domenica 31 luglio 2022

Chiune Sugihara

 


Ne salvò 6mila e oltre. Chiune Sugihara, viceconsole giapponese in Lituania, vedeva arrivare profughi ebrei da ogni dove, dalla Polonia ed altre zone occupate dai tedeschi. 


E così decise di aiutarli con l’unico che aveva: facendoli fuggire con dei visti per il Giappone. 


Quando da Tokyo si resero conto di cosa stava facendo e arrivò la direttiva di smettere, lui continuò. Si inventò ogni modo possibile per continuare a farli. Quei visti li scriveva di giorno, di notte. Non dormiva neppure. Continuò a scriverli anche quando il consolato venne chiuso. Ritagliava tempo nell’hotel, poi addirittura in treno verso Berlino. Ogni visto era una vita salvata dai tedeschi. E Chiune ci riuscì a salvarne molte. Molte più di quelle che avrebbe potuto salvare da medico, dato che il padre, da ragazzo, lo obbligò a studiare medicina. Lui si rifiutò e sbagliò appositamente il test d’ingresso, per poi intraprendere la carriera diplomatica.


A lui, che se ne andava in questo giorno del 1986 in tanti devono la vita. E a lui va il ricordo di tutti noi. Agli uomini giusti che la storia ci insegna a ricordare e ammirare.

Leonardo Cecchi 

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Progetto "Leinet"

 


Il 5 agosto, a Bagnara Calabra, renderò pubblici tutti i contenuti del dossier che ho messo su, negli ultimi quattro mesi, sui concorsi scolastici in corso di svolgimento.  Concorsi offensivi e vergognosi, per i quali il Ministro dell'Istruzione non avrà tregua. Non si provi a ripresentarlo in nessuna forma nella prossima legislatura. Per molto meno un rappresentante delle istituzioni sarebbe stato costretto a rassegnare le proprie dimissioni, ma siamo purtroppo in Italia. 


Comunicato stampa

Presentazione del progetto “Leinet”

(Bagnara Calabra, 5 agosto 2022)


“Leinet” è un progetto culturale che nasce con l’intento di aggregare tutte le associazioni, i gruppi e le realtà che hanno a cuore la scuola pubblica italiana, l’istruzione e la cultura. Nato come una costola della “Scuola Secondo me” e della “Festa della Scuola”, un evento culturale dell’associazione La parola che non muore organizzato in collaborazione con  La Voce della Scuola, il progetto “Leinet. LavoroeIstruzione”, coordinato da Anita Pelaggi e patrocinato dalla stessa associazione La Voce della Scuola, verrà presentato ufficialmente, il giorno 5 agosto, a Bagnara Calabra (ore 17:30), presso la sala consiliare in Corso Vittorio Emanuele II (è prevista anche una diretta streaming sulla pagina Facebook del comune di Bagnara Calabra “https://www.facebook.com/comunedibagnaracalabra” e sulla pagina Facebook La Voce della Scuola: https://www.facebook.com/vocedellascuola). Sarà particolarmente gradita la presenza dei docenti e degli studenti, che costituirà una preziosa occasione per poterci conoscere, per poterci confrontare, per poter immaginare e progettare insieme la scuola di domani. 

All’evento prenderanno parte il sindaco di Bagnara Calabra Adone Pistolesi, il consigliere comunale con delega alla cultura Rocco Fedele, la consigliera comunale con delega all’edilizia scolastica Mimma Laurendi, e ancora Massimo Arcangeli, linguista, scrittore, docente ordinario all’università di Cagliari e socio onorario dell’associazione La Voce della Scuola, Anita Pelaggi coordinatrice nazionale del progetto “Leinet”, Diego Palma, presidente dell’associazione La Voce della Scuola. Modererà l’incontro Giuseppina Versace, coordinatrice per le relazioni istituzionali e politiche del progetto. Il principale obiettivo di “Leinet” è di progettare la scuola di domani partendo dai problemi del presente, di lavorare tutti insieme per la ricostruzione di un sistema scolastico che valorizzi il lavoro degli insegnanti, che ne riconosca e ne salvaguardi la professionalità, che metta in primo piano i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Una scuola unilaterale, separata dalle vite dei giovani, ne favorisce la dispersione; una scuola che coinvolga attivamente gli studenti al fine di contribuire a migliorarla li richiama invece a sé, e quegli studenti così non si perderanno (né oggi, a scuola; né domani, all’università o nel mondo del lavoro). Solo così si può puntare seriamente a una scuola che, anziché essere considerata un costo, possa rappresentare per lo Stato italiano, come per qualunque nazione abbia a cuore l’istruzione, la formazione e l’educazione alla cittadinanza, il suo più grande investimento. Una scuola che riparta dalla cultura, il vero capitale da tutelare e incrementare.

Nell'occasione verrà anche presentato un corposo dossier, redatto da Arcangeli, sul peggior concorso scolastico dell’Italia repubblicana, una selezione così stracolma di errori, e offensiva del merito, da indurre il professore, e con lui due amici e colleghi universitari (Michele Cortelazzo e Federico Sanguineti), a lanciare un appello in difesa della scuola sottoscritto anche da alcuni dei più avvertiti intellettuali del nostro paese.


