domenica 26 gennaio 2014

Sel: renziano Bonaccini contestato al congresso

Prende la parola ma la sala lo interrompe, "buffone, vergogna"


 Nichi Vendola

Fischi per Stefano Bonaccini al congresso di Sel a Riccione. L'esponente del Pd sale sul palco e si rivolge ai 900 delegati presenti in sala: "Cari compagni e compagne...". Ma immediatamente una serie di fischi copre le sue parole. Dalla sala si sente anche: "Buffone, vergogna".
Bonaccini prova a stemperare la tensione con una battuta, rispondendo "non mi dimetto" a chi gli dice "Bonaccini chi?". Poi il responsabile Dem riprende la parola e raccoglie gli applausi solo quando ricorda le vittime delle alluvioni di questi giorni. Quindi torna a parlare dell'azione di governo: dalla sala un'altra voce lo contesta: "Buffone, vergogna". I fischi e le contestazioni aumentano. E quando afferma che nessuno intende più "fare un governo con Berlusconi", i delegati protestano: "Non è vero!!". A quel punto interviene il leader di Sel Nichi Vendola che invita la sala a lasciar parlare l'esponente del Pd. Il governatore della Puglia raccoglie gli applausi della sala ma, nonostante il suo invito, poco dopo, fischi e mugugni riprendono. 
"Se si vuole fare il conflitto di interessi non abbiamo nessuna preclusione, d'altra parte l'accordo con il principale partito di opposizione lo facciamo per non tornare mai più insieme al governo". Lo ha detto il membro della segreteria del Pd e segretario del Pd emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini, a margine del congresso nazionale di Sel. "Vogliamo chiudere la stagione del berlusconismo - ha concluso - battendolo nelle urne". Inoltre, ha proseguito Bonaccini, "in un Paese civile, in una democrazia normale, gli accordi si fanno con tutti e poi, però, ci si divide tra opposizione e maggioranza quando si deve governare il Paese".
"Se nelle prossime ore, nella discussione che si sta facendo" sulla legge elettorale "si trovano, tra tutti, a larga maggioranza, possibilità di correzioni che riguardino anche la soglia di sbarramento, non abbiamo preclusioni": così Stefano Bonaccini, membro della Segreteria del Pd.
"Io sono convinto che nessuno se ne andrà dal Pd: non è interesse di nessuno rompere e dividere il pilastro di una grande speranza che è quella di tornare ad avere un nuovo grande centrosinistra che guidi questo paese". Così, a margine del congresso nazionale di Sel, Stefano Bonaccini, ha replicato a chi gli chiedeva se vi possa essere una rottura, in particolare, nel Partito Democratico sul tema delle preferenze della nuova legge elettorale. A chi gli chiedeva, poi, se vi potesse essere un rischio di 'franchi tiratori' sempre sul tema delle preferenze, Bonaccini ha replicato che: "Credo che chi volesse la testa di Renzi o fermare il cambiamento che il Pd ha promesso al paese non andrebbe incontro ad una stagione fortunata. Dopodiché - ha concluso Bonaccini - in un grande partito c'è dialettica ed è utile che ci sia".
"Assolutamente 'no': noi saremo proprio l'alternativa". Così, a margine del congresso di Sel, Stefano Bonaccini, ha replicato a chi gli chiedeva se Matteo Renzi fosse una sorta di nuovo Berlusconi. "Il fatto che Renzi voglia varare una legge elettorale che preveda l'alternanza e mai più le larghe intese - ha aggiunto - credo sia la dimostrazione più evidente che noi con la destra non ci vorremmo più avere a che fare per il governo del paese". A chi gli faceva notare, poi, che la base del Pd non ha accolto bene l'intesa con Silvio Berlusconi sulla riforma della legge elettorale, Bonaccini ha replicato: "Comprendo benissimo. Da una parte c'è la questione giudiziaria, ci mancherebbe, dall'altra c'è il riconoscere, purtroppo e aimè, che milioni di italiani hanno votato Forza Italia, il Pdl, perché c'era Berlusconi. Ma noi - ha concluso - il berlusconismo vogliamo superarlo, la prossima volta, nelle urne: vogliamo governare con il centrosinistra e non con questa destra".
"Il dialogo è facile quando si hanno le medesime opinioni, ma vale soprattutto quando non si hanno le stesse opinioni. Era molto importante che Matteo Renzi venisse qui, è stata un'occasione perduta. La politica deve attraversare il terreno del dissenso senza paura. Si fa politica con i colloqui". Lo afferma Nichi Vendola a margine del congresso di Sel a Riccione.
"I vertici di Sel incontreranno quelli del Pd a condizione che si capisca che non siamo qui a chiedere l'elemosina. Siamo pronti a discutere con la considerazione ed il rispetto che meritiamo. Non siamo qui a chiedere aiutino". Lo afferma Nichi Vendola a margine del congresso di Sel a Riccione.

(ANSA)

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