Napoli 1986-87

 


CARO CASSANO... 


Da sinistra in alto...

Bruscolotti

Zero presenze in nazionale per il capitano. 


Bigliardi

Tre campionati di A


Di Fusco

Un grandissimo preparatore dei portieri ma in A 37 presenze in 16 anni.


Garella

Mai in nazionale


Carnevale

Esordio in Nazionale solo nel 1989.


Filardi

Infortunato tutta la stagione 86/87


Al centro...

Ferrara

Esordio in Nazionale il 10 giugno 1987, un mese dopo lo scudetto


De Napoli

Nandone già nazionale, titolare a Messico 86


Carannante

Giovane, infortunato in quella stagione


Volpecina

Mai in nazionale


Bagni

Nazionale dal 1981


Ferrario

386 presenze in azzurro ma mai in nazionale


Sola

16 presenze col Napoli ma zero gol


Renica

Mai in nazionale


In basso...

Muro

Poche presenze


Celestini

Infortunato tutta la stagione 86/87


MARADONA

DIO


Bianchi

Allenatore


Caffarelli

21 presenze quell'anno ma zero in nazionale


Giordano

Ultima presenza in nazionale nel 1985


Puzone

Zero presenze, zero minuti. Solo panchine


CARO CASSANO... DEVI SOLO ESPRIMERTI MEGLIO, MA PERSONALMENTE HO CAPITO BENISSIMO IL TUO PENSIERO. NELLA STAGIONE 1986/1987, MARADONA HA VINTO LO SCUDETTO CON UNA SQUADRA NORMALE. POCHISSIMI NAZIONALI E QUALCHE BUON CALCIATORE.

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Charlie Chaplin

 


Mi è sempre piaciuta questa citazione di Charlie Chaplin ❤️. Io credo che contenga un a piccola - grande verità. «Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e saranno pochi a cui tu possa piacere così come sei. Quindi fai quello che ti dice il cuore. La vita è come un’opera di teatro per la quale non si possono fare le prove: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno prima che l’opera finisca senza applausi". Che ne pensate 😏? Elena Salem

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Ryan Suliman

 


È morto anche lui


Rayan Suliman aveva solo 7 anni ed è morto scappando dai soldati israeliani.


Lo inseguivano perché ha lanciato sassi contro i loro mezzi militari. Lui scappando è caduto da un dirupo ed è morto.


Era solo un bambino. Che danni possono fare i sassi di un bambino di 7 anni? Perché quando si parla di bambini palestinesi sembra che non si parli di bambini?


Israele punisce anche i bambini perché non devono pensare di potersi ribellare, ma non sanno.


Non sanno che nessuna rete ha mai fermato il vento.


                                                       Youssef El Hirnou

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Oriana Fallaci vs Khomeini



In omaggio alle donne dell'Iran che bruciano lo chador, ricordo un brano dell'intervista che Oriana Fallaci fece a Khomeini.

Ci vuole tanto coraggio.


"Grazie, signor Khomeini. Lei è molto educato, un vero gentiluomo. La accontento sui due piedi. Me lo tolgo immediatamente questo stupido cencio da medioevo.


E con una spallata lasciai andare il chador che si afflosciò sul pavimento in una macchia oscena di nero."

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Pier Luigi Bersani

 


Chi è nato dopo il 2000 non lo sa ma nel secolo scorso c'era un unico gestore dell'elettricità, un monopolio di fatto, che cessò poco prima che nasceste voi. Nel vostro primo giorno di scuola, nel 2006, avvenne un'altra piccola rivoluzione; la vendita dei farmaci da banco nei supermercati. Un altro monopolio stroncato con conseguente calo dei prezzi. Lo stesso giorno vennero liberalizzate anche le licenze dei tassisti, aprendo il mercato a tutti. Pensate che fino ad allora il numero dei taxi era chiuso e oltretutto c'era pure il privilegio dell'ereditarietà della licenza, ovviamente fu abrogato anche quello.


Vi sembrerà fantascienza ma noi all'epoca pagavamo una tassa per ricaricare i cellulari! Cioè, te pagavi 10 euro per ricaricare un cellulare e ne ricevevi solo 8 di traffico, ne sborsavi 30 e ne ricevevi 25. Non solo, avevi pure l'obbligo di restare fedele all'operatore di telefonia, altrimenti pagavi una penale. E la pagavi anche se chiudevi un conto in banca o se estinguevi un mutuo prima del tempo. Assurdo, no? Pensate che le aziende, tutte le aziende, furono costrette a indicare nelle loro offerte il prezzo "reale", sì perché prima di quei giorni potevano preparare le loro pubblicità senza indicare eventuali spese, tasse e oneri aggiuntivi, fregando un sacco di gente. Voi a questo punto vi starete chiedendo chi è stato a cambiare tutto questo. È stato un tizio apparentemente ordinario ma con le idee chiare, uno che da ragazzino mentre faceva il chierichetto organizzò uno sciopero per protestare contro il suo parroco sulla destinazione delle offerte. Eh lo so, vi viene da ridere, eppure si levò la tunica, la fece togliere anche ai suoi compagni e organizzò la sua prima piccola rivoluzione. Pensate che a soli quindici anni era a spalare insieme agli "angeli del fango" a Firenze e poco dopo fondò una sezione di Avanguardia operaia.


