domenica 19 gennaio 2014

Petrolio in cambio di beni (intervista Ministro esteri Iran)

Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif rilascia una intervista esclusiva a RT 

Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif è arrivato in Russia alla vigilia del prossimo round dei colloqui di pace per la Siria. Infine si notano progressi nei negoziati sul nucleare, a per l’Iran si aprono prospettive diplomatiche. Questo può aiutare a risolvere la questione siriana? Proseguirà l’arricchimento dell’uranio? Il corrispondente di RT Sofico Shevardnaze incontra 

Il ministro Zarif per avere risposte di prima mano. 

RT: Bene, Lei è appena giunto da Damasco, dove ha tenuto dei colloqui con Bashar Assad. Siete riusciti a pervenire ad una sorta di accordo specifico? 

Zarif: Ho realizzato un itinerario attraverso diversi paesi del Medio Oriente, visitando non solo la Siria, ma anche Libano, Giordania e Irak. E letteralmente ovunque la gente è preoccupata per l'escalation di violenza, estremismo e l'aumento della conflitti inter-confessionali nella regione. A tutto questo è necessario porre fine. La minaccia è seria, le cui ripercussioni si ritrovano negli attacchi terroristici in Russia e in attacchi e sequestri sul territorio dell'Iran. La guerra in Siria ha conseguenze regionali e internazionali. Per questo con tutti ho rimarcato la necessità di una risoluzione del conflitto. Vedo che in Siria, sia il Presidente che il governo sono disposti congiuntamente a tutto il popolo siriano, ad elaborare una unica soluzione, fondata sulle volontà di tutti i siriani. 
Questa decisione deve essere presa da quelli a cui sta a cuore il futuro della Siria. Hanno bisogno di riunirsi. La comunità internazionale dovrebbe contribuire a questo processo, ma devono essere i siriani stessi a determinare il proprio futuro attraverso il voto. 

RT: Se per l'opposizione l'unico possibile compromesso, l'unica circostanza in cui si dichiari pronta ad un cessate il fuoco, fossero le dimissioni prima delle elezioni del presidente Bashar al Assad, come l'Iran valuterebbe lo sviluppo della situazione? 

Zarif: Non credo si possa parlare dei risultati delle trattative ancor prima di cominciarle. Le persone che avanzano più condizioni prima dell'avvio dei negoziati e già discutono dei potenziali risultati, dimostrano la loro mancanza di sicurezza. Se questi o altre forze all'interno della Siria ritengono di rappresentare gli interessi e le aspirazioni della gente, allora si fidino che le persone li sosterranno. Si vada allora fiduciosamente alle elezioni, a che serve avanzare prerequisiti? Saranno le elezioni la soluzione, non l'Iran. 

RT: A proposito di avanzare condizioni, il segretario di stato USA John Kerry, ha dichiarato che l'Iran potrebbe assistere informalmente ai negoziati di «Ginevra 2». Lei sarebbe d'accordo se l'Iran assistesse ai negoziati in tale forma? 

Zarif: Non accettiamo alcuna possibilità che possa umiliare la dignità dell'Iran. Questa è la nostra unica condizione. Crediamo che l'Iran possa giocare un ruolo assai significativo in questa conferenza, più di molti altri rappresentanti invitati ufficialmente. Ma non siamo noi a gestire gli inviti, bensi’ altri, e sta a loro decidere se invitare l'Iran o meno, a vantaggio o a scapito della conferenza. L'iran dovrà in ogni caso contribuire a promuovere una soluzione pacifica in Siria. La nostra partecipazione a “Ginevra 2”, dipende dal fatto di ricevere o meno, l'invito ufficiale a farne parte. 

RT: L'Iran potrebbe contribuire a convincere il presidente Assad ad aprire un «corridoio umanitario» e cessare i bombardamenti sui centri abitati? 

Zarif: In Siria è necessario inviare aiuti umanitari, e noi in tutti questi anni abbiamo inviato in Siria aiuti umanitari. Non ci interessa il caos, riteniamo che sia nostro dovere umanitario. Continueremo ad agire con questo spirito e coordineremo le nostre azioni, sia con il governo siriano, che con le altre parti interessate a fornire aiuti umanitari alla Siria. Noi crediamo che andare incontro alle esigenze umanitarie della popolazione sia un compito estremamente importante, ma non si deve con questo nascondere l'incitamento dell'estremismo. 

RT: L'Iran continuerà a inviare al governo di Assad armi e volontari? 

Zarif: L'Iran non invia volontari in Siria. Collaboriamo con Damasco in conformità agli accordi siglati in passato. Abbiamo una lunga storia di cooperazione militare con il governo Siriano, governo che è riconosciuto dalle Nazioni Unite. E questa collaborazione andrà avanti, nel rispetto dei nostri obblighi e dei vincoli previsti dal diritto internazionale. 

RT: Avete qualche considerazioni specifica su quale possa essere il primo passo verso la cessazione delle ostilità? 

