martedì 7 gennaio 2014

Tunisia, per la prima volta la Costituzione sancisce la parità assoluta uomo-donna

 L'Assemblea Nazionale ha approvato un articolo del progetto di futura Costituzione che garantisce la parità di genere, uomo-donna, «senza discriminazioni». Qualcosa della primavera araba, allora, potrebbe essere realtà ancora viva.
Qualcosa di quella straordinaria sollevazione di popoli - diventata necessariamente inverno se si pensa alla repressione di piazza che in Egitto ha riportato un generale al potere e in carcere il presidente democraticamente eletto in Egitto, agli attentati terroristici in Libia dopo la morte di Gheddafi, al massacro del popolo siriano da marzo 2011 in lotta contro il presidente-dittatore Assad - si fissa nella Carta fondamentale nel Paese dove tutto è iniziato, il 17 dicembre 2010.

Una buona notizia per la Tunisia, culla della rivoluzione dei gelsomini scoppiata dopo la protesta di Mohamed Bouazizi, venditore ambulante 26enne che il 4 gennaio 2011 si diede fuoco per protestare contro il sequestro delle merci da parte dei poliziotti.
«Tutti i cittadini, uomini e donne, hanno gli stessi diritti e doveri», recita l'articolo 20 della futura Carta, approvato da 159 sui 169 votanti. La Tunisia punta ad adottare l'intero testo entro il 14 gennaio, terzo anniversario del rovesciamento del dittatore Zine El Abidine Ben Ali, che poi diede inizio alla primavera araba. Dopo gli anni '50, quando guadagnò l'indipendenza dalla Francia, la Tunisia è stato il Paese del mondo arabo che ha goduto di leggi più liberali in fatto di diritti femminili, ma si temeva che il governo guidato dagli islamisti volesse in qualche modo far passi indietro.
Il partito che guida il governo, l'slamista Ennahda, che ha promesso di farsi da parte non appena la Costituzione sarà approvata, era stato però pesantemente criticato quando aveva tentato di far passare l'idea di «complementarietà» di genere, piuttosto che «uguaglianza». 
Adesso, tra gli altri, deve ancora essere approvato l'articolo 45, che garantisce la tutela dei diritti delle donne da parte dello Stato e «la parità di opportunità tra uomini e donne». Una volta che i parlamentari avranno votato articolo per articolo il progetto di legge, la Costituzione dovrà essere approvato da due terzi dei 217 membri del Parlamento; in caso non ottenesse il quorum, dovrà essere confermato dal referendum popolare.
Le reazioni
Le associazioni in difesa dei diritti umani hanno comunque espresso riserve sullo storico articolo che prevede la parità uomo-donna. «L'articolo 20 dovrebbe specificare che le discriminazioni sono proibite anche in base alla razza, al colore, al sesso, al linguaggio, alla religione o alle opinioni politiche», sostengono Amnesty International e Human Rights Watch.
Soddisfatti invece gli attivisti per i diritti delle donne in Tunisia. «Speriamo che vengano aggiunti altri dettagli che impediscano discriminazioni anche in base al colore della pele», ha commentato Ahlem Belhaj, ex presidente della Associazione tunisina delle donne democratiche. «Ma per noi è comunque unja vittoria».
La Costituente ha approvato oggi anche l'articolo che garantisce «le libertà di opinione, pensiero, espressione e informazione», ma non ha abolito la pena di morte. Un emendamento in tal senso è stato bocciato, sebbene dall'inizio degli anni '90 in Tunisia non sono state eseguite condanne a morte.
L'opposizione laica è riuscita ad inserire nel progetto di Costituzione in approvazione il divieto di avanzare accuse di apostasia e di incitare alla violenza. L'emendamento è stato approvato stasera con 131 voti su 182 votanti. La seduta odierna della Costituente è stata interrotta e poi ripresa tra le polemiche: un deputato di sinistra, Mongi Rahoui, ha detto di essere stato minacciato di morte dopo che un collega del partito islamico di governo Ennahda, Habib Ellouze, lo aveva accusato di essere nemico dell'islam.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-06/tunisia-la-prima-volta-costituzione-sancisce-parita-assoluta-uomo-donna-203855.shtml?uuid=ABxiUyn

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