La famiglia era disperata e di fronte al suo spirito di sinistra, nonché al suo dichiarato ateismo, richiamò suo fratello, sacerdote missionario, perché tornasse a casa a cercare di fargli cambiare idea ma non ci fu verso. Questo signore, l'unico che io rammenti aver fatto qualcosa di concreto per la gente negli ultimi anni si è preso gli insulti dai grillini quando provò a formare un governo con loro e perfino gli auguri di morte quando venne ricoverato, e poi ovviamente è stato umiliato ed estromesso pure dai renziani, che si presero il "suo" partito per poi distruggerlo e abbandonarlo. E ora, mentre si dibatte sul come sia possibile che l'Italia sia finita in mano ai fascisti, a nessuno viene in mente che in mezzo a tutti questi mostri forse sarebbe stato il caso di puntare su una persona per bene.


Auguri a lui ma soprattutto a noi.


Ettore Ferrini

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giovedì 29 settembre 2022

W le donne iraniane

 


Questo è il modo in cui i calciatori iraniani si sono mostrati durante l’inno del loro Paese prima dell’amichevole col Senegal.


Giaccone nero indosso, a coprire la maglia e i colori della Nazionale, per manifestare la loro vicinanza alle donne iraniane che in questi giorni stanno combattendo, e morendo, per Mahsa Amini. per la loro libertà, per i loro diritti.


Un gesto simbolico potente e coraggioso che rompe la retorica del regime, dimostrando che quelle donne non marciano da sole.


Un atto dimostrativo sintetizzato perfettamente dalle parole di Sardar Azmoun, considerato il Messi iraniano.


“Non posso più tacere. La punizione può essere che mi escludano dalla squadra, ma è un piccolo prezzo da pagare, un sacrificio che farei anche per una sola ciocca di capelli di una donna iraniana. Vergognatevi per la facilità con cui uccidete le persone. Lunga vita alle donne iraniane".

Lorenzo Tosa

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Manipolazione mediatica

 


#𝗣𝗘𝗗𝗜𝗡𝗘𝗠𝗔𝗡𝗢𝗩𝗥𝗔𝗧𝗘

LA MANIPOLAZIONE MENTALE SUBLIMINALE E TERRORISMO PSICOLOGICO DEI MEDIA ASSERVITI.......


"Le moderne democrazie mascherano regimi tirannici. Utilizzano i mezzi di comunicazione di massa come strumenti di disinformazione e di stravolgimento delle coscienze degli uomini." (Albert Einstein)


#tobecontinued

Sabrina Stella

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Fuori i razzisti dall'Italia

 


«Una volta gli dissero: “Ma come, ti sei messo una ne*ra in casa?”. Eduardo si alzò e si fece gigante. Rispose al suo interlocutore col piglio severo, indicando l’uscio col dito: “Se hai di questi problemi, quella è la porta”.»


- Mehret Tewolde, figlia della collaboratrice domestica di Eduardo.

Da una intervista rilasciata a Fanpage.


La fotografia ritrae Eduardo con Mehret, all’epoca 14enne.

I fratelli De Filippo

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Ferruccio Laffi

 


Oggi iniziava una delle più orrende stragi naziste in Italia. Voglio ancora ricordarla con questa storia che raccontai un po' di tempo fa.


L’uomo che vedete abbracciato in foto si chiama Ferruccio Laffi.


Arrivò che la sua casa già bruciava. Corse dentro, ma non trovò nessuno. Sperò allora che i nazisti avessero “solo” portato via tutta la sua famiglia. Ma poi andò verso il cortile e vide. Vide che tutti coloro che amava erano lì, a terra. Ad alcuni i nazisti avevano aperto la pancia, e i maiali si erano già avventati sui corpi. Poi, in un angolo, notò il corpo nudo di un piccolo uomo, tutto rannicchiato: era suo padre. Era lì perché i nazisti l’avevano ucciso per ultimo. Prima di trucidarlo avevano infatti voluto fargli assistere al massacro di tutta la sua famiglia.


Quel giorno Ferruccio, che aveva solo 16 anni, seppellì 18 persone. Ma non il suo dolore. Che si è portato dietro per tutta la vita. Un dolore immenso, indescrivibile, che noi non possiamo neanche immaginare. Il dolore di vedere e rivedere, ogni giorno, la fotografia di tutti coloro che amavi trucidati e lasciati a marcire in un angolo. Il dolore di vedere il corpo di chi t’ha cresciuto rannicchiato in un angolo, sapendo il patimento che deve aver provato. Il dolore di ricordare ogni colpo di vanga dato per scavare la fossa dove li hai poi adagiati con le tue mani. No è davvero difficile provare anche solo ad immaginare il dolore che deve aver provato.


E se oggi abbiamo il lusso di provare questa difficoltà, lo dobbiamo anche a Ferruccio. Che ha passato tutta la vita a ricordare con sofferenza quell’immenso dolore che fu la strage di Marzabotto per tenere viva la memoria. A riaprire, ogni giorno, quella ferita per gli altri. Specialmente per i più giovani, per le generazioni future. Affinché quell’orrore nazista, anche grazie al suo ricordo, non tornasse mai più.


A Ferruccio, che ancora oggi è con noi, mandiamo allora un grande, enorme abbraccio. E, davvero dal profondo del cuore, gli diciamo che è, e rimarrà sempre, un eroe.