Zarif: Crediamo che non ci sia la necessità di «avvicinarsi» alla cessazione. Basta un cessate il fuoco. Il problema è che in Siria agiscono molti gruppi armati, privi di ogni coordinamento. L'idea che i «combattimenti debbano cessare», è molto semplice, ma come arrivarci? Con il governo può essere relativamente facile. Ma come convincere tutte le forze che seminano distruzione in ogni angolo della Siria, a smettere di uccidere e di sedersi al tavolo dei negoziati? Ecco, questo è difficile. Ma siamo pronti a lavorare in buona fede per raggiungere questo obiettivo. 

RT: V’è un gran discutere a proposito dell’accordo tra Iran e Russia denominato «Petrolio in cambio di beni» del valore di 1,5 miliardi di dollari al mese. Può confermare che a Mosca si sta negoziando questo accordo? 

Zarif: Qui non stiamo trattando alcun accordo tra i governi dei due paesi. Io sono venuto per discutere una serie di questioni, prima di tutto, i problemi regionali, la nostra questione nucleare e infine la cooperazione tra l'Iran e la Russia in molti settori. Ma il governo non controlla l'azione delle organizzazioni economiche, né da noi, né tantomeno qui. 

RT: Al congresso degli Stati Uniti molti sono quelli che vogliono inasprire le sanzioni contro il suo paese. Dicono: «l'Iran sta bluffando e non rifiuterà le trattative, anche se introdurremo più sanzioni». Ci dica, nuove sanzioni degli Stati Uniti possono effettivamente minare questi negoziati? 

Zarif: In definitiva, il risultato delle sanzioni sono state le 19 mila centrifughe installate e l'indignazione degli iraniani, ai quali il congresso degli Stati Uniti non permette di acquistare farmaci. Perché queste sanzioni limitano la capacità delle banche di aprire linee di credito alle aziende iraniane per l'importazione di medicinali. Forse il senatore Menendez è essere orgoglioso di questo? Se le sanzioni sono così importanti, potrebbero applicarsele a loro stessi e osservarne prima le conseguenze. Non credo che ne gradirebbero gli effetti. 

RT: L'Iran dice che la sottoscrizione di un qualsiasi accordo gli consentirebbe di procedere all’arricchimento dell'uranio per uso civile. L'America dichiara che non è così. I due principali partecipanti ai colloqui interpretano lo stesso accordo in modo completamente diverso! Voi non date peso a questo problema? 

Zarif: Nell’accordo c’è scritto nero su bianco, che l'arricchimento dell’uranio sarà parte integrante di ogni intesa considerata definitiva. Gli Stati Uniti possono offrire la propria interpretazione di ciò, che ci sia il diritto di arricchimento o no. Ma per il resto della comunità mondiale esiste già un'interpretazione, che per due volte si ripete, nei documenti presi a modello in occasione di conferenze di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, organizzate nel 1990 e nel 2010! Noi crediamo che di averne diritto, pertanto proseguiamo alla realizzazione. E hanno il dovere di rimuovere le sanzioni imposte all'Iran a causa della realizzazione di questo diritto. Credo noi si agisca in buona fede, e spero che il segretario di stato Kerry e il presidente Obama anche agiranno altrettanto onestamente, come hanno dichiarato, alla ricerca di una soluzione diplomatica dei problemi con l'Iran. Questo non significa che abbiamo relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, e non significa che se vogliamo fare un accordo, tali relazioni verranno stabilite. L'obiettivo di tutti questi eventi è risolvere la questione nucleare. 

RT: Siete in procinto di andare anche in Arabia Saudita? 

Zarif: Certo! Ho più volte dichiarato di essere pronto a visitare l'Arabia Saudita, e pronto a incontrare il mio collega saudita, di sua altezza il principe Saud Bin Faisal e discutere, ovunque si voglia, le relazioni bilaterali dei nostri paesi. Su una serie di punti noi non condividiamo la politica sostenuta dall’Arabia Saudita, o alcuni elementi della sua politica, soprattutto per quanto riguarda la Siria. Dal nostro punto di vista, l'estremismo non fa gli interessi di nessuno e rappresenta una minaccia per l'Arabia Saudita, e mi sembra che molti in Arabia Saudita siano d'accordo con me; questo è un problema comune e una minaccia comune, e abbiamo la necessità di combatterlo insieme. L’Iran offre alle autorità saudite la propria collaborazione. Aspettiamo il momento per quando questa visita potrà essere organizzata. 

RT: Fra pochi giorni si aprirà la conferenza di Davos. Ci saranno sia il presidente Rohani, che il premier israeliano Netanyahu. C'è una possibilità di un incontro faccia a faccia? 

Zarif: Assolutamente no. 

RT: Grazie al ministro degli esteri iraniano Mohammad Jawad Zarif, per essere stato con noi. 

Zarif: Grazie a Voi. 

Fonte: http://russian.rt.com 
Link: http://russian.rt.com/article/20981 
17.01.2014 

Scelto e tradotto dal russo per www.comedonchisciotte.org da MASSIMO CONTINI

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=67042

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