lunedì 20 gennaio 2014

Papa vuole aprire archivi su Shoah

Sunday Times, ''vuole fare luce sull'operato della Chiesa e di Pio XII durante l'Olocausto''


 Papa Francesco





  Papa Francesco durante l'Angelus

  Piazza San Pietro gremita per l'Angelus del Papa

Papa Francesco vuole aprire gli archivi segreti del Vaticano per far luce sull'operato della Chiesa e di Pio XII durante l'Olocausto. E' quanto ha rivelato al Sunday Times Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico di Buenos Aires e da tempo amico del Pontefice. ''Credo che aprirà gli archivi - ha dichiarato - la questione è molto delicata e dobbiamo continuare ad analizzarla''. Sempre secondo il rabbino, il Papa vorrebbe farlo prima di proseguire nel processo di canonizzazione di Pio XII, al fine di chiarire del tutto la sua posizione negli anni dello sterminio ebraico. Numerosi critici, infatti, hanno accusato la Santa Sede di non aver fatto abbastanza per contrastare la Germania nazista e il piano di annientamento detto "soluzione finale". Papa Francesco aveva affermato questo suo desiderio di verità già nel 2010, quando era ancora il cardinal Bergoglio, nel libro "Il cielo e la terra", scritto a quattro mani con Skorka. Il Pontefice affermava che la Chiesa, aprendo gli archivi, non deve aver paura della verità, che è l'unico fine.
"Voi siete vicini al cuore della Chiesa". Così il Papa ai migranti e rifugiati nella loro Giornata mondiale. "Vi auguro di vivere nei Paesi che vi accolgono, custodendo i valori delle vostre culture di origine", ha detto. Francesco ha pregato con i fedeli "per i migranti e i rifugiati che vivono situazioni più gravi e più difficili".
"Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema 'Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore', che ho sviluppato nel Messaggio pubblicato già da tempo", ha detto il Pontefice dopo la recita dell'Angelus in Piazza San Pietro.
"Rivolgo un saluto speciale alle rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute, in particolare alle comunità cattoliche di Roma", ha proseguito.
"Cari amici, voi siete vicini al cuore della Chiesa, perché la Chiesa è un popolo in cammino verso il Regno di Dio, che Gesù Cristo ha portato in mezzo a noi. Non perdete la speranza di un mondo migliore!", ha quindi aggiunto. "Vi auguro di vivere in pace nei Paesi che vi accolgono, custodendo i valori delle vostre culture di origine", ha detto ancora Bergoglio. "Vorrei ringraziare - ha aggiunto 'a braccio' - coloro che lavorano con i migranti per accoglierli e accompagnarli nei loro momenti difficili per difenderli da quelli che il Beato Scalabrini ha chiamato i mercanti di carne umana, che vogliono schiavizzare i migranti, quindi i Missionari di San Carlo, i padri Scalabriniani che tanto bene fanno alla Chiesa e si fanno migranti con i migranti". "In questo momento - è stata l'ulteriore considerazione del Pontefice - pensiamo a tanti migranti, tanti, a tanti rifugiati, alle loro sofferenze, alla loro vita tante volte senza lavoro, senza documenti, tanto dolore". Francesco ha quindi invitato i fedeli ha recitare coralmente un'Ave Maria: "In questo momento possiamo tutti insieme rivolgere una preghiera per i migranti e i rifugiati che vivono situazioni più gravi e più difficili".
'Basta mercanti di carne umana,che schiavizzano i migranti'- "Vorrei ringraziare coloro che lavorano con i migranti per accoglierli e accompagnarli nei loro momenti difficili per difenderli da quelli che il Beato Scalabrini ha chiamato i mercanti di carne umana che vogliono schiavizzare i migranti, i missionari di San Carlo, i Padri Scalabriniani, che tanto bene fanno alla Chiesa e si fanno migranti con i migranti". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus, aggiungendo passi "a braccio" al suo discorso.
Papa Francesco si è poi recato nella parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a bordo della Ford Focus che usa abitualmente per spostarsi nell'area di Roma. Migliaia i fedeli che, nonostante la pioggia, lo hanno accolto davanti alla chiesa retta dai Salesiani: faceva bella mostra di sé anche uno striscione con una scritta in tipico gergo romano, "Bella Fra'". Il Papa si è intrattenuto a lungo a salutare la folla, prima di entrare nell'edificio parrocchiale.

(ANSA)

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