(nella foto, Ferruccio al termine della lettura della sentenza per la strage nazista di Marzabotto)

Leonardo Cecchi

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Pd alla fine?

 

Quando leggo le dichiarazioni di alcuni esponenti apicali del mio Partito mi dico "Ma dove vuoi andare tu?". 


Tipo stamani, che un pezzo di gente che ha fatto quaranta mandati parlamentari assalta con furia achillea un altro pezzo che ne ha fatti altrettanti accusandoli di essere "élite". E dice che bisogna "tornare tra la gente". 


E infatti hanno dato così il buon esempio da non essersi presi neppure per sbaglio un collegio uninominale, ma si sono blindati su ogni plurinominale su cui hanno potuto metter le mani. 


Mi dico allora "Ma dove vuoi andare tu?" perché con tutti i grandi difetti che ho io sta' faccia non ce l'ho mai avuta. La nonchalance con cui ci si autoassolve in questa maniera; la capacità di ignorare non la trave ma il cantiere che si ha in tutti e due gli occhi; l'immensa, spropositata, abnorme faccia tosta di uscire pubblicamente dicendo acidamente che il Partito la gente non lo vota più, ignorando che uno dei motivi per il quale ciò avviene è che tu che stai scrivendo sei lì da eoni a tramare, a ordire, a piazzare, ad ammazzare quello dell'altra corrente. 


Io sta' faccia non ce l'ho e come me anche tantissimi altri. Però così va il mondo e a quanto pare anche questo Partito. Rimane la flebile speranza che a questo giro possa cambiare.

Leonardo Cecchi

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Wikipedia pro Melona?

 


WIKIPEDIA AL SERVIZIO DELLA MELONI E DELLE BALLE DI PANSA CONTRO LA RESISTENZA 

MESI FA AVEVO DENUNCIATO CHE LA PAGINA WIKIPEDIA "GIAMPAOLO PANSA" AVEVA CENSURATO L'UNICO VOLUME CHE LO SBUGIARDA.

Anche questo è un esempio di come LA MELONI E' ANDATA AL GOVERNO, con wikipedia al servizio della destra oscurando la verità e presidiando una non libera enciclopedia virtuale.

Potete da Voi emendare la voce wikipedia di Pansa inserendo la notizia che il volume "Mal di Pansa" ha smentito in toto il giornalista e vedrete che vi cancelleranno subito la modifica e poi potete anche scrivere la protesta contro la voce "fascista" di Pansa su wikipedia qui nella discussione relativa alla medesima voce

https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Giampaolo_Pansa?fbclid=IwAR3mCF9XiiZwl1RQRoZoDjy-ctg77OS7golGY9rlhNhLNUbJTP7cJybQQD8#Impossibilit%C3%A0_a_inserire_informazioni_circa_il_primo_volume_di_critica_al_dott._Pansa_a_360_gradi

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Forza Italia, condizioni di Berlusconi preoccupanti?

 

 
(Facebook)

Dentro il partito di Forza Italia gira voce sulla salute del loro leader, Silvio Berlusconi, che avrebbe gravi problemi legati al diabete, sommati a vari acciacchi, oltre che oramai faccia una fatica incredibile ad ogni suo movimento o discorso. Qualche forzista sussurra che non potrebbe arrivare a fine maggio....che ci sia dell'altro? 

Tornando sul fronte politico, il cavalier frottola, sarebbe gia' in guerra per quanto riguarda il ruolo di premier, lui vorrebbe alla carica Tito Michele Boeri, ex presidente Inps (che avrebbe gia' rifiutato) o, il suo pupillo, Matteo Renzi, per dare alla sua coalizione un po' di credibilita' agli occhi di Ue e USA. Sa benissimo che dopo Conte e Draghi, un professore universitario ed ex presidente Bce, entrambi poliglotta, presentarsi con una fascistella (cosi viene vista in Europa) come premier non e' proprio il massimo.

L8% del vecchio mandrillo rischia di pesare come un macigno sulla coalizione di centro destra.

Fenix

mercoledì 28 settembre 2022

Gli eroi diCefalonia

 


Uccisero tutti gli italiani che riuscivano a trovare. Entravano negli ospedali, nelle case, nei villaggi dell’isola. Qualunque italiano trovato, veniva ammazzato sul posto. Con solerzia perché l’ordine, quella volta, l’aveva dato Hitler in persona: uccideteli tutti. 


Morirono in 5mila, gli italiani della divisione Acqui. Soldati semplici, sottoufficiali, ufficiali di ogni parte d’Italia, del Nord e del Sud. Erano gli italiani che a Cefalonia, dopo l’8 settembre, si erano rifiutati tanto di schierarsi con i tedeschi quanto di arrendersi a loro. L’avevano deciso tutti insieme. Le compagnie e i battaglioni, dall’artiglieria al genio fino ai mitraglieri, avevano votato: “Tutti contro i tedeschi”. 


Combatterono per una settimana, inferiori di mezzi e uomini. E quando, soverchiati, si arresero, furono quasi tutti trucidati, e i loro corpi buttati in mare o bruciati per far sparire le tracce. 


Agli eroi di Cefalonia, che oggi il 28 settembre del 1943 si arrendevano e venivano trucidati, il ricordo di tutta Italia.

