mercoledì 21 maggio 2014

Europa League. Parma-Toro la sfida non è finita

Nell’ultima giornata il Torino ha pareggiato a Firenze e ha di fatto perso l’ultimo posto per accedere all’Europa League, ma… Il Parma ha un “conto” aperto con la UEFA e nel caso di risposta negativa il 28 maggio tutto sarà riscritto.
Europa League. Parma-Toro la sfida non è finita- La Scheggia – Facciamo un po’ di chiarezza su questo episodio che fa tanto rumore, ma che inrealtà non è altro che una regola che deve essere rispettata. Ogni squadra deve sempre pagare leritenute IRPEF entro e non oltre il 31marzo. Se una o più squadre mancano il pagamento viene negata la licenza UEFA.
Le regole vanno rispettate, la legge è uguale per tutti e soprattutto lo stato non ammette ignoranza. Quindi per qual motivo il Parma, tramite il presidente Ghirardi e Leonardi, stanno tirando su un polverone inutile?
La cifra che per il momento sta escludendo i ducali dall’Europa League si aggira attorno ai 300 mila euro. Una somma che si riferisce alleretribuzioni di calciatori appartenenti al Parma ma in prestito in squadre di serie B e Lega Pro. Il buon Ghirardi continua a dichiarare che la cifra doveva essere pagata entro il 30 giugno e quindi di essere nel giusto.
La UEFA, però, è rigorosa: bisogna adempiere per tempo anche agli oneri fiscali, ed in tal caso il termine scadeva il 31 marzo scorso, ecco perché questo ritardo potrebbe risultare fatale.
Ma il Parma rischia davvero o no? A livello meramente legale, le speranze del Parma sarebbero poche. Il Torino (che nel caso sarebbe ripescato in EL)corre solo un “rischio” cioè che l'Alta Corte di Giustizia presso il CONIgiudichi non secondo parametri di mera interpretazione ma secondo il principio dell'equità, considerando la buona fede del club gialloblu e la cifra irrisoria contestata.
decidere è il CONI perché l'organismo europeo, l'UEFA, in questa materiadelega tutto alle singole federazioni e, per legge, non potrà che essere questo il terzo grado di giudizio interno.
Il precedente in Spagna lo scorso anno. Lo scorso anno il Rayo Vallencanoarrivò sesto in Liga, ma la UEFA non rilasciò la licenza e in Europa League andò il Siviglia. Il club la settimana scorsa ha alzato il trofeo dopo i calci di rigore contro il Benfica.
Quindi se in Spagna tutte e tre le sezioni hanno dato esito negativoperché in Italia dovrebbe essere diverso? La nostra Serie A un tempo era un campionato rispettato e richiamava tantissimi campioni. Era considerato uno dei più belli d’Europa, poi dal 2006 (Calciopoli) ha perso fascino e all’estero ridono di noi. Se vogliamo mantenere uno spiraglio di legalità, di correttezza e di orgoglio l’Alta Corte dovrà deliberaresecondo il livello meramente legale e non secondo il principio di equità. Sia Toro che Parma meritano questa Europa League ma chi sbaglia deve pagare.
Se la legge è uguale per tutti, il 28 maggio non ci dovrebbero essere problemi. In caso di altre decisioni beh a Voi lettori la sentenza

http://www.articolotre.com/2014/05/europa-league-parma-toro-la-sfida-non-e-finita/

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