La situazione politica uscita dalle urne è apparentemente confusa ma prevede una soluzione obbligata. Proviamo insieme a entrare nella testa dei padroni per capire quello che, da qui a poco, potrà accadere in questo sventurato Paese. L’oligarchia schiavista europea è rimasta spiazzata dal risultato elettorale italiano; mettevano nel conto un’avanzata delle forze antisistema sottovalutando però le proporzioni del fenomeno. Analogamente, gli occulti padroni del vapore, hanno dovuto registrare la straordinaria capacità di tenuta di un Berlusconi temerario, capace cioè di ribellarsi ai massimi esponenti del neonazismo tecnocratico europeo per conservare in Italia una posizione contrattuale di ricatto. L’insubordinazione plateale di Berlusconi Silvio, che ha avuto l’ardire di spiegare agli italiani le vere finalità insite nelle politiche di cieca austerità, non sono affatto passate inosservate nelle stanze del potere che contano. Prevedo perciò, da qui a breve, una straordinaria e crescente offensiva, preparata ai massimi livelli, finalizzata al rapido e forzato pensionamento dell’ex protagonista delle cene eleganti. In una fase come questa l’uscita di scena di Berlusconi è indispensabile agli occhi del sistema per ottenere due risultati correttamente individuati come prioritari: 1) vendicare il gravissimo affronto subito in campagna elettorale da parte dell’ex servo inopinatamente ribellatosi; 2) favorire le condizioni migliori per permettere la rapida formazione di un governo consociativo e di larghe intese che riproponga una alleanza Pdl- Pd. Le altre ipotesi, quella di sciogliere immediatamente le camere o di “normalizzare” il movimento di Grillo all’interno di una alleanza di scopo, semplicemente non esistono in natura (il tempo si prenderà la briga di avallare o smentire questa mia previsione). La strada che porta al nuovo pastrocchio Pdl-Pd, in punta di metafora, somiglia certamente ad un sentiero stretto e carico di insidie ma, come avranno già perfettamente chiaro i neonazisti tecnocratici continentali, è un percorso obbligato. La figura ingombrante di Berlusconi rappresenta oggi fisicamente l’ostacolo principale per realizzare geometricamente quella soluzione di sistema gradita all’oligarchia sovranazionale. Una volta messo kappaò il ringalluzzito Silvio, sarà molto più facile per il Pd far digerire al suo (scarso) elettorato una alleanza con il Pdl rinnovato; per “il bene del Paese” s’intende. Quindi Berlusconi si prepari a ballare la samba (clicca per leggere). A seconda della capacità di resistenza e tenuta che Silvio saprà opporre ( non prevedibile ex ante), l’oligarchia schiavista sovranazionale individuerà le successive mosse. E’ noto che per spianare la strada a governi pasticciati, impopolari e indigesti, bisogna toccare con sulfurea sapienza le corde della paura. Solo ventilando ipotetiche e imminenti catastrofi è possibile giustificare pubblicamente alleanze di governo altrimenti improponibili. Il governo Monti nasce sulle ali del fantomatico spread, mostro da blandire con sacrifici umani nella speranza di placarne l’ira funesta. Con il voto, però, gli italiani hanno dimostrato di essere meno mammalucchi dei greci che, poveracci, bevendosi le fesserie che i media di regime propinano continuamente, hanno ritenuto utile affidarsi ad un burattino della Troika, Samaras, per evitare guai peggiori. Le classiche pecore che si affidano al lupo. E ora infatti, grazie all’uomo “responsabile che rassicura i mercati”, gli ellenici sono ridotti in condizioni pietose e sub-umane. Gli italiani il giochino perverso lo hanno capito, punendo nelle urne alcuni farabutti che, in primis Monti e Bersani, hanno sadicamente usato in campagna elettorale la suggestione del pericolo “Grecia” nella speranza di raccattare il voto terrorizzato. Quindi i neonazisti tecnocratici potrebbero anche incentivare una ripresa