Leonardo Cecchi

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martedì 27 settembre 2022

lunedì 26 settembre 2022

Laura Giovannelli Protani presenta un nuovo evento

 




PRESENTATRICE DELLE SCUOLE DI BALLO NELLE #Festivitàtufano2018 


TRA CUI ANNALISA ERCOLI 2018 #Bobyenddance 


#conduttrice  #TV #Presentatrice #Danza 

#eventi #anagni

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Claudio Borghi

 


A chi lasciamo il Pnrr?


Ieri Claudio Borghi, economista di punta della Lega, ha pubblicato una foto della propria tessera sanitaria lamentandosi della mancanza di un chip.


Nell’immagine pubblicata ha oscurato il codice fiscale per sicurezza, per privacy.


Non sa che lasciando nome, cognome, luogo e data di nascita ben visibili come ha fatto lui, il codice fiscale si può calcolare in pochi secondi.


220 miliardi. Nelle loro mani. Auguri a tutti noi.

Leonardo Cecchi

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Fantozzi a Pontida...

 


Ci sarebbe da ridere se non fosse che è situazione tragica.


A Pontida, militanti cubane anticomuniste scese in piazza al fianco dei leghisti sono state da questi ultimi aggredite e i loro striscioni strappati perché scambiate per contestatrici. In realtà erano lì per dare supporto alla piazza. 


Nemmeno in un film di Fantozzi.

Leonardo Cecchi

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Giancarlo Siani

 


Ieri Giancarlo Siani avrebbe compiuto 63 anni.


Giancarlo non arrivò purtroppo ai 27 perché la camorra lo uccise. Era un Giornalista con la "G" maiuscola che faceva inchieste molto scomode. Che davano fastidio ai boss. In particolare una sugli appalti relativi alla ricostruzione post-terremoto, una delle vicende più torbide della storia repubblicana. 


Lo uccisero sparandogli non uno ma dieci colpi alla testa. Dieci. C'era l'intento di straziare, di accanirsi e di dare un esempio. Di far paura. 


Non ci riuscirono perché il suo ricordo vive ancora e le persone continuano a parlarne senza paura. E ciascuno di noi deve ricordare anche oggi che mafia e camorra sono questa roba qui: un fenomeno ributtante fatto da persone vigliacche. 


Pensando oggi alla sua vita, al suo impegno e al suo sacrificio, non dimentichiamolo mai.

Leonardo Cecchi

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Rosario Livatino

 


Lo braccarono come un animale ferito. Giù in un burrone, fino a quando non lo circondarono, massacrandolo con tre armi diverse, tra pistole, mitraglietta e fucile. L’ultimo colpo alla bocca, con la lupara. La firma della mafia. 


Rosario Livatino era “il giudice ragazzino”. Inflessibile, onesto, ma pieno di carità cristiana (era molto credente). La sua colpa era proprio quella di non essersi fermato di fronte alla Tangentopoli siciliana, che coinvolgeva mafiosi, politici, imprenditori. Fatture false per 52 miliardi di lire, tante persone coinvolte. Il giudice Livatino  fece il suo dovere e si mise a rischio. Rifiutò persino la scorta e quando il 21 settembre del 1990 i mafiosi lo circondarono, non estrasse neppure la pistola che aveva in macchina. Non gli apparteneva quel difendersi con le armi, neppure quando gli sparavano addosso.


Morì nei campi della Sicilia, in un’ultima fuga disperata. Ferito ad una spalla, provò il tutto per tutto correndo via. “Che cosa vi ho fatto?” furono le ultime amare parole che rivolse ai sicari.


A uomini di Stato come Rosario Livatino va la nostra memoria. A chi per il Paese e la legalità ha dato tutto, anche la vita, diventando un esempio per tutti.

Leonardo Cecchi

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Cecchi si e' dimenticato la ndrangheta..

 


Quello che me stupisce  e preoccupa non è che abbia vinto la destra.


Siamo in democrazia e l’alternanza fa parte del gioco.


Quello che a me preoccupa è come questa destra abbia vinto, in particolare Giorgia Meloni.


Dal 3 al 26% la Meloni c’è passata con una strategia del “tutto pur di vincere”.


In periodo emergenziale, era una fake news al giorno. Qualcuno se lo scorda ma io no. Che mentre la gente moriva come mosche lei stava lì a lucrare consenso sul disastro, no. E non me lo scordo perché a me questo cinismo così fa orrore. Chi non guarda in faccia a nessuno e ti passa sopra come una mietitrebbia, schiacciandoti senza farsi il minimo problema pur di ottenere ciò che vuole. 


Poi bugie su bugie, per anni. Bugie continue, dette con nonchalance sconvolgente. Promesse grottesche, fuori da ogni logica, come 1000 euro a tutti con un click, blocchi navali irrealizzabili. Odio, feroce, instillato nelle persone per contrapporre e polarizzare non politicamente, ma umanamente (e qui è grave, non polarizzare, ma portare le persone a odiarsi). E infine accordi con le corporazioni più feroci del Paese, quelle del potere economico incancrenito, spesso violento e aggressivo. Quello che se qualcuno si lamenta perché non c’è una spiaggia libera ti prende a cazzotti in faccia com’è accaduto più volte. Quello che sfrutta la povera gente. 