Per info e contatti:

info@leinet.org

Massimo Arcangeli

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sabato 30 luglio 2022

Grillo e Conte sanno quello che fanno

 


Nessuna deroga al secondo mandato, ha vinto di nuovo Grillo.


Conte è il leader, però decide sempre Grillo. Son soddisfazioni.


Il centrosinistra fa l’ammucchiata, i 5 Stelle girano a vuoto e la destra spadroneggia nel deserto. 


L’apocalisse del 25 settembre sarà epocale. Daje catastrofe!

Andrea Scanzi 

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Questo paese pullula di teste di cazzo

 


Al di là di ogni tema politico, capisci che qui si sta andando umanamente alla deriva quando ti fai un giro sui commenti relativi alla morte di questa persona.


Sono tanti, ma proprio tanti. "Ma", "Però ecco se fosse stato il contrario", "Eh però chissà che ha fatto". Ma tanti tanti tanti. Di madri, padri, ragazzi e ragazze giovani che - ho sbirciato - nei loro profili hanno foto con bambini, vivono vite apparentemente "normali". 


Eppure leggendo che un mendicante invalido è stato MASSACRATO di botte con la sua stampella e poi soffocato per aver forse detto (forse!) "Ciao bella mi compri un accendino?", la prima santissima cosa che ritengono di dover dire è "Eh, però....".


Eh però lo dico io: però mi fate venir voglia di ripudiare la stessa appartenenza non nazionale, ma di specie. Perché avete perso ogni milligrammo di umanità e temo che per tanti non ci sia retromarcia.

Leonardo Cecchi 

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Alika

 


Morto davanti a tutti


È successo ad Alika, un ragazzo nigeriano, che è stato ucciso a bastonate e finito per strangolamento mentre tutt’intorno nessuno ha fatto niente. Però qualcuno ha ripreso tutto. Più di uno ha ritenuto importante fare un video invece che salvare una vita.


Alika faceva l’elemosina e ha fatto un apprezzamento ad una ragazza. Così il compagno di quest’ultima ha deciso di ucciderlo prendendolo a bastonate con una sua stessa stampella.


La violenza cresce di pari passo con la miseria.


L’indifferenza di chi non è intervenuto invece è solo miseria d’animo.


                                                Youssef El Hirnou

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Charity Oriachi

 


“L’avevo visto uscire di casa la mattina. Nel pomeriggio mi ha chiamato una persona, mi ha detto che un uomo di colore era stato appena ucciso a bastonate e che aveva una stampella. Ho collegato subito la descrizione ad Alika e purtroppo ho avuto conferma che era lui. 

Voglio guardare quell’uomo negli occhi e chiedergli perché l’ha fatto. Perché ha ucciso mio marito? Perché?”


Da ore non riesco a scrollarmi di dosso le parole fortissime di questa donna, Charity Oriachi, moglie di Alika. La sua profonda dignità.


Vorrei solo che in tanti guardassero negli occhi questa donna, non solo chi ha ammazzato Alika con una stampella. 

Anche chi lo ha ammazzato, per anni, a parole. 

Chi lo ha ammazzato con l’indifferenza. 

Chi lo ha ammazzato con l’omertà.

Chi lo ha ammazzato col silenzio.

Lorenzo Tosa 

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Ovidio Marras

 


"Lui è Ovidio Marras. Gli dicevano guarda Ovidio che la tua terra te la paghiamo a peso d'oro. Costruiremo a Tuerredda hotel a 5 stelle con lussuose suite per gente ricca, ne faremo una nuova Porto Cervo, dicci tu la cifra e noi te la diamo. 


Ma Ovidio, pastore sardo, quasi 90 anni di vita e di orgoglio, ha risposto che lui a Porto Cervo non è mai andato, e per la verità nemmeno sa dov'è. Ha aggiunto: guardate che io non vendo, questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo e voi qui intorno non avete diritto di costruire. Ovidio ha fatto causa, da solo, contro megagruppi immobiliari rappresentati da stuoli di avvocati. 


Lo prendevano in giro come un vecchio scemo tignoso fuori dal tempo che si era messo contro poteri troppo forti, contro chi voleva gettare su uno degli angoli più belli e incontaminati della Sardegna una colata di cemento di 910 mila metri quadri, più o meno come un palazzo di dieci piani.


Invece Ovidio ha vinto. Ha vinto, da solo, e definitivamente. Ha vinto in Cassazione. Non potranno costruire, E quanto di già costruito andrà buttato giù. La sua terra è salva, è la terra da dove il padre ogni giorno partiva con le bestie per il pascolo, al sole, sotto l'orgoglioso e puro vento, e a sera tornava, per un pezzo di formaggio e un tozzo di pane. Direi che con Ovidio ha vinto una certa preziosa idea di dignità, addirittura - pensate - più preziosa del denaro".


Ieri Ovidio, grande persona, ha compiuto 94 anni e il mio modo per festeggiarlo è ricordare la sua storia con le parole di Massimiliano Smeriglio.

