande”, di aver aumentato la “portata di quanto avvenuto”, e alla domanda sul perché non avesse avvisato il suo dirigente scolastico avrebbe risposto: “Sapevo che tipo era il ragazzo e non ci ho fatto molto caso”. Facciamoci invece caso ai nostri ragazzi, non laviamocene le mani. Perché, se oggi rinunciamo a educarli – e una punizione anche severa (se giusta) ha lo stesso valore educativo di un premio o di una lode –, domani potrebbero diventare sempre più di frequente i nostri aguzzini e ce lo saremmo meritato. Ogni giorno, con impegno, senso di responsabilità e dedizione, decine di migliaia di insegnanti tentano faticosamente, in aule scolastiche che sembrano diventate trincee, di mantenere un’autorevolezza sempre più difficile anche solo da difendere. È ora di invertire la rotta, di dire basta al buonismo e al perdonismo formativo di una società che, giustificando tutto, pretende ormai ogni volta di sostituire la punizione con l’idea di un recupero che non potrà mai esserci se prima non si è intervenuti in modo esemplare a raddrizzare la rotta. Stiamo perdendo una generazione, ma forse più d’una, perché quello che si sta consumando sotto i nostri occhi è un conflitto di controvalori. Detto questo, vengo alla cronaca.


Ciò che ho sentito uscire dalla bocca di Luciana Littizzetto il 21 gennaio scorso, nella puntata di un programma (“La Bomba”) di Radio Deejay che ha fatto il giro della rete, mi ha lasciato esterrefatto:


“Non esiste una classe ingovernabile, esistono dei professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono. E non è solo colpa dei ragazzi, è anche proprio colpa del (…) professore. (…) È l’empatia, no? (…) È quel qualcosa (…) che fa intuire proprio ai ragazzi che in qualche modo li ami, altrimenti non saresti lì, che ti piace essere lì con loro, che ti interessa veramente quello che pensano, le loro paure, i loro sogni. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa”.


Vic, il co-conduttore, prova a metterci una pezza: 


“Va detto che poi sparare con la pistola ad aria compressa non va bene a prescindere, anche se non instauri nessun tipo di rapporto”. 

Littizzetto, anziché smorzare o fare ammenda, rincara la dose: 

“Non credo che abbiano sparato tutti i professori, hanno sparato ad una sola professoressa che, poveretta (…), anche lei avrà le sue grandissime difficoltà, ma questo ci deve far riflettere, perché probabilmente non è riuscita ad entrare in sintonia coi ragazzi, scatenando questa aggressività veramente fuori luogo, (…) assolutamente da punire [..] Questa vessazione dei professori, questo bullizzare i professori è una cosa che c’è sempre stata e più il professore era debole, e poi magari timido, oppure evidentemente molto sapiente ma poco capace a trasmettere la sua sapienza, più questa cosa qua (…) saltava fuori e portava tutti al (…) delirio più assoluto”. 


Se sei empatico, dunque, se “entri in sintonia” coi tuoi studenti, non ti sparano con una pistola ad aria compressa. Un altro modo per dire che, se vuoi riuscire nel tuo compito di educatore, devi rinunciare preventivamente al tuo dovere primario, quello di educare, per l’appunto (facendo dei tuoi studenti, innanzi tutto, dei cittadini responsabili), e, prima ancora di poter pensare di essere – o sforzarti di diventare – autorevole, devi scendere a patti con i tuoi allievi perché se non accarezzi i loro sogni, o non esorcizzi le loro paure, potrebbero prenderti a pallini di gomma (se non peggio). Ma quel che è più grave, delle parole di Luciana Littizzetto, è questo: i continui atti di violenza commessi nelle scuole ai danni degli insegnanti, coi loro devastanti effetti su chi è più fragile o inerme, impotente o indifeso, sono avallati di fatto da un’ex insegnante che, pur condannando – ci mancherebbe – il gesto degli studenti responsabili, ha fatto affermazioni insostenibili sull’ormai nota vicenda riguardante Maria Cristina Finatti, l’insegnante sessantunenne di Scienze e Biologia di un istituto d’istruzione superiore di Rovigo (il Viola-Marchesini) che ha denunciato i 24 studenti di una sua classe (una prima) per lesioni personali, atti persecutori, oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione via social (Tik Tok e Instagram). L’11 ottobre 2022 quattro di quegli studenti avevano organizzato un piano ai suoi danni, una vera e propria imboscata con la complicità del resto della classe, vigliacca e omertosa, resa evidente dalle risate generali che, nel secondo dei due video realizzati, accompagnano le rimostranze della docente, rivolta invano ai suoi allievi perché esca il nome dell’autore dell’atto violento (un colpo, col suo carico di pallini di gomma, partito da quella pistola ad aria compressa); un video agghiacciante che dice ben più, nella sua elementare, gratuita, premeditata ferocia, delle mille parole spendibili per commentarlo. A Maria Cristina si era già sparato una prima volta già all’inizio della lezione, e si era diffusa subito dopo in rete, dopo essere stata ripresa coi cellulari, la scena della bravata. Il primo colpo era andato a vuoto, ma la seconda volta Maria Cristina, alla fine della lezione, viene colpita alla testa ed esce piangendo dall’aula. A distanza di tre mesi, dopo un periodo di convalescenza (e dopo aver ricevuto le scuse di un solo studente sui 24), l’insegnante ha reagito, accusando i genitori dei quattro perché conniventi (nessuno di loro si sarebbe, così pare, ufficialmente scusato), e, diversamente dal professore di Lucca, denunciando l’intera classe al Tribunale dei Minori di Venezia. Ha fatto bene. Perché un insegnante è un pubblico ufficiale – lo dice il legislatore (legge n. 94/2009; sez. 3, n. 12419 del 06/02/2008, Zinoni, Rv. 239839), e lo confermano alcune recenti sentenze (come questa: Cassazione V Penale n. 15367 del 2014) – e da pubblico ufficiale dovrebbe sempre comportarsi. Perché, come per il caso degli alunni del docente di Lucca, stiamo parlando – lo sono tutti, presumo – di quattordicenni (o poco più) punibili dalla legge. Perché dell’aggressione è responsabile, chi più chi meno, direttamente o indirettamente, un branco di 23 persone (un solo studente, subito insultato e zittito, avrebbe provato a farlo ragionare) Perché, al di là dei provvedimenti disciplinari che sarebbero comunque stati presi dal Consiglio di Classe dell’istituto rodigino, c’è ormai bisogno di messaggi forti e chiari sulla violenza nelle nostre scuole, di cui è troppo spesso vittima un corpo insegnante lasciato sempre più solo in un preoccupante contesto di deriva collettiva.


