venerdì 3 gennaio 2014

Tentato scippo in Sardegna

Il Gruppo Angelantoni prova ad aggirare gli ostacoli che a livello regionale parevano insormontabili: quattro impianti situati in aree molto distanti tra loro vengono spacciati per un unico grande progetto che supera così i 300 Mw termici. L’intento è di chiedere la Valutazione d’impatto ambientale al ministero espropriando l’autonomia regionale del suo potere decisionale. Gli ambientalisti se ne accorgono e provano a fermare la speculazione e il tentato scippo di competenze
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* ambientalisti sardi
La lotta dei comitati, delle associazioni ambientaliste, delle amministrazioni comunali contro l’aggressione speculativa delle multinazionali della green economy, conosce in questo periodo uno dei suoi momenti più alti. La notizia che la Archimede Solar Energy (Gruppo Angelantoni) – cui sarebbe passata la gestione dei progetti del termodinamico in Sardegna – avrebbe trasferito a Roma 24 scatolini di documenti, con l’intento di scavalcare la Regione e chiedere direttamente la “VIA” (Valutazione di impatto ambientale) al Ministero dell’Ambiente, ha dato nuovo impulso ad una mobilitazione che ormai coinvolge l’intera isola. Ci si batte contro quello che, ove venisse avvallato dal Ministero, si configurerebbe come un vero e proprio esproprio di attribuzioni, uno scippo di competenze dal chiaro sapore antidemocratico e antiautonomista, che umilia le prerogative regionali, e che non potrebbe restare senza risposte adeguate ai diversi livelli: della mobilitazione popolare, delle istituzioni locali, delle tutele amministrative e giurisdizionali. Al riguardo, va infatti tenuto presente che le competenze in materia di procedimento di Valutazione di impatto ambientale sono state chiaramente individuate da precise disposizioni normative. Nello specifico dal D.lgs. 152/06, come corretto e integrato dal D.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, all’art. 7, commi 3 e 4. In particolare l’all. II, comma 2, stabilisce che sono progetti di competenza nazionale le “Installazioni relative a: centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW”, mentre la competenza è regionale per la VIA o per la procedura di assoggettabilità alla VIA per i progetti relativi ad impianti con potenza inferiore (All. III, punto 2 lettera a - Impianti termici per la produzione di energia elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 50 MW). I progetti in questione sono quelli di Flumini Mannu, fra Villasor e Decimoputzu, per 55 Mw elettrici di potenza, su 237 ettari di terreno; Cossoine (denominato “Campu Giavesu”), per 30 Mwe su 160 ettari; Giave e Bonorva, 50 Mwe su 235 ettari; Guspini e Gonnosfanadiga, 50 Mwe, su 211 ettari. Tutti progetti già sottoposti alla procedura di assoggettabilità regionale e già rinviati (nel caso di tre di essi) alla via, con le motivazioni che in sintesi si riportano:
  • incongruenze ed indeterminatezza di diversi importanti aspetti di natura progettuale (per es., superficie captante del parco solare, opere di connessione, tecnologia della centrale ausiliaria, modalità di approvvigionamento della biomassa, etc.);
  • alterazione della morfologia naturale dei luoghi e irreversibili interferenze con gli elementi caratteristici dell’area agricola interessata;
  • - notevole impatto di natura paesaggistica, considerati anche i potenziali fenomeni di interferenza visiva e conseguenti effetti cumulativi con altri impianti similari realizzati o proposti nelle aree circostanti non presi, peraltro, in considerazione nella documentazione presentata;
  • - necessità di imponenti opere di sistemazione altimetrica con potenziale movimentazione di consistenti quantitativi di terre e rocce da scavo;
  • - rilevanti impatti sulle componenti acque superficiali e sotterranee dovuti ai notevoli consumi di risorsa idrica, alla conseguente necessità di creare adeguate opere di accumulo e/o di derivazione di acque sotterranee, con alterazione del regime idraulico sia superficiale che sotterraneo e potenziale contaminazione della risorsa idrica;
  • impatti sulla componente atmosfera, anche durante la fase di cantiere, con possibili ripercussioni sulla salute pubblica, data anche la vicinanza a diversi ricettori sensibili (aziende, case sparse e centro abitato di Cossoine, distante poche centinaia di metri dal sito di intervento);