Leonardo Cecchi 

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venerdì 29 luglio 2022

Corrado Augias

 


“Sarà una campagna elettorale breve per fortuna, ma violenta. C’è ancora il vecchio gioco dei miraggi da Paese dei balocchi: pensione alle casalinghe, minima a mille euro, milioni di alberi - all'anno.


Le parole in apparenza non costano nulla, ma non è vero. Perché le parole, come ben sapeva Carlo Levi, in realtà sono pietre, se t'arrivano in testa ti possono stordire. Con le parole si costruisce o si abbatte la fiducia, con le parole ("meno tasse per tutti") si può arrivare a irretire quasi un intero popolo, e a vincere. 


È già successo, potrebbe ancora succedere”.


Quanto ha ragione Corrado Augias. È lucido in ciò che dice, che è vero.


Per questo NON si può non replicare quando il fanfarone di turno fa sparate assurde promettendo miliardi a destra e a manca: perché le parole sono pietre e se non si combatte questa retorica da Paese dei Balocchi, c’è davvero il rischio che qualcuno ci creda e gli consegni l'Italia. 


Vanno smontate, una ad una.

Il voto si conquista con serietà, non con pagliacciate.


Leonardo Cecchi

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giovedì 28 luglio 2022

Mario Balotelli

 


“Italia agli italiani? Se l'Africa fosse degli africani non ci sarebbe immigrazione!”


Le parole affidate da Mario Balotelli ai suoi profili social ufficiali hanno fatto letteralmente il giro del web. Inaspettato messaggio “politico” di Mario Balotelli giunto via social: “Una semplice riflessione per voi, politica di tutto il mondo. 


Non pensate che se non aveste messo prima e tutt'ora le mani sulle ricchezze in Africa non ci sarebbe mai stata nessuna immigrazione dal continente? L'Africa è il continente più potente e ricco del pianeta. Perché lo lasciano? Guerre? Malattie? Ignoranza? NO!”


Balotelli ha poi aggiunto: “Povertà? E come fa l'Africa a essere povera essendo il continente più ricco del pianeta? Esatto! La risposta la sanno tutti, ma conviene tacere e far finta di niente, vero? Nel mio Paese nativo, l'Italia, si sente spesso dire: l'Italia agli italiani... 


E sarebbe anche giusto, se l'Africa fosse degli africani.”

Soumaila Diawara 

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Piazza del mondo

 


"Trieste 25 luglio. La rotta balcanica é: sfinimento, disidratazione, fame, sete, 350 km a piedi senza fermarsi, paura, stress, gioia, collasso.

Questo ragazzo potrebbe essere un nostro figlio"


Questo è uno dei tanti scritti di Lorena Fornasir una donna che con Gian Andrea Franchi opera nella città giuliana letteralmente a mani nudi, curando le persone in arrivo. 


Un lavoro ancora più straordinario in considerazione del fatto che chi governa Trieste anziché contribuire o meglio sostituirsi a Lorena e Gian Andrea, tenta di ostacolarli in tutti i modi in quella piazza della stazione che è stata ribattezzata "piazza del mondo".


Meritano tutta la nostra attenzione e affetto Lorena, Gian Andrea e la loro organizzazione Linea d'Ombra ODV. La meritano per la loro generosità e per il fatto di supplire al lavoro che spetterebbe alle istituzioni. 


E comunque si, questo ragazzo stravolto con scottature, piedi sanguinanti, uno zaino con dentro nulla, che finalmente può riposare qualche ora su una panchina della stazione, protetto per una volta, una almeno, da sguardi amici, può essere nostro figlio.

Luca Paladini

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Francesco Carbone vs Claudio Fava

 


Claudio Fava, colui che non mi ha voluto convocare quando era Presidente Commissione Antimafia Sicilia, in merito alla vicenda delle tre mafiose sorelle Napoli di Mezzojuso figlie del Capomandamento Salvatore Napoli zio di Giovanni Napoli autista di Provenzano. 

Ho parlato finanche con il suo Segretario Sergio Lima. 

Prima o poi in tribunale dovrà venire a testimoniare il perché non mi ha voluto convocare pur facendo tre richieste... Favorendo di fatto la mega truffa dei "Progetti Legalità" organizzata dai "Professionisti dell'Antimafia". 

https://youtu.be/HtK52bVDxgo 

Francesco Carbone

Presidente dell'Associazione Governo del Popolo APS.

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Il declino inarrestabile della Chiesa

 


Paolo VI, 1974


«Paolo VI ha ammesso esplicitamente che la Chiesa è stata superata dal mondo; che il ruolo della Chiesa è divenuto di colpo incerto e superfluo; che il Potere reale non ha più bisogno della Chiesa, e l’abbandona quindi a sé stessa; che i problemi sociali vengono risolti all’interno di una società in cui la Chiesa non ha più prestigio; che non esiste più il problema dei «poveri».


In "Lo storico discorsetto di Castel Gandolfo" Scritti Corsari (PPP)


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Diego Armando Maradona

 


“Ricordo che stavo firmando per il Napoli. Gaspart, all’epoca presidente del Barcellona, mi disse di non andare, mi offrirono il doppio di quanto percepivo.

