mercoledì 8 gennaio 2014

Tra una chiacchiera e l'altra, il governo scippa gli insegnanti. Poi la retromarcia

Di Claudio Forleo
Il 2014 sarà l'anno più scintillante del 21esimo secolo: usciremo dalla crisi, toccheremo con mano la ripresa, calerà persino la pressione fiscale. Riformeremo la legge elettorale entro fine gennaio perché i nostri hanno le idee chiare (maggioritario, quota proporzionale, Mattarellum, sistema spagnolo, doppio turno) pur senza conoscere le motivazioni della Consulta che ha bocciato il Porcellum.


letta saccomanni

(Foto: Keynesblog / )

letta saccomanni

Affronteremo di petto i veri problemi del paese: legalizzare o meno la marijuana, riformare la custodia cautelare infilandoci qualche emendamento ad mafiam o ad soliti noti, giusto per ricordare a tutti che siamo pur sempre in Italia e non dobbiamo tradire le nostre origini.
Cos'altro? Svuoteremo le carceri in qualche modo, ma senza amnistia o indulto (a meno che non riescano a mascherarli per bene), perché al più tardi nel 2015 si va al voto e non c'è tempo per farlo dimenticare agli italiani. Affronteremo le Europee dividendoci tra chi odia Bruxelles e chi invece vuole 'riformarla', uniti però dalla mancanza di idee concrete e dall'ignoranza sui principali temi (fiscal compact, pareggio di bilancio, tetto del 3%).
Dato che ci siamo, vediamo se riusciamo a modificare proprio la Carta, con un  Parlamento politicamente delegittimato da una sentenza della Corte Costituzionale che in troppi ignorano.
Per chi ha paura che il governo Letta, prossimo a compiere nove mesi di nulla assoluto, possa cadere da qui a breve per colpa di Renzi, non preoccupatevi: il premier in carica e quello vero (Napolitano) stanno già lavorando ad un 'patto d'acciaio' con Alfano e Scelta Civica. Brividi.
Così si potrà attuare la spending review di cui parlano alcuni giornali, a cominciare da Palazzo Chigi: via il "noleggio lenzuola" e i 20mila euro per l'acqua minerale. In questo modo, entro qualche decina di anni, dovremmo tagliare i 32 miliardi preventivati da Fabrizio Saccomanni.
Ecco, proprio il Ministero guidato da quest'ultimo ha regalato uno splendido inizio 2014 agli insegnanti.  Il 2013 era stato l'anno dello sblocco degli scatti di anzianità, deciso nel 2010 dal governo Berlusconi. Poi a settembre il governo fa i conti e reintroduce lo stop. Ma si pensava che almeno l'anno appena trascorso fosse salvo. Invece no: il governo rivuole indietro i soldi. "Recupero a decorrere dalla mensilità di gennaio 2014 con rate mensili di € 150,00 lorde fino a concorrenza del debito".
Il ministro della Pubblica Istruzione Maria Grazia Carrozza, che non si era accorta di nulla o non era stata informata, si arrabbia. Dal Ministero di via XX Settembre una risposta gelida: "Il Dpr n.122 entrato in vigore il 9 novembre ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013 e dunque queste somme già erogate - per un vuoto legislativo durato alcuni mesi - vanno recuperate. Se poi il ministro Carrozza, all'interno del suo dicastero riesce a individuare economie, razionalizzazioni di spesa che consentono di recuperare una cifra sufficiente da utilizzare per il pagamento dello scatto in questione ovviamente questo si farà".
Capito? Per pagare le cambiali elettorali (Imu) si fanno le capriole, arrivando ad offrire una sanatoria ai concessionari delle slot machines (che hanno evaso 98 miliardi di euro). Negare un diritto è invece un "atto dovuto" (scrive così il Mef) e se il ministro disattento proprio ci tiene, apra il portafoglio del suo dicastero
Veramente adorabile questa gente che ci governa, ora chiamata a risolvere un problema che ha creato. Nella speranza che non facciano come con gli esodati (un'altra loro creazione), questione ancora su tavolo a due anni dalla riforma Fornero. 
Al momento il governo pare aver ingranato la retromarcia, sotto forma di nota pubblicata da Palazzo Chigi. "Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza". 


 http://it.ibtimes.com/articles/61001/20140108/insegnanti-scatto-anzianita-blocco-governo-ministero-economia.htm#ixzz2poIjY400

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