Il centro-sinistra è stato un disastro. 


Ma che la destra sia riuscita a vincere così, è quello che mi preoccupa. Culturalmente prima che politicamente.

Leonardo Cecchi

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La destra fa girare sondaggi fake Facebook

 

SWG


Pd 18,1; 

Verdi e SI 3,2; 

Di maio 0,6; 

Bonino 2,2


[Centrosx: 24,1]


Meloni 28,3; 

Lega 9,8; 

Forza Italia 4,5; 

Lupi, 0,9


[Centrodx 43,5]


Calenda Renzi 9,0


M5S 18,0


Paragone 3,2


De Magistris 1,9




EUROMEDIA research

22 settembre 2022


Fdi 30,8

Lega 9,1

FI 3,5

NoiM 0,9

Totale coalizione centrodestra 44,3


PD 17,5 

SI+V 3,9

+ Eu 2,6

IC 0,2

Totale coalizione centrosinistra 24,2


M5S 20


Calenda Az-Iv 8


Italexit 3,2


Upp 0,5

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sabato 24 settembre 2022

Nils Lidholm

 


🛣️ Roma Capitale intitolerà a breve nuove aree pubbliche a varie personalità che, a vario titolo, hanno segnato la vita della città. Tra questi c'è anche l’ex allenatore della Roma campione d'Italia nel 1983 Nils Liedholm. Per lo svedese è stata proposta l’intitolazione dei giardini di via Gustavo d’Arpe, a Trigoria. 


👏👏👏

Grande Liddas....ricordo ancora una sua intervista alla Domenica Sportiva dopo la vittoria dello scudetto, quando l'opinionista era tale Gianni Brera rinominato dal Barone "Janni Brera"....

Alla supposizione di Brera che il sornione Liddas faceva, con la "ragnatela" un gioco stucchevole ed addormentava gli avversari con l'eccessivo possesso palla, il Grande Unico Nils rispose testuale: "maaaa....Janni è un grande intenditore di calscio.....Lui sa bene che è più diffiscile jocare a zona e tenere palla che fare contropiede...."...

Con una frase o co cetto mise al tappeto e tappo' la bocca a parecchi, oltre al povero Brera che preso in contropiede, non rispose nulla, pensando anche alla Sua Juventus trapattoniana che "Jocava solo contropiede".....

Magico Liddas, grande conoscitore del calcio e soprattutto dell'ambiente romano!!! Unico!!!💛❤💛❤💛❤💛❤💛❤💛❤💛❤💛❤💛❤

Commento preso da Fb

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Basta con la teocrazia in Iran

 

In Iran da ieri hanno tolto Internet. 

Poi hanno ammazzato 8 persone che manifestavano. Perché il capo, l'Ayatollah, sta serenamente dando ordine di "tagliare i manifestanti come si taglia l'erba".


Tutto perché milioni di persone hanno detto basta al fanatismo di pazzi che hanno massacrato una ragazzina perché aveva qualche capello fuori posto.


Quando succedono queste cose, ricordiamoci la fortuna, immensa, che abbiamo ereditato in Italia. Pensiamoci due, tre, cento volte prima di parlare di dittature da noi. Quelle vere i manifestanti li tagliano "come l'erba". E paragonarsi a gente che soffre davvero è uno schiaffo a tutti loro.

Leonardo Cecchi

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venerdì 23 settembre 2022

Bellezza immortalata

 


Un mio caro amico nonché grande fotografo Stefano Gagliano ha posto alla mia attenzione questa meravigliosa fotografia in bianco e nero di Mariacarla Chiara Iannozzi di cui ho già parlato altre volte e che a mio avviso non necessita al momento di ulteriori commenti ma soltanto di tanta attenzione perché continua a far parlare di se. Inutile dire che in questo scatto di Stefano Gagliano la bellezza della modella/attrice e la bravura del fotografo si fondono a tal punto da creare un indiscutibile capolavoro pronto per essere esposto ed ammirato in tantissime mostre fotografiche. Dopo essere stato incantato anch'io a tal punto da porre alla vostra attenzione quest'opera del grande Stefano vi consiglio vivamente di sbirciare come ho fatto nel suo profilo instagram e Facebook per ammirare altri suoi scatti meravigliosi come questo.

Fenix

Salvo D'Acquisto

 


I tedeschi avevano rastrellato ventidue innocenti perché due dei loro soldati  erano morti in un attentato: dieci italiani per ogni tedesco era la regola. Ma quella volta ne avevano buttati in mezzo due in più. 


A tutti loro fecero scavare, anche a mani nude, le fosse dove li avrebbero gettati dopo l’esecuzione. La disperazione aveva colto tutti i prigionieri, perché la morte sembrava ormai inevitabile.


Ma d’un tratto, incredibilmente, vennero tutti rilasciati. Tutti tranne uno: il vicebrigadiere Salvo D’Acquisto. 

Salvo aveva parlato con l’ufficiale tedesco in comando e si era preso la colpa dell’attentato, anche se non c’entrava niente. Sapeva che se i tedeschi avessero trovato il colpevole, non avrebbero potuto uccidere degli innocenti. E così fece: si prese lui la colpa. 