Sapete come gli risposi? Che avevo una città, Napoli, che mi stava aspettando.

Maradona corre dietro al pallone, non dietro ai soldi. E ragiona col cuore…”.


~ Diego Armando Maradona~


          ♾️🔟 #maradona_the_legend 🔟♾️

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martedì 26 luglio 2022

Rita Atria

 


La madre, che era mafiosa, arrivò persino a distruggerle la lapide a martellate. L’aveva ripudiata molto tempo prima. 


Rita Atria, da viva e da morta, venne odiata da tutta la mafia. Dalla madre, dai compaesani, dai parenti. Persino dai mafiosi carcerati che quando seppero del suo suicidio applaudirono da dietro le sbarre.


Aveva 17 anni quando si uccise, era una collaboratrice di giustizia. Affezionatissima a Borsellino che la chiamava “la mia picciridda”, aveva deciso, da giovanissima, di rompere l’omertà che la legava alla mafia che faceva parte della sua famiglia da sempre. E aveva parlato, dando informazioni preziose e quindi un grande contributo al lavoro contro la mafia. 


Quando Borsellino – che era come un padre per lei – venne ucciso, lei ebbe un crollo. Si sentì sola, distrutta, e tutto si incuneò in una situazione già pesante, dato che la famiglia già la odiava. Si tolse la vita lanciandosi da un palazzo la settimana dopo, era il 26 luglio 1992. 


Non poté riposare neppure dopo la morte.


Ma noi la ricordiamo per il suo coraggio e il suo valore. Per aver scelto la parte giusta. E lo facciamo con queste sue ultime parole che annotò nel suo diario: “Forse un mondo onesto non esisterà mai. Ma chi ci impedisce di sognare? Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo".


A lei, il ricordo di tutti.

Leonardo Cecchi 

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lunedì 25 luglio 2022

Orban ma vaffanculo

 


Tra le cose dette da Orban, sono sfuggite alcune delle parole più oscene mai pronunciate da un leader europeo.


“L’Ue vuole che tutti riducano il consumo di gas del 15%. Non vedo come potrebbero applicarla, ma c’è conoscenza in Germania per questo… cioè, da molto tempo fa”. Sì, è una battuta infelice su gas e nazismo.


“Il sud non mostra alcuna volontà di voler cambiare la propria cultura quindi il loro livello di debito è al 120, 150, 180%.” Hey Salvini/Meloni?


Secondo Orbàn, infine, poiché in Europa occidentale si fanno figli con i non europei, questo significa per lui che nessun paese occidentale è più una nazione.


No, ma teniamocelo forte eh, niente sanzioni e soldi europei a pioggia.

Facebook acebook 

Cercava una candidatura con la Lega?

 


Notizie dal paese Italia.


Dopo averle strappato il burqa dal volto, un uomo (?) ha strattonato e spinto fuori dal treno la donna intimandole di non salirci più. 


È accaduto il 15 luglio alla stazione di Calenzano (Firenze). La donna, di origini marocchine e al settimo mese di gravidanza, si trovava in compagnia del figlio di 11 anni. 


L'aggressore è stato prontamente individuato e denunciato. Sbattetelo in galera e buttate via la chiave. Oppure, in alternativa, candidatelo con chi sapete voi.


C’mon meteorite.

Andrea Scanzi 

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domenica 24 luglio 2022

Di Maio vai a lavorare

 


Quest’uomo aveva fatto la scissione, accompagnato quasi sempre da scalzacani all’ultimo stadio, per “rafforzare” Draghi.


Bravi fenomeni!


Il loro è stato un mix di servilismo, voltagabbanismo e incapacità politiche assolute. Con la scissione hanno liberato le mani a Conte, che ha trovato il coraggio di fare quello strappo che doveva attuare almeno sei mesi prima. 


Ora Di Maio, innamorato perso di Draghi, frigna e s’indigna: “Una pagina nera per il Paese, la politica ha fallito. Si è giocato con il futuro degli italiani».


Povera stellina. La verità è che le hai sbagliate tutte, hai meno voti di Renzi e se si va alle elezioni prendi meno consensi di Adinolfi.


Regalaci un sogno, Luigi: vai a lavorare. Un gesto che avrebbe molta più dignità di questo poltronismo patetico, vile e senza decenza alcuna.


Ah, dimenticavo: salutaci il tuo Draghi. Da quando gli hai giurato amore eterno, gli hai portato più rogna di Salvini e Renzi messi insieme. Daje Luigi!

Andrea Scanzi 

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Nessuno ha mai visto Salvini lavorare

 


"Mi faccio la barba, mi mangio la salsiccia e sudo... Non sono mica come quelli del PD che non sudano mai. Pensandoci, non ho mai visto Letta sudato." 


E questo è solo l'inizio della più surreale delle campagne elettorali

Andi Shehu

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Lo Stato scelga tra Francesca e la camorra...

 


Si è presentato al suo negozio, qualche giorno fa.


Una pasticceria di Qualiano, Napoli, dove Francesca (nome di fantasia), 31 anni, sta mettendo tutto ciò che ha, anima e corpo. E risparmi, tanti risparmi, forse tutti quelli che ha, per ristrutturarla.