dello spread per tentare di ricreare lo stesso clima che ha permesso nel 2011 il surreale sbarco in Italia “dell’eroe Monti”, ma, onestamente, credo si tratti oramai di un’ arma spuntata nonché abbondantemente smascherata. Nel caso in cui Berlusconi dovesse perciò trovare la forza di resistere conservando saldamente nelle sue mani il potere all’interno del Pdl e, contestualmente, il mostro sdentato rappresentato dal caro vecchio spread non dovesse spaventare più nessuno, allora, ma solo allora, in Italia potrebbe presto tornare lo stesso clima tragicamente respirato negli anni di piombo o, più recentemente, nel biennio stragista ‘92-‘93. Per costringere le forze politiche tradizionali a mettersi insieme, infatti, a qualcuno potrebbe sembrare utile, oggi come nel passato, favorire il riemergere di un nuovo clima di tensione, capace di obbligare la politica “responsabile” a collaborare per fronteggiare insieme “il nuovo pericolo eversivo nato sull’onda di un imbarbarimento verbale, diretta conseguenza dei toni violenti e carichi di odio utilizzati dai populisti alla Beppe Grillo”. Può darsi che, al contrario, nell’anno di grazia 2013, queste cupe paure siano in realtà assolutamente immotivate. Magari perché l’Italia di oggi non è più quella dei tempi del sequestro Moro o della strage di Capaci e, perciò, la granitica forza democratica delle odierne istituzioni italiane si rivelerà in grado di neutralizzare sul nascere qualsiasi ipotetica manovra finalizzata a far rivivere i peggiori fantasmi di un polveroso e tragico passato. Probabilmente è così. Certo però che la lettura della sintesi di una relazione effettuata dai servizi segreti italiani, (clicca per leggere)(**), apparsa oggi sui principali siti di informazione, non induce affatto al più allegro ottimismo. Forse, come conclude enigmaticamente Grillo in un pezzo pubblicato oggi sul suo blog, “l’acqua è davvero frizzante” (clicca per leggere)(***).
Francesco Maria Toscano
http://www.ilmoralista.it/2013/02/28/tornano-a-bomba/
(*)
Silvio Berlusconi indagato a Napoli per corruzione e a Reggio Emilia per voto di scambio
Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. L'indagine riguarda l'erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl. Indagato anche Walter Lavitola, ex direttore dell'Avanti.
I magistrati hanno fatto notificare a Berlusconi un invito a comparire per essere interrogato e hanno fatto sequestrare dalla Guardia di Finanza una cassetta di sicurezza nella sua disponibilità. Contestualmente è stata depositata presso il Senato e la Camera la richiesta di autorizzazione a procedere alla perquisizione della cassetta.
Oltre alla cassetta di sicurezza, la Procura di Napoli ha chiesto al Senato e alla Camera dei deputati l'acquisizione di tabulati telefonici di utenze in uso a Berlusconi e al senatore De Gregorio.
Oltre alla cassetta di sicurezza, la Procura di Napoli ha chiesto al Senato e alla Camera dei deputati l'acquisizione di tabulati telefonici di utenze in uso a Berlusconi e al senatore De Gregorio.
Il sen. Sergio De Gregorio avrebbe ammesso di aver ricevuto ingenti somme di denaro da Silvio Berlusconi per sabotare il governo Prodi. E' quanto si evince - secondo indiscrezioni - dagli atti trasmessi oggi dalla Procura di Napoli a Camera e Senato nell'inchiesta in cui Berlusconi è indagato per corruzione e finanziamento illecito.
De Gregorio - a quanto si è appreso - si è presentato a dicembre scorso ai magistrati della Procura di Napoli per rendere spontanei dichiarazioni. Gli interrogatori si sono incentrati sulla vicenda della presunta "compravendita" di senatori.
De Gregorio, che fu eletto nelle liste dell'Idv prima di trasmigrare nel Pdl, avrebbe rivelato di aver ricevuto in varie 'tranche' e attraverso l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, due milioni di euro in nero depositati su propri conti bancari.