I prigionieri rilasciati corsero subito via da quell’orrore. Ma uno di loro, il più giovane, Armando, indugiò per vedere cosa accadeva. Vide il plotone schierarsi di fronte a Salvo, in divisa. Sentì le sue ultime parole: “Viva l’Italia”. Poi la scarica di mitra.


Moriva oggi Salvo D’Acquisto. Aveva 23 anni quando fu crivellato dai colpi nazisti per salvare ventidue innocenti. Moriva oggi un grande uomo. 


Un eroe vero, un eroe italiano la cui memoria non andrà mai dimenticata.

Leonardo Cecchi

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giovedì 22 settembre 2022

Adottate Lotus

 


 Lotus 10 anni ha perso il padrone e casa, e' buono e cerca una famiglia, l'associazione è disposta a pagare le spese veterinarie quando necessarie e il cibo speciale per lui tutti i mesi, non va molto d'accordo con i maschi, cerca chi gli voglia bene o chi possa ospitarlo mentre gli troviamo una famiglia

Scrivetre una mail alla nostra redazione per essere messi in contatto con le

Manuela Marziale

Wanda

 


Guardate "Wanda". E' la serie su Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile, da ieri su Netflix.


E' fatta splendidamente, piena di materiale e ottimamente realizzata (quattro puntate che volano via), ma non è solo questo. Nella parabola orrenda e immorale di questi due personaggi, c'è molto dell'Italia.


Narra l’ascesa irresistibile di un personaggio volgare e cafone, spietato e irricevibile, dotato di un talento enorme: non avere ritegno (e vantarsene). Un talento condiviso dalla figlia, se possibile persino più inaccettabile e moralmente “efferata”. 


La serie si interroga su chi sia il colpevole tra il truffatore e il credulone, evidenziando la spaventosa - e ostentata - mancanza di empatia delle due criminali condannate a 9 anni e 6 mesi (purtroppo ne hanno fatti solo sei). 


Famiglie distrutte, pochezza etica totale, accenni di camorra, marchesi piduisti vendicativi, "maestri di vita" brasiliani (l'ex cameriere scalzo e poi mago imbonitore Do Nascimiento si è beccato 4 anni col rito abbreviato, non ha fatto mezzo giorno di carcere, se la gode da decenni in Brasile, è strafottente oggi come ieri e quando tornerà in Italia potrà farlo serenamente). 


Dentro c’è l'Italia degli Anni Ottanta, tra le prime tivù commerciali, canzoni vomitevoli (“D’accordo?!”) e il sogno ignorante di essere belli per magia (lo scioglipancia, le alghe); i Novanta tra declino anticipato (la bancarotta, le prime condanne), volgarità gossip tamarre, vendite del nulla (i numeri del lotto, il sale, i rituali, il malocchio) e interventi politici avvolti dal mistero (sì, a un certo punto spunta pure Dell'Utri); e i Duemila della condanna e della gogna, di Striscia la notizia e della Guardia di Finanza, con loro a credere che trasformare il processo in circo mediatico avrebbe giovato (è accaduto il contrario). Sullo sfondo, un paese dove per molti - fino al giorno prima - le due soggette erano da stimare e invidiare, tutto sommato persino simpatiche.


La scena più bella è quando le due vengono prelevate per essere portate in carcere, e pure in quel momento trovano il tempo di filmarsi (ed è l'unica volta in cui la figlia pare piangere sul serio di paura). 


Le scene più tremende sono tante: gli auguri di morte delle criminali (oggi libere) a molti loro nemici; la TOTALE assenza di empatia e pentimento; le lacrime e il dolore di chi, ora per ignoranza e più spesso per disperazione, è stato spolpato e rovinato senza pietà da questa coppia sciattamente diabolica; e quel "i coglioni vanno inculati!", detto con orgoglio durante l’intervista da una Wanna Marchi che a 80 anni è spietata come quando dominava le tivù.


Una serie sulla banalità del male, sulla ferocia quotidiana, su un paese che ama prima elevare (persino due comprimarie sguaiate come queste qua) e poi fucilare (mediaticamente). E sull'ignoranza di un popolo che, nella vita quotidiana come in politica, troppo spesso preferisce credere ai Wanna Marchi più improbabili pur di non pensare con la sua testa.


Una serie stupefacente e terribile, che vi farà più male di quanto crediate: il quadro che ne deriva è infatti quello del niente assoluto. Che è poi il nostro presente. 


Complimenti agli autori: hanno preso una microstoria vile e abietta per trasformarla in un piccolo, surreale e sconsolato racconto di un'epoca. Bravi.

Andrea Scanzi

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Boicottate Still Rose!

 



Nicolò Govoni sta subendo un’ingiustizia clamorosa per le sue posizioni e denuncie contro le multinazionali che sfruttano i bambini nelle miniere soprattutto nei paesi dove ci sono le sue scuole. 


Stripe, la multinazionale americana leader dei pagamenti online, sta cercando di boicottare Still I Rise da mesi, chiudendoli l’account, tenendo in ostaggio i dati dei donatori e facendoli perdere più di 100.000€ da giugno a oggi. 


“È a causa loro, purtroppo, che la raccolta fondi è in rosso quest’anno. Non era mai successo prima. Nel suo ultimo post invitò chi aveva impostato la donazione mensile tramite Stripe, ora disattivata, a spostarsi sulla banca, che è l’alternativa più sicura al momento.” 