E le ha chiesto 1000 euro per "gli amici". Senza giri di parole, diretto al punto: bella la pasticceria, ma se vuoi rimanere aperta, devi pagare il pizzo. E si comincia con 1000 euro.


Anziché piegarsi, Francesca ha fatto finta di acconsentire ed è andata dai carabinieri. I quali, la mattina dopo, si son fatti trovare sul posto e hanno fatto una "sorpresa" al "galantuomo", un camorrista del clan Di Rosa, ora in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso.


A Francesca, che ha scelto di non piegarsi e rivolgersi allo Stato, un plauso e un grande abbraccio. Allo Stato, la richiesta di non lasciarla sola. Perché il suo è stato un gesto di enorme coraggio e deve essere premiato proteggendola, difendendola e supportandola in ogni modo possibile.

Leonardo Cecchi 

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I migranti sono persone

 


Si riapre il discorso sulla migrazione e ci tengo a chiarire una cosa, mi rivolgo sopratutto alla sinistra.


Basta legare il discorso migrazione a quello demografico o economico. Per quanto ben intenzionato, resta profondamente sbagliato. 


Non siamo risorse, non siamo qui per riempire i buchi demografici dell'Italia o ripopolare borghi che gli italiani hanno abbandonato. Non siamo qui per pagare le pensioni, non siamo qui perché versiamo di più di quello che riceviamo dal welfare. 


Anche se le cose precedenti sono spesso vere, non sono un argomento decente perché noi esseri umani non possiamo venire ridotti al nostro contributo economico. 


Siamo qui perché riteniamo si possa vivere una vita migliore di quella dei paesi poveri da cui proveniamo.


E questo basta.

Andi Shehu

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venerdì 22 luglio 2022

Piazza Esedra

 


Bellissima foto... 

Piazza Esedra allora si chiamava piazza

Termini adesso piazza della Repubblica e  via Nazionale. 

In una foto dei primi del 900.

Dal web

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Una banda di moldavi terrebbe sotto scaccao Roma

 

(Google)

Dopo il successo dell'articolo di ieri, ci scrive un residente della Cassia, Roma, chiedendoci di mettere in risalto un fenomeno che negli ultimi mesi la stampa è le autorità starebbero in sostanza snobbando: i furti negli appartamenti.  Il quartiere dove abita questo pensionato, la Cassia appunto, sarebbe da gennaio sotto "assedio" da questi ladri acrobati che entrano di notte negli appartamenti e rubano soldi e preziosi. La cosa ancor più grave è che questi banditi entrano anche dentro le case dei pensionati rubando i loro risparmi e mettendoli, di conseguenza, in grave disagio. 

Probabilmente non fanno notizia perché non c'è scappato il morto o un episodio di violenza efferata ma è ugualmente grave è prevenire è sempre meglio che curare.

Abboamo contattato una nostra fonte che ha parlato di unica banda. Sembra che non solo la Cassia ma anche altri quartieri, cosiddetti bene, di Roma sarebbero sotto tiro di questa  marmaglia e sempre secondo le nostre fonti ci sarebbe un unica regia, sarebbe una banda formata da moldavi. 

Da qualche anno a questa parte è cambiata la dinamica dei furti che si concentra solo su soldi e gioielli perché i ricettatori davano ad esempio 5 euro per un cellulare per paradosso i ladri hanno lasciato perdere questa figura paraculesca ( a quanto si dice a Roma pare che spesso erano i proprio i ricettatori stessi a fare i nomi dei ladri alle forze dell'ordine in cambio della chiusura di un occhio sulla refurtiva) I soldi, tracciabilita' o no, sono sempre facili da nascondere mentre i preziosi stesso già hanno il compratore prima del furto o sono su commissione ad esempio il padrone di una bisca o un usuraio, l'oro, invece, i ladri, soprattutto quelli dell'est, lo portano al campo rom perché gli zingari sono degli abili orafi e lo trasformano in lingottini e successivamente venduti al comprò oro. Spesso i ladri usano i campi rom come cassaforte anche per preziosi.

Un consiglio che vi do a chi ha preziosi di fare delle foto e tenerle nel cellulare perché le forza dell'ordine quando vanno a perquisito nei campi rom spesso recuperano oggetti rubati e se non potete dimostrare che sono vostri vanno all'asta. Una ragazza che conosco ha dovuto ricompare i suoi gioielli rubati all'asta perché non ha potuto dimostrare che erano suoi.

Tornando a questa banda di moldavi sono sicuro che presto verranno presi e speriamo rimangano a lungo al fresco.

Fenix


mercoledì 20 luglio 2022

Incendi dolosi scatenati dalla frustrazione verso un Comune inetto?

 

(Google)(

Mi scrivono alcuni abitanti del quartiere Aurelio, di Roma, in merito all'incendio di fine giugno vicino la rimessa dei camper (mi dicono che ne sono andati distrutti 55).  I giornali hanno scritto di mafia, malavita organizzata o il classico piromane. I residenti invece parlano di uno o più persone stufe dell'incuria e dell'abbandono della zona da parte del Comune di Roma. 