Dopo un accordo con Berlusconi - ha spiegato De Gregorio ai pm - sarebbe diventato di fatto un esponente dell'opposizione determinando più volte la sconfitta in aula del Governo, che si reggeva su una esigua maggioranza.
De Gregorio - a quanto si è appreso - si è presentato a dicembre scorso ai magistrati della Procura di Napoli per rendere spontanei dichiarazioni. Gli interrogatori si sono incentrati sulla vicenda della presunta "compravendita" di senatori.
De Gregorio, che fu eletto nelle liste dell'Idv prima di trasmigrare nel Pdl, avrebbe rivelato di aver ricevuto in varie 'tranche' e attraverso l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, due milioni di euro in nero depositati su propri conti bancari.
Dopo un accordo con Berlusconi - ha spiegato De Gregorio ai pm - sarebbe diventato di fatto un esponente dell'opposizione determinando più volte la sconfitta in aula del Governo, che si reggeva su una esigua maggioranza.
Specificatamante, per i pm di Napoli, il "sinallagma corruttivo Berlusconi-De Gregorio-Lavitola" è provato anche dalle dichiarazioni rese in tre interrogatori diversi, datati 28 e 29 dicembre 2012 e 7 gennaio 2013, dell'ex senatore e presidente della Commissione Difesa dell'allora governo Prodi, Sergio De Gregorio. "De Gregorio - scrivono - non solo ammette di aver ricevuto da Berlusconi, tramite il Lavitola, 2 milioni di euro in nero e in contanti in diverse tranches, ma pone altresì in stretta e inequivocabile correlazione al ricezione di tale denaro con l'adozione da parte sua di ben determinati e individuati atti".
Mentre Berlusconi si riuniva in mattinata con i suoi avvocati ad Arcore, immediate reazioni, dure, dal fronte del Pdl.
Angelino Alfano, coordinatore del partito chiama alla mobilitazione : "in piazza a difesa delle democrazia".
"Non sono ancora esauriti i commenti sui giornali dei successi elettorali e già ricomincia l'aggressione della magistratura nei confronti di Silvio Berlusconi", attacca Alfano. "Tutto ciò - prosegue - mentre il Paese vive una delicatissima fase di transizione istituzionale nella quale il presidente Berlusconi sarà chiamato ad esercitare grandissima influenza come leader del Pdl". "Questa circostanza rende chiara l'azione politica della magistratura e noi - anticipa - renderemo chiara ed evidente la difesa della sovranità popolare e ci batteremo con tutte le nostre forze perche questa sovranità venga rispettata". Di qui, appunto l'annuncio fin da ora di "una grande manifestazione di piazza a difesa della sovranità del Popolo della Liberta e della democrazia italiana".
"Non sono ancora esauriti i commenti sui giornali dei successi elettorali e già ricomincia l'aggressione della magistratura nei confronti di Silvio Berlusconi", attacca Alfano. "Tutto ciò - prosegue - mentre il Paese vive una delicatissima fase di transizione istituzionale nella quale il presidente Berlusconi sarà chiamato ad esercitare grandissima influenza come leader del Pdl". "Questa circostanza rende chiara l'azione politica della magistratura e noi - anticipa - renderemo chiara ed evidente la difesa della sovranità popolare e ci batteremo con tutte le nostre forze perche questa sovranità venga rispettata". Di qui, appunto l'annuncio fin da ora di "una grande manifestazione di piazza a difesa della sovranità del Popolo della Liberta e della democrazia italiana".
Francesco Nitto Palma, coordinatore regionale del Pdl Campania, ex magistrato, ec ministro della Giustizia: "Solito copione. Una vecchia storia, già archiviata alla autorità giudiziaria di roma e ora riesumata da una procura di napoli territorialmente incompetente. Un fatto del 2006, privo di apprezzabilità penale, in ragione della sentenza della corte costituzionale sulla vicenda petroli e, comunque, ribadendone l' inapprezzabilità penale, prescritto. Certo, se la notizia fosse uscita una settimana fa, avremmo vinto le elezioni".
