lunedì 13 gennaio 2014

Siria: Bonino,porto italiano sarà annunciato giovedì

Wsj, ma resistenze locali rischiano ostacolare distruzione armi


Siria: Bonino,porto italiano sarà annunciato giovedì

(di Benedetta Guerrera) - ROMA - Le speculazioni su quale porto italiano sarà utilizzato per il trasferimento delle armi chimiche siriane sulla nave americana che le distruggerà in acque internazionali finiranno giovedì 16 gennaio con l'annuncio della scelta, dopo l'audizione in Parlamento del direttore generale dell'Opac. Brindisi, Taranto, Augusta, Gioia Tauro e Cagliari i porti che sono stati citati sui media negli ultimi giorni, tra rifiuti preventivi e polemiche finite anche sulla stampa americana, che ha messo in guardia sulle "resistenze locali italiane". Il tutto mentre il viaggio delle armi chimiche di Damasco è già iniziato e procede, a piccole tappe, ma nei tempi previsti. Dunque, ancora quattro giorni di attesa, come ha annunciato il ministro degli Esteri Emma Bonino da Parigi, dove ha partecipato ad un riunione del gruppo 'Amici della Siria'. Dalla capitale francese la titolare della Farnesina ha spiegato che la scelta del porto italiano sarà fatta in base ai requisiti tecnici "che ci sono stati chiesti e che il ministro delle Infrastrutture sta verificando". Un messaggio indirizzato a chi ha criticato la decisione che ha portato l'Italia a sedere al tavolo della conferenza di pace 'Ginevra 2', il 22 gennaio a Montreux. E volto a ribadire la determinazione del governo italiano ad andare avanti e fare la sua parte. Giovedì il direttore generale dell'Opac, Ahmet Uzumcu, incontrerà Bonino e poi si recherà in Parlamento per spiegare, davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, le fasi che riguardano il trasbordo degli agenti chimici da un cargo danese o norvegese alla nave Usa Cape Ray. L'operazione dovrebbe avvenire alla fine del mese alla presenza di ispettori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche che poi esamineranno il materiale una volta a bordo della nave americana. Ma intanto continuano a fioccare i 'no' dalle amministrazioni locali italiane, rifiuti che questa volta hanno avuto una eco internazionale. Con un articolo intitolato 'L'opposizione locale in Italia rischia di ritardare il processo di distruzione dell'arsenale chimico siriano', il Wall Street Journal mette in guardia sul rischio che "i piani che prevedono di usare un porto italiano inciampino" nell'opposizione che diverse località stanno manifestando. In particolare, il quotidiano americano cita il rifiuto di Brindisi e la lettera che il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci ha scritto al premier Enrico Letta in cui annuncia di "respingere l'ipotesi di Cagliari con rabbia e shock" e di volerla combattere "in ogni maniera possibile". Per ora, pare, a nulla sono valse le rassicurazioni del ministro Bonino sul fatto che le armi chimiche non "toccheranno il suolo italiano".(ANSA)

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