Un Comune che dai tempi del dopo Petroselli che se ne frega dei problemi della gente. Stiamo parlando del 1981.

Il "detonatore " sarebbe stato un giardino che non sarebbe stato potato dai giardinieri comunali da 4 anni (se fosse vero sarebbe una vergogna) a cui dei residenti, stufi di queste noncuranza da parte delle autorità, gli avrebbero dato fuoco. Il resto è storia vicino c'era un deposito di bombole che avrebbe scatenato un effetto domino, i camper, i palazzi evacuati e 35 feriti, non gravi per fortuna. 

Giorni prima successe qualcosa di simile vicino al Ponte della Musica, dove un residente per dar fuoco alle erbacce vicino al fiume ha quasi raso al suolo il Cral delle Poste. 

Fossi in Gualtieri comincerei a non sottovalutare questi segnali di frustrazione dei suoi cittadini e se vuole risolvere i problemi endemici di Roma cominciasse con i due più gravi: gli sfratti e la mondezza o sennò se ne andasse se non è all'altezza.  Basta con gli incompetenti o con i complici di poteri economici tutt'altro che trasparenti...

Fenix


Davide Sannino

 


La colpa di Davide Sannino fu quella di guardare negli occhi l’uomo che lo stava rapinando. Lui e i suoi amici. Erano fuori a festeggiare il suo diploma, una pizza tra amici, quando un camorrista si avvicinò loro e sotto minaccia si fece consegnare orologi e motorino.


Davide, che aveva capito la situazione e aveva solo 19 anni, gli consegnò le chiavi, ma lo guardò negli occhi e gli chiese, con fermezza, quale fosse il loro diritto, quello dei camorristi, di comportarsi così. Fu la sua condanna a morte. Per quel gesto e quella frase, si ritrovò una pallottola alla tempia. Aveva osato “sfidarlo”, disse poi l’assassino. 


La vita di Davide finì quel giorno, era il 19 luglio del 1996. Un ragazzo brillante che oltre al diploma di scuola superiore aveva anche conseguito quello di solfeggio. Voleva fare il carabiniere aveva già passato i test. 


Oggi la famiglia ancora lotta per la giustizia.

In 25 anni, hanno ricevuto minacce di morte, faldoni dei tribunali bruciati. E oggi, che i colpevoli sono stati condannati, la beffa: il risarcimento non si può ottenere. L’avvocato che avevano non ha neppure notificato la sentenza ai colpevoli. E nessun avvocato sembra volerli aiutare.


L’Italia, purtroppo, è anche questa.

Giustizia che arriva decenni dopo, beffe continue alle famiglie delle vittime, spesso lasciate sole. 

A loro, che non smettono di lottare, un grande abbraccio.

Leonardo Cecchi 

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martedì 19 luglio 2022

Vito Faenza

 IL COLLEGA E IL COMPAGNO

La morte di Vito Faenza  provoca un dolore profondo in una comunità dalla lunga storia che,  per quante strade ognuno di noi abbia potuto intraprendere, non si è mai sciolta. E poi Vito era un protagonista per la vivacità e il suo carattere esuberante. Il giornalismo innanzitutto, poi la politica, il legame con la sua terra, l'amore per la cucina... Ha molto vissuto, e non ha speso il tempo inutilmente, avendo sempre nelle sue attività un respiro ideale. Se ne va un altro pezzo della nostra generazione. Siamo più poveri ma ricco è stato il nostro tempo.

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Grazie alla nostra classe politica di merda

 

🥲 *A proposito di come spogliare l'Italia*.


"Spogliare la Grecia è stato uno scherzo. 

Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante. 

Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore alla sola provincia di Treviso.

È bastato un sol boccone.

PER L’ITALIA È DIVERSO: *un capitale assolutamente enorme.*

*Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose*.

*Quinta potenza industriale al mondo prima dell'euro, ottava oggi.*

Il *Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo*, davanti a Coca Cola.

Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.

Come capitale artistico-monumentale, non ne parliamo neanche: è superiore a quello di tutto il resto del mondo.

*Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi* a _"paghi uno e prendi quattro_".

Tutto *il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici* passati da Eni e Total.

Poi *anche Eni è diventata a maggioranza americana*.

Anche il *sistema bancario è passato ai francesi insieme all'alimentare.*

I *tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento*. 

*Gli indiani tutto l'acciaio*.

I *Cinesi si son presi quote di TERNA, e tutto PIRELLI agricoltura.*

*Se ne sono andate TIM, TELECOM, GIUGIARO, PININ FARINA, PERNIGOTTI, BUITONI, ALGIDA, GUCCI, VALENTINO, LORO PIANA, AGNESI, DUCATI, MAGNETI MARELLI, ITALCEMENTI, PARMALAT, GALBANI, LOCATELLI, INVERNIZZI, FERRETTI YACHT, KRIZIA, BULGARI, POMELLATO, BRIONI, VALENTINO, FERRE’, LA RINASCENTE, POLTRONA FRAU, EDISON, SARAS, WIND, ANSALDO, FIAT FERROVIARIA, TIBB, ALITALIA, MERLONI, CARTIERE DI FABRIANO*..... Ma...non hanno finito.

*Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.*

*E I LORO RISPARMI. CIRCA 3.000 MILIARDI DI EURO.*

ORA VOGLIONO QUELLI.

Ecco chi ha chiamato Mattarella e gli ha "intimato" di procedere a sbarrare la strada a chi poteva mettere a rischio la prosecuzione della spoliazione.

I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, di salvataggi bancari, del "nero" delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, *questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.*

*Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili.* Ora tocca a noi. 

Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po'.

Non si placheranno, l'abbiamo già visto. BISOGNA FERMARLI ORA.

Ogni generazione ha il suo Piave. Questo è il nostro".


~ Gian Micalessin, giornalista indipendente ~

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Salvini che dice?

 “Se il ragazzo che hai fermato con la pistola puntata nel centro di Milano si chiama Bakayoko ed è un calciatore francese multimilionario che gioca nel Milan allora si vede tale e quale che ti fai bianco in volto e pensi: «Ma cosa ca*** ho combinato». 


Pensa a quando succede al povero cristo che nulla ha fatto, non è un personaggio famoso e non ha la "fortuna" che qualcuno riprenda in video l'accaduto.


Inserire subito i codici identificativi sulle divise delle forze dell'ordine”.


Così Ciro Pellegrino.


Condivido tutto.

Andrea Scanzi 

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Emanuela Loi

 


Emanuela Loi divenne poliziotta quasi per caso. Accompagnò la sorella al concorso, dato che non voleva lasciarla da sola. Ma poi, quasi per gioco, decise di fare anche lei la prova scritta. 


Era brava, brillante. Passò il test e forse ne rimase un po’ stupita. Decise allora di entrare in polizia, anche se voleva fare l’insegnante. A quella vita, dedicò tutto. Rinunciò a molto e data la sua bravura divenne una delle prime donne a fare da agente di scorta. 


Era con Borsellino, il 19 luglio. Venne uccisa assieme a lui e ai colleghi Li Muli, Catalano, Cosina e Traina. 

Didero la vita per provare a proteggere un giudice che condivideva, con loro, la lotta nell’impegno alla mafia e il senso del dovere verso lo Stato, che in quei giorni li abbandonò.


Oggi la nipote, sua omonima, è poliziotta anche lei e segue le sue orme come servitrice dello Stato.


E più grande vittoria contro la mafia non poteva averla.

Leonardo Cecchi 

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lunedì 18 luglio 2022

Vua del campo

 


"Via del Campo, c'è una graziosa

Gli occhi grandi color di foglia

Tutta notte sta sulla soglia

Vende a tutti la stessa rosa


[...]

Via del Campo, c'è una puttana

Gli occhi grandi color di foglia

Se di amarla ti vien la voglia

Basta prenderla per la mano". 


#FabrizioDeAndrè, Via del campo, 1967.

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Maricarla Iannozzi futura star del cinema e della moda?

 


Un noto giornalista di moda mi ha scritto segnalandomi questa ragazza, Mariacarla Iannozzi, come un personaggio emergente della moda e dello spettacolo. Ha 18 anni ed è 1,62 di talento, portamento e applicazione.  Sembra che già sia nel mirino di stilisti e registi.

Questo giornalista mi scrive testualmente:"Voi del Grognardo siete sempre avanti a tutti e potreste essere i primi ad aver scritto di questa ragazza talentuosa".

Il suo Instagram è: @mariacarlaiannozzi

Fenix

Paulo Dybala

 


Questa volta fa male.


Fa male perché Dybala ha scelto una squadra che non farà la Champions. E finché scelgono un top club estero, Inter, Juve o Milan, posso pure capirlo, ma se scelgono la Roma che è un nostro competitor, allora fa male.


Fa male perché De Laurentiis ha scelto di nuovo il bilancio e non il cuore della gente. Perché lo scudetto non lo avremmo vinto con Dybala, non lo vinceremo con Deulofeu, ma i tifosi meritavano di sognare con un 10 argentino che ha i colpi del campione.


Fa male perché dobbiamo sempre fare i commercialisti noi tifosi, calcolare gli anni di ingaggio, le plusvalenze, i diritti di immagini ecc... e non provare a sognare un tridente con il geirgiano, la belva nigeriana e Dybala alle spalle.


Fa male perché, pur ragionando da commercialista, quest'anno ci eravamo liberati degli ingaggi di Mertens, Insigne, Koulibaly, Ospina e Ghoulam. E un piccolo sacrificio si poteva fare. Invece no.


Non so a voi, ma a me Dybala in giallorosso fa male. Sì, questa volta fa male!

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domenica 17 luglio 2022

Ecce Homo

 

Caravaggio, ❤️

Ecce Homo, 1605 circa, 

olio su tela, 128 x 103 cm. 

Genova, Galleria di Palazzo Bianco


Gesù è rappresentato in piedi a sinistra con il corpo nudo e i fianchi avvolti da un panno bianco. Una canna è appoggiata al palmo della mano destra abbandonata in basso e fissata con una corda stretta ai polsi. Il volto è reclinato in basso e gli occhi sono chiusi. L’aspetto di Gesù è molto giovanile e il viso in basso è segnato da una leggera barba.


