Eredita dal marito la guida di una banda: giri di droga per 20 mila euro al mese
"Colazione", "ciambella" e "pizza" i nomi con cui chiamavano la merce. Dopo la morte del marito, a gestire il maxi traffico era stata la moglie. Tre arresti e cinque denunce in tutto
Un giro d'affari da 20mila euro al mese. E' l'eredità che un 50enne italiano ha lasciato in seguito alla sua morte, avvenuta lo scorso novembre, alla moglie, arrestata oggi insieme al complice per spaccio di sostanze stupefacenti. I tre da alcuni anni avevano messo su un maxi giro di spaccio nella zona del Trullo. Un'attività che aveva portato il defunto in carcere già a luglio del 2012. Tre mesi di prigione, serviti alla moglie per 'imparare' il mestiere.
LE INDAGINI - La caccia alla banda comincia nell'estate del 2012 quando i Carabinieri della Stazione di Villa Bonelli, nell'ambito dell'attività investigativa denominata "Monte delle Capre" e coordinata dalla DDA di Roma, rilevano nell'omonima via del Trullo una continua e incessante attività di spaccio al dettaglio di cocaina. Gli accertamenti svolti permettono di individuare il cardine della banda in un 50enne italiano affiancato e supportato dalla moglie, coetanea, e dall'amico, 44 anni. I tre, tutti pregiudicati, erano supportati da altre 5 figure collaterali, legati a loro da rapporti di amicizia e fiducia e sono stati denunciati in stato di libertà per aver occasionalmente acquistato da essi quantitativi di stupefacente per poi ridestinarli alla vendita in proprio.
L'ARRESTO DEL BOSS - Nel luglio dello stesso anno, il boss, subito dopo aver pattuito una cessione con un acquirente, viene sottoposto ad un controllo durante il quale i militari scovano il provento dell'attività nel garage adibito a base logistica. Vengono sequestrati in tutto 3 chili di cocaina, più di mezzo chilo tra olio di hashish e hashish in blocchi, materiale per la pesatura e il confezionamento per la droga, 4 orologi di valore e il denaro contante ritenuto il provento. Sequestrata anche una matita tipo "Minolux", modificata e trasformata in arma clandestina predisposta a sparare proiettili calibro 22, unitamente a 41 munizioni del medesimo calibro.
LA MOGLIE - A seguito dell'arresto del boss, è stata la moglie di quest'ultimo a prenderne rapidamente il posto nella gestione dello spaccio al dettaglio di zona, provvedendo così alla giornaliera consegna dello stupefacente all'interno della propria abitazione ad un'ampia cerchia di conoscenti. La donna, durante l'attività, è stata costantemente supportata dal complice 44enne, ritenuto il principale fornitore della donna e suo intermediario nell'approvvigionamento della droga. I due utilizzavano un particolare linguaggio in codice realizzato con termini legati al mondo del cibo quali "colazione", "ciambella" e "pizza".
La gestione della moglie termina nel settembre 2012 quando, posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, il marito riprende il proprio ruolo di compartecipe all'attività criminosa nel ruolo di consapevole detentore dello stupefacente che la moglie continuava a smerciare in casa con il supporto del 44enne. La coppia e il loro complice, tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio e specifici in materia di stupefacenti, seppur nullafacenti godevano di un elevato tenore di vita maturato traendo le risorse economiche dall’attività criminosa. L'attività prevedeva infatti un costo di 50 euro per ogni dose venduta, per una media di circa 10-12 cessioni giornaliere.
http://www.romatoday.it/cronaca/trullo-eredita-dal-marito-un-giro-d-affari-da-20mila-euro-al-mese-arrestata-banda-spacciatori.html
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