  • - consistente consumo di suolo agrario, sottrazione di habitat e della copertura vegetazionale, con notevoli impatti sulle popolazioni faunistiche e avifaunistiche potenzialmente presenti nell’area interessata dalle opere.
E in tutti e tre i casi di rinvio a Via, la deliberazione della Giunta Regionale parlava anche delle “forti preoccupazioni espresse a livello sociale”. A fronte di tutto ciò, e al fine di poter superare quegli ostacoli che evidentemente a livello regionale parevano insormontabili, il Gruppo Angelantoni ha chiesto il trasferimento a Roma delle competenze, facendo passare per un unico grande progetto che in questo modo supera i 300Mw termici, quattro impianti ubicati in aree assai distanti fra di loro – in qualche caso anche più di 150 km. – e ricadenti in regioni storiche con caratteristiche ambientali, paesaggistiche, economiche, culturali totalmente diverse. Le notizie in merito sono state diffuse da un articolo sul Sole 24 Ore – apparentemente ben documentato – e poi confermate da fonti attendibili, ancorché riservate. Ma per avere informazioni ufficiali sul reale stato delle cose, i comitati e le associazioni ambientaliste hanno inviato al Ministero dell’Ambiente – e per conoscenza, al Presidente della Giunta Regionale della Sardegna, all’Assessore della Difesa dell’Ambiente, all’Assessore dell’Industria, al SAVI (Servizio della Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti della Regione Sardegna) – una articolata lettera che, per opportuna conoscenza viene inoltrata anche a codesti organi di informazione. In sintesi, con essa si chiede al Ministero che venga accertato:
  • • “se nell’ambito delle strutture del Ministero siano state attivate procedure amministrative inerenti i progetti in questione, procedure che in forza di quanto dimostrato risultano palesemente illegittime e che non dovrebbero essere state poste in essere nemmeno come inizio procedimentale. Nel caso che ne sia stato dato comunque corso, si fa formale richiesta di accesso agli atti ai sensi del D.lgs. 241/90 mediante copia degli atti endo ed esoprocedimentali, che siano stati posti in essere, nonché la informativa per legge di quelli che seguiranno, se non pubblicati sul sito del Ministero;
  • • se risponde a verità la notizia che un funzionario del Ministero dell’Ambiente abbia effettuato un sopralluogo in Sardegna, e in caso di riscontro affermativo, che venga accertato a quale titolo, nell’ambito di quale procedimento, a quale fine e da chi autorizzato, in quanto l’iniziativa risulta palesemente indirizzata al conseguimento di un fine pregiudizialmente illegittimo e non legata ad alcun procedimento in itinere noto e reso pubblico come d’obbligo sul sito del Ministero. A tal fine si chiede di conoscere con quali funzionari o Amministrazioni siano intercorsi contatti nel corso del sopralluogo, in quanto non risulta che il suddetto funzionario abbia avuto incontri con gli amministratori o le comunità locali;
  • • se sussista una ipotizzabile illecita correlazione tra le iniziative finora poste in essere da parte di alti funzionari del Ministero e l’attività da essi svolta in precedenti sedi, quali a titolo di esempio quelle politiche; nell’ambito di tali attività infatti si ha riscontro dell’esistenza di pregressi accordi, rapporti di collaborazione ed intese intercorrenti proprio con le società ora interessate alla realizzazione degli impianti, relazioni che alla luce di quanto evidenziato con il presente scritto, appaiono essere in aperto contrasto con il rispetto dei principi di neutralità, imparzialità e trasparenza della Pubblica Amministrazione, soprattutto nell’ambito di procedure di così ampia e rilevante delicatezza quali quelle inerenti le Valutazioni di impatto ambientale”.
* Luciana Mele Comitato “Terra che ci appartiene” Gonnosfanadiga  Laura Cadeddu Comitato “NO Megacentrale” Guspini  Antonello Spanu Comitato “No al Termodinamico Cossoine e Giave” Elisabetta Pau Comitato “Sa Nuxedda Free” Vallermosa Mauro Gargiulo Wwf Sardegna Graziano Bullegas Italia Nostra Sardegna Francesco Guillot Lipu Sardegna Recapito: Mauro Gargiulo Tel. mobile 3487214867 e-mail maugar@alice.it PECgraziano.bullegas@postacertificata.gov.it
Comitato “No al Termodinamico Cossoine e Giave”

http://comune-info.net/nome-comune-di-persone/

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