Un uomo vestito con poveri abiti e con i capelli avvolti da una sciarpa bianca copre le spalle di Gesù con un panno scuro. Infine un altro personaggio che indossa abiti aristocratici del Seicento è raffigurato a destra. L’uomo guarda verso lo spettatore e apre le braccia verso Gesù indicandolo con la mani aperte verso l’alto.

Il tema dell’Ecce Homo è ispirato al passo dei Vangeli. Ponzio Pilato espose Cristo al popolo di Gerusalemme che ne chiedeva la condanna. Il prefetto romano assolse Gesù dalle accuse di aver complottato contro l’autorità di Roma ma le gerarchie ecclesiastiche ebraiche lo accusarono di blasfemia. 

Ecce Homo, (Ecco l’uomo), è il titolo dell’opera che riprende le parole usate da Ponzio Pilato per indicare Cristo alla folla. Prima dell’esposizione un soldato mise sulle spalle di Gesù un panno lacero, gli mise sul capo una corona di spine e una canna tra le mani. Con questi oggetti il prigioniero fu presentato in modo derisorio come re dei Giudei.


L’uomo che si trova alle spalle di Gesù è un soldato che secondo l’interpretazione degli storici sta rimettendo il mantello sulle spalle di Cristo. Infatti la scena potrebbe mostrare il momento seguente l’esposizione del condannato alla folla. In ogni caso i critici si sono chiesti il motivo della delicatezza con la quale il carceriere compie il gesto. 

Ponzio Pilato invece mostra un atteggiamento distaccato e cinico e rivela la fretta con la quale assolve al giudizio.


Nel dipinto si individuano alcuni elementi caratteristici del Naturalismo di Caravaggio. Le mani di Cristo e alcuni dettagli del corpo infatti sono rappresentati nella loro imperfezione. Anche i volti dei personaggi non sono idealizzati ma paiono quelli di popolani del tempo.


Inoltre come nelle principali opere dell’artista i personaggi emergono dal fondo scuro grazie ad una intensa illuminazione.


La figura di Ponzio Pilato compie un gesto di invito nei confronti dell’osservatore. Il prefetto indica la scena che si compie oltre il parapetto come in un dramma sacro di teatro religioso.❤️

(cliccare sul l'immagine per ingrandirla)

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Intervista all'insegnante di kundalini yoga

 


Non è un classico libro di posizioni ma parla dell'esperienza di un insegnante di Yoga, Cosimo D'Amico, su una delle tecniche più difficili e complesse che esistano: il kundalini yoga.

Si può ordinare su Amazon
Fenix

Paola Egonu

 


Nel giorno in cui ha trascinato le azzurre in semifinale di Nations League con 36 punti (hai visto, Mario?!), Paola Egonu in un’intervista a “Oggi” si è messa a nudo e ha raccontato, tecnicamente, cos’è il razzismo e quanto l’ha dovuto subire.


“Avevo 14 anni e i genitori delle ragazze dell’altra squadra iniziarono a insultarmi: frasi razziste, cattive, davanti alle loro figlie. Un ricordo orribile. Certe meschinità sono difficili da ingoiare. È brutto, ma io sono arrivata a odiare il Veneto.


A me non capita più di subire torti, ma succede ai miei cari: mi indigno e soffro per loro. Qualche tempo fa mia mamma ha preso un caffè in un bar. Le hanno allungato una tazzina fredda, che stava sul bancone, fatta per qualcun altro. Ha protestato. La risposta è stata odiosa: ‘Se vuoi ti bevi quello’. Con un bianco non si sarebbero permessi”. 


Dedicato a chi dice che il razzismo in Italia non esiste.


Viva Paola, che ci mette sempre la faccia e le parole giuste, anche quando non è comodo.

Lorenzo Tosa 

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Elodie asfalta la Melona

 


Elodie, le va riconosciuto, centra ancora una volta in pieno il motivo dell’ascesa della Meloni che anche oggi strepita per elezioni. Come fa a creare consenso? 


 “Perché la gente ha paura, non ha il coraggio i fare un passo verso gli altri, è più semplice additare e scagliarsi verso il prossimo per frustrazioni che non riguardano la vita degli altri ma il nostro modo di vivere. Parlare con noi stessi, capire quali siano i nostri problemi, è molto più facile prendersela con i neri, con i gay. 


E con Meloni Possiamo avere idee diverse, vedere la vita in modo diverso, ma non c’è bisogno di tutto quel livore, quella cattiveria incazzata. Stai calma. Posso capire che dici ‘Io sono lontana da quel modo di vedere la vita’, però non te ne frega un ca**o, ci sta. Non viviamo nella montagna del sapone, ognuno ha la sua vita e il suo modo di vedere le cose, però ci sono modi e modi di dirle, di parlare e di fare politica. 


Non credo che sia questo il modo giusto, dovremmo anzi capire come convivere tutti insieme nelle nostre diversità”.


Nulla da aggiungere, ha ragione su tutta la linea.

Leonardo Cecchi 

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