Sosteniamo Nicolò nella sua battaglia per garantire un futuro a questi bambini.

Soumalia Diawara

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Nadia Badin

 


Si chiama Nadia Nadin, ha 33 anni. 


Nadia era solo una bambina di 11 anni quando suo padre fu sequestrato e ucciso dai talebani. Costretta a lasciare l’Afganistan, si è nascosta nel retro di un camion per fuggire in Danimarca. 


Ora gioca con la nazionale di calcio danese, ha segnato oltre 200 gol presenziando nella squadra nazionale più di 98 volte. 


Si è laureata in medicina, ed ora si sta specializzando per diventare chirurga. "Nadia parla 11 lingue ed è una delle atlete più influenti del mondo" secondo Forbes.


La determinazione ed il coraggio di Nadia dovrebbero essere un esempio per ogni mamma da insegnare alle proprie figlie, per imparare a non arrendersi nonostante tutte le difficoltà della vita.

Soumalia Diawara

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Basta con questa mafia vestita da burocrazia

 

Ieri pomeriggio l'avv. Vincenzina Salvatore è stata finalmente contattata, in nome del Ministro dell'Istruzione, dall'Ufficio III della Direzione Generale per il Personale Scolastico, che ha chiesto di poterci incontrare al fine di discutere della diffida e del dossier che abbiamo inviato al Ministero per conto di quasi 1.500 docenti defraudati della possibilità di superare le prove selettive previste dal concorso ordinario bandito con DD. n. 499/2020. La prossima settimana saremo a Roma per un incontro col dirigente incaricato, cui consegneremo brevi manu tutto il materiale fin qui raccolto sui quesiti errati, ambigui o mal formulati di ben trentacinque classi di concorso. Vi terremo aggiornati, con la certezza (e la consapevolezza) che tutto quanto abbiamo fatto  in questi mesi non resterà inascoltato. Rinnovo il mio ringraziamento ai quasi 1.500 firmatari della diffida e agli amici e colleghi Michele Cortelazzo e Federico Sanguineti per aver condiviso con me questa battaglia fin dall'inizio (ed aver firmato a loro volta la diffida), esprimendo ancora una volta la mia gratitudine all'avv. Salvatore per la sua abnegazione e il suo straordinario impegno per una causa su cui non arretreremo di un millimetro. 


Qualcuno mi chiede, a una manciata di giorni dalle prossime elezioni, di rilasciare una dichiarazione pubblica sui miei futuri intendimenti sulla scuola qualora fossi investito di una qualche futura responsabilità. Non lo farò, perché ho sempre anteposto l'impegno personale a una qualunque promessa, elettorale o meno. L'unica promessa che posso fare è questa, e la faccio solennemente a me stesso: nei prossimi anni continuerò a impegnarmi per una scuola e un'università migliori, più pulite e più trasparenti, che non vengano meno al loro dovere di valorizzare il merito, la professionalità, l'esperienza, l'equanimità di trattamento. Da sempre, contro tutto e contro tutti, mi batto per un senso di giustizia che ho sempre avvertito come un'entità superiore  da cui mi sono lasciato costantemente guidare. Continuerò su questa strada, perché è una lunga strada di militanza lungo la quale sono caduto tante volte ma ogni volta mi sono rialzato e ho ripreso il cammino. 


P. S. Questo sarà il mio ultimo pubblico intervento "elettorale", se così si può chiamare, prima della tornata del 25 settembre. Continuerò a porre, nei prossimi giorni, la delicata questione di una campagna che è stata fra le peggiori che io abbia mai visto, e su cui non mancherò di far sentire ancora la mia voce, ma non farò "santini", non girerò video, non posterò programmi su questo o quel punto riguardo la scuola (su cui Unione Popolare si è impegnata con un progetto importante). Auguro a tutti un buon voto, e aggiungo al mio augurio quest'unica raccomandazione: non rinunciate al diritto di depositare la vostra scheda nell'urna, perché mai come oggi quel diritto è per tutti noi, cittadini e cittadine di questo paese, un preciso dovere.

Massimo Arcangeli

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Cefalonia

 


CEFALONIA, GLI ITALIANI SI ARRENDONO AI TEDESCHI


Il 22 settembre 1943, dopo una settimana di combattimenti sanguinosi, il generale Antonio Gandin decise di convocare un nuovo Consiglio di Guerra nel quale si decise di arrendersi ai tedeschi. Nonostante ciò Hitler ordinò che i soldati italiani fossero considerati dei traditori e fucilati. I soldati che erano stati in precedenza catturati e fatti prigionieri furono immediatamente e sommariamente giustiziati; i tedeschi che cercarono di opporsi furono dissuasi con la minaccia di essere a loro volta fucilati.


I rastrellamenti e le fucilazioni andarono avanti per tutto il giorno seguente, e si fermarono solo il 28 settembre non risparmiando neanche il generale Gandin, morto la mattina del 24. L’eccidio di Cefalonia fu uno dei maggiori crimini di guerra commessi dalla Wehrmacht. La procura di Monaco ha recentemente archiviato il procedimento contro l'unico imputato della strage, l'ex ufficiale Otmar Mulhauser poiché, secondo la sentenza: “I soldati italiani a Cefalonia erano tutti traditori.”