L'inchiesta è condotta da un pool di magistrati di due sezioni della Procura del capoluogo campano, quella sui reati contro la pubblica amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia.
L'ex premier è indagato anche a Reggio Emilia. Dopo l'esposto da parte di una cittadina sulla lettera con cui Berlusconi prometteva la restituzione dell' Imu in caso di vittoria, cui è seguito l'esposto di un altro reggiano, la procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo nel registro generale delle notizie di reato (il modello 21) iscrivendo come indagato l'ex premier. Lo scrive il Resto del Carlino. Il reato ipotizzato sarebbe la violazione dell'articolo 96 del testo unico delle leggi elettorali cioè il voto di scambio.
La vicenda era partita pochi giorni prima delle elezioni quando un'impiegata residente nella provincia di Reggio aveva inviato un esposto contro la lettera sull'Imu. Successivamente il procuratore capo Giorgio Grandinetti ha ricevuto un altro esposto, che verrà inserito nella stessa inchiesta.
Il Pdl sale sugli scudi e addirittura urla al golpe.
Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati: "Finite le elezioni, visto che gli elettori italiani hanno ancora una volta ribadito la loro fiducia al Presidente Berlusconi, bocciato il partito dei magistrati, sconfitto quello dei tecnici e fermato la gioiosa macchina da guerra della sinistra, riprende l'uso politico della giustizia da parte di alcune procure. La notizia di Berlusconi indagato dalla Procura di Napoli e di Reggio Emilia, a due giorni dal risultato elettorale, in un paese normale avrebbe veramente dell'incredibile e susciterebbe indignazione. In Italia rischia di diventare purtroppo un'abitudine".
"Anche oggi, con una puntualità ed una dedizione prevedibili ed indecenti, si celebra il consueto assalto delle Procure al nemico di sempre, Silvio Berlusconi. Una inquietante raffica giudiziaria che, da Napoli a Reggio Emilia, tenta di sovvertire con l'uso improprio degli avvisi di garanzia, i risultati di un voto democratico liberamente espresso dai cittadini italiani": è quanto dichiara in una nota Anna Maria Bernini, deputata e portavoce vicario del Popolo della Libertà. "In un Paese a democrazia compiuta che rispetta il sacro principio dello Stato di diritto e della separazione dei poteri - conclude - questo altro non è che uno sconcertante tentativo di golpe".
Durissimo in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl. "Il buongiorno si vede dal mattino... Questa legislatura si apre anche con due iniziative giudiziarie contro Berlusconi che fanno capire che esiste una linea ben precisa".
L'esponente pidiellino rincara la dose: "A forza di queste operazioni sul filo del paradosso, si mettono a rischio la democrazia e lo stato di diritto. Addirittura due avvisi di garanzia per Berlusconi, uno a Reggio Emilia e l'altro a Napoli. E' evidente che ci troviamo di fronte ad una linea che va oltre il normale esercizio della giurisdizione".
"Quello poi che avviene a Reggio Emilia -avverte- è del tutto stupefacente: Berlusconi viene indagato per voto di scambio per una proposta di politica economica e fiscale che può evidentemente essere contestata nel merito, ma certamente non attaccata sul piano giudiziario. Sulla base di questa logica, allora, per esempio, chiunque intervenga sull'Ilva, o su un'azienda in crisi, o su incentivi fiscali a favore di un qualche settore economico sarebbe suscettibile di essere attaccato per voto di scambio".