Molti genitori non danno ormai più l’esempio, rinunciando al loro ruolo e, quando va bene, trasformandosi colpevolmente in amici, complici, difensori a spada tratta dei loro figli. La scuola, anche per colpa di chi l’ha abbandonata a se stessa, ha rinunciato alla sua funzione educatrice. La televisione è diventata una sentina di falsi sentimenti, di falsi investimenti sul talento, di apparenti spinte alla competizione che sono in realtà giochi al massacro fra menti spesso fragili che si combattono senza esclusione di colpi, di fronte a presunti giudici che godono del virtuale spargimento di sangue consumato davanti ai loro occhi. La politica ha raggiunto livelli così intollerabili di malcostume, corruzione o immoralità da meritare di essere rifondata alla base. La società ha perso ogni funzione di collante, mettendo quotidianamente tutti contro tutti. I tanti giovani smarriti o rabbiosi, indolenti o spietati, cinici o abulici, che indossano ora i panni dei martiri ora quelli dei carnefici, sono la nostra immagine specchiata. Se le colpe dei padri non devono mai ricadere sui figli, dobbiamo tenere a mente anche questo, mai come oggi le colpe dei figli sono ricadute così pesantemente sui padri.


Maria Cristina Finatti ha dichiarato che ora la sua vita è cambiata. Teme di entrare in classe, ha paura dei suoi studenti (di tutti, non solo di quei 23). A lei, che spero di poter presto conoscere per darle personalmente atto del suo piccolo gesto di coraggio, vanno tutta la mia solidarietà, il mio conforto, il mio sostegno. E ai genitori di quei 23 ragazzi chiedo di fare almeno – per il futuro dei loro figli – pubblica ammenda.

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martedì 24 gennaio 2023

Aveva ragione Cechov

 


Cari amici ❤️, una rara foto di Anton ČECHOV e Lev TOLSTOJ insieme. I due scrittori - giganti della letteratura russa - si stimavano, ma non si piacevano. Scrive a questo proposito il critico letterario Dario Lodi: «Non poteva esserci intesa intellettuale fra i due. Troppo diversi. Tolstoj nutriva una speranza nella riscossa morale umana, Čechov era un pessimista: vedeva la società irrimediabilmente alla deriva, schiacciata da un materialismo che impediva qualunque ribaltamento. La gente coltivava solo un obiettivo: avere».

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lunedì 23 gennaio 2023

Teresio Olivelli

 


Gli lesionarono stomaco e intestino a calci, devastando un corpo già martoriato da mesi di botte e privazioni di ogni genere. Fu un kapò a farlo, perché Teresio si era frapposto tra la sua furia e il corpo di un prigioniero che stava venendo da lui massacrato. 


Da mesi, Teresio Olivelli era infatti diventato l’uomo più odiato dai tedeschi del lager di Hersbruck. Perché si occupava di tutti i prigionieri. Materialmente e spiritualmente. Pregava con loro, aiutava i malati abbandonati a sé stessi, curava le loro piaghe, li difendeva e li assisteva fino all’ultimo. Si privava persino delle sue razioni per sfamarli, e questo lo aveva ridotto ad uno stato di deperimento. Tutto di nascosto, perché quando i tedeschi lo scoprivano lo massacravano di botte, dato che gesti di carità non erano ammessi.


In quel lager, Teresio c’era finito di sua spontanea volontà. Catturato perché da militare si era rifiutato di collaborare con i nazifascisti e aveva invece aderito alla Resistenza, diventando partigiano, decise lui dalla prigionia di seguire gli altri prigionieri in quel lager. 


La sua vita finì in questo giorno, il 17 gennaio, dopo settimane di agonia provocategli dalla furia tedesca. 


È stato il primo partigiano ad essere beatificato e oggi ricordiamo il suo nome, la sua storia e i suoi valori che ancora oggi devono ispirare la nostra comunità.

Leonardo Cecchi 

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Elena Ferraro

 


Era il 2013 quando le chiesero di trasformare la sua clinica in una “lavanderia” di denaro sporco. Fu il cugino di Matteo Messina Denaro a chiederglielo, dietro minaccia, a nome del clan Denaro. 


Quando disse no, Elena Ferraro diventò la prima imprenditrice del trapanese a denunciare richieste estorsive. Quel no l’ha pagato con anni di scorta, paura, intimidazioni continue da parte di una mafia che non accettava risposte negative nel suo territorio e soprattutto da una donna. 


Oggi dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro dice: "Finalmente libera e serena dopo quasi dieci anni".


Su questa frase, ci rifletta chi sta dicendo che catturarlo è stato un errore. Chi è omertoso, chi difende la mafia, chi giustifica, minimizza (e ce ne sono tanti). Ci rifletta e inizi a provare un po’ di vergogna.

Leonardo Cecchi 

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