CroniStoria

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Arcangeli Premier

 


Come molti sanno sono candidato alle politiche con Unione Popolare (capolista in Piemonte, all'uninominale a Roma), nonché coordinatore del gruppo DemA per la Scuola, e da quando è stata annunciata la mia candidatura sui profili social di UP sono stato fatto bersaglio di attacchi di una violenza inaudita da parte di alcuni soggetti.


A scatenare gli attacchi, provenienti da frange estremiste che hanno scambiato la legittima critica politica con le offese alla persona, e da sedicenti  militanti che pensano di poter imporre le loro posizioni con la violenza verbale, in materia di lingua, a un'intera comunità di parlanti e di scriventi, è stata la petizione che ho lanciato mesi fa, dalla piattaforma change.org,  contro l'uso dello schwa in contesti pubblici e istituzionali. L'appello in questione, firmato da oltre 23.000 persone (fra cui intellettuali, attori, registi, scrittori, poeti, ecc., di fama nazionale e internazionale), rimbalzò allora anche su diverse testate giornalistiche straniere. Un tema cui peraltro nessuno all'interno di UP, né io né altri, ha mai fatto il benché minimo cenno in questa campagna elettorale, e portato quindi all'attenzione dell'opinione pubblica per ragioni puramente strumentali.

 

È legittimo essere attaccati sull'argomento con toni anche accesi da esponenti del movimento LGBT+, sebbene io abbia sempre fatto della mia presa di posizione contro l'"e rovesciata" una questione linguistica e non certo ideologica, perché comprendo bene quanto un simbolo grafico inclusivo possa essere ritenuto prezioso da chi si sente troppo spesso escluso o marginalizzato da una società che è ancora molto indietro in materia d'inclusione, ma ritengo gravissimo che alcuni degli attacchi più violenti contro la mia persona, in uno scontro elettorale avvelenato dall'odio come si è visto raramente in passato, siano giunti dal mondo della formazione e dell'educazione.

 

Una delle aggressioni verbali più intollerabili è partita da un profilo Twitter intestato ad Andrea Mariuzzo, docente  dell'Università di Modena e Reggio Emilia, professore associato presso il Dipartimento Educazione e Scienze Umane. Il docente, in un commento a un tweet pubblicato sul profilo social ufficiale di Unione Popolare, non bastandogli il fatto di avermi dato del picchiatore, ha adottato nei miei confronti ben note pratiche di body shaming di una gravità inaudita: uno come me, con l'aspetto che ha, questo è il suo ragionamento, non può non essere quel che sembrerebbe: 


"Non pretendo che in tema chiunque ne sappia quanto me (ché altrimenti farei un altro mestiere e non - con questo successo - ma non bastava l'aspetto a metà tra un picchiatore di Forza Nuova e Minniti a mettervi sull'avviso?".


Ho appena querelato la persona in questione, in quanto titolare di quel profilo Twitter (spetterà alla magistratura valutare con attenzione fatti e circostanze), non solo per difendere la mia reputazione ma anche per dare un segnale: come si può insegnare all'università se si viene meno al proprio compito di educatore, e proprio in quel vilipendio dell'aspetto fisico di una persona che è un tema sensibilissimo? E se oggi tocca a un adulto in grado di reagire a un attacco insostenibile con gli strumenti di legge, domani potrebbe essere la volta dell'ennesima giovane vittima inerme dell'odio e del dileggio altrui.


Ho denunciato pubblicamente negli anni, sui giornali, sui social o in altri luoghi, tanti casi di discriminazione sessuale (come quello di Ricadi del 2017, che ha fatto il giro del mondo, sul proprietario di una struttura ricettiva che non accettava nel suo b&b, testualmente, "gay e animali"), ho fondato il movimento Omofobi del mio Stivale, ho fatto firmare ai sindaci di Comuni piccoli e grandi una Carta etica contro ogni forma di discriminazione sessista o omofoba. Se uno come me, col mio passato, viene bollato come un "picchiatore" per aver lanciato, da linguista, una petizione contro gli usi pubblici o istituzionali di un simbolo che, se fosse adoperato sistematicamente, sgretolerebbe l'italiano dall'interno, allora c'è qualcosa che non va in questo paese e questo qualcosa è molto serio. 


La querela contro il docente, depositata il 7 settembre scorso dal mio legale presso la Procura del Tribunale di Roma, sarà inviata nei prossimi giorni per conoscenza all'ateneo di Modena e Reggio Emilia, con la richiesta di avviamento di un procedimento disciplinare, e a tutte le opportune sedi pubbliche, perché le istituzioni si possano far responsabilmente carico del livello ormai raggiunto da un odio on line sempre più pericolosamente dilagante.

Massimo Arcangeli

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mercoledì 21 settembre 2022

Benjamin Giorgio Galli

 


Non è un eroe


Non c’è eroismo nell’andare in guerra ne tanto meno nell’essere un “foreign fighters”.


Giorgio Galli è morto in Ucraina. Italo-olandese era partito qualche mese fa per combattere l’esercito russo.


Ma quale eroismo può esserci nell’andare a combattere una guerra di cui non è chiaro nè capo nè coda?


Che eroismo c’è nel lasciare un dolore del genere ai propri genitori per giocare a fare la guerra?


Non c’è nessun eroismo. Non convincete i giovani del contrario.


                                                 Youssef El Hirnou

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