http://www.huffingtonpost.it/2013/02/28/silvio-berlusconi-indagatp-corruzione-voto-discambio_n_2779455.html?utm_hp_ref=italy
(**)
Gli 007: rischi eversivi dalla crisi economica
Camorra, è ora una vera forza militare
La relazione 2012 dei servizi di intelligence italiana. Nuove minacce dalla criminalità informatica e possibili tentativi di assalto da parte di gruppi esteri industriali al "made in Italy". Pericolo infiltrazioni mafiose e criminali per l'Expo 2015 lombardo e nelle Grandi opere. L'integralismo e la minaccia dei "self starters"
(28 febbraio 2013)
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/02/28/news/rischi_eversivi_dalla_crisi_economica_camorra_una_vera_forza_militare-53563507/?ref=HREC1-4
(***)
I numeri a 5 Stelle della speranza
Lo Tsunami che ha travolto la politica italiana ha spazzato via uno tra i Parlamenti più vecchi d'Europa (55 anni di media) restituendo i parlamentari più giovani di tutto il mondo occidentale e dell'intera storia della Repubblica. L'età media, tra Camera e Senato, è di 48 anni, più bassa rispetto non solo a quella dei paesi dell'UE, ma anche a quella degli Stati Uniti, tutti con un'età media di oltre 50 anni. I deputati eletti avranno un'età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza). Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa, quello che maggiormente ha inciso nel rinnovamento, è quello del MoVimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), il più vecchio quello del Pdl con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato). Quello del MoVimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiorepercentuale di laureati: l'88%, in coda alla classifica il pd con il 67% e la lega con il 40%.
Lo Tsunami ha tinto di rosa l'arco parlamentare: non c'erano mai state così tante donne in tutta l'avventura repubblicana. Nella legislatura precedente la presenza femminile era pari ad appena il 21% alla Camera e il 19% al Senato mentre nel nuovo Parlamento è al 31%, il 32% alla Camera e il 30% al Senato. La percentuale tra i parlamentari M5S è superiore alla media con il 38%, ultima la Lega Nord con il 14%. La parlamentare più giovane è la portavoce Marta Grande (25 anni), del M5S Lazio, l'eletto più anziano è il senatore Sergio Zavoli (89 anni) del pd.
La classe dirigente rimane invece, per ora, la più vecchia d'Europa con una età media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali. Vincenzo Atella direttore del Ceis ("Centre for Economic and International Studies") di Tor Vergata, ha realizzato uno studio sul problema della gerontocrazia in Italia e ha dichiarato: ''Il breve orizzonte di vita della classe dirigente non permette di investire in innovazione. In particolare dal nostro studio emerge la correlazione tra gerontocrazia e mancati investimenti in Ict a causa dell'incapacità di comprendere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un Parlamento con un età media più giovane è in grado di cogliere queste opportunità. In questo momento è questo ciò di cui il Paese ha bisogno per ritornare sul sentiero di crescita''.
L'acqua è frizzante, ripeto l'acqua è frizzante.
Lo Tsunami ha tinto di rosa l'arco parlamentare: non c'erano mai state così tante donne in tutta l'avventura repubblicana. Nella legislatura precedente la presenza femminile era pari ad appena il 21% alla Camera e il 19% al Senato mentre nel nuovo Parlamento è al 31%, il 32% alla Camera e il 30% al Senato. La percentuale tra i parlamentari M5S è superiore alla media con il 38%, ultima la Lega Nord con il 14%. La parlamentare più giovane è la portavoce Marta Grande (25 anni), del M5S Lazio, l'eletto più anziano è il senatore Sergio Zavoli (89 anni) del pd.
La classe dirigente rimane invece, per ora, la più vecchia d'Europa con una età media di 59 anni, con punte di 67 anni per i banchieri, di 63 per i professori universitari e di 61 per i dirigenti delle partecipate statali. Vincenzo Atella direttore del Ceis ("Centre for Economic and International Studies") di Tor Vergata, ha realizzato uno studio sul problema della gerontocrazia in Italia e ha dichiarato: ''Il breve orizzonte di vita della classe dirigente non permette di investire in innovazione. In particolare dal nostro studio emerge la correlazione tra gerontocrazia e mancati investimenti in Ict a causa dell'incapacità di comprendere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un Parlamento con un età media più giovane è in grado di cogliere queste opportunità. In questo momento è questo ciò di cui il Paese ha bisogno per ritornare sul sentiero di crescita''.
L'acqua è frizzante, ripeto l'acqua è frizzante.
http://www.beppegrillo.it/2013/02/i_numeri_della_speranza.html#commenti
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