sabato 18 gennaio 2014

Olimpiadi Sochi, Vladimir Putin ai gay: "Venite pure ma giù le mani dai bambini" (FOTO)


Putin gay

Le porte della Russia sono aperte ai gay, ma giù le mani dai bambini. Parola di Vladimir Putin, che - a tre settimane dai Giochi di Sochi - sul terreno scivoloso dei rapporti fra persone dello stesso sesso passa all'attacco dei tanti critici americani. La Russia, afferma, punisce la propaganda gay tra i minori, non le relazioni omosessuali, come accade invece in alcuni Stati Usa. Poi, la provocazione: venite pure "tranquilli" da noi, dice in sostanza il leader del Cremlino, "ma lasciate stare i bambini".
Incontrando una delegazione dei 25mila volontari a Krasnaya Poliana, la base delle competizioni sciistiche delle imminenti Olimpiadi invernali, il presidente russo torna ad affrontare il tema con intenzioni apparentemente rassicuranti, ma anche con toni che scioccano l'occidente.
"Noi - è la sua premessa - non proibiamo niente, non arrestiamo nessuno, non è reato avere rapporti sessuali, a differenza di altri Paesi", osserva, ricordando in particolare che "le relazioni gay sono punite in alcuni Stati degli Usa", dove una dozzina di Stati ha conservato - almeno sulla carta - le leggi anti sodomia a 10 anni dalla loro abolizione da parte della Corte Suprema nel 2003. La stoccata più velenosa è comunque dietro l'angolo: in Russia "potete stare calmi e tranquilli, ma lasciate stare i bambini".
Alle prese con l'ombra del dossier terrorismo - tornato a far capolino nel turbolento Caucaso russo e nelle regioni circostanti alla cittadella olimpica di Sochi, come conferma l'attacco con autobomba e lanciagranate che oggi ha colpito la capitale del Daghestan, Makhachkala - lo 'zar' era stato trascinato a ritornare sulla questione gay da una volontaria.
Questa gli aveva chiesto come mai il Paese ha una legge che vieta la propaganda omosessuale quando il colore delle uniformi dei volontari ha le sfumature dell'arcobaleno (simbolo della comunità Lgbt, ndr). "Non ho disegnato io le uniformi", si è schermito Putin, prima di precisare la filosofia del controverso provvedimento.
L'uomo forte della Russia ha ricordato inoltre che in alcuni Paesi si discute persino della possibile legalizzazione della pedofilia, a livello parlamentare: "Non immischiamoci con questi Paesi invano. Non c'è nulla di segreto, basta guardare internet e lo scoprirete subito. E con ciò? Dobbiamo seguirli come cuccioli verso conseguenze sconosciute? Noi abbiamo la nostra tradizione, la nostra cultura, noi rispettiamo tutti i nostri partner e chiediamo loro pari rispetto".
Tra i volontari anche una cinese paralizzata dall'emozione di trovarsi davanti a Putin, che alla fine dell'incontro le ha dato una pizzicata sul braccio per farle constatare che il suo non era un sogno: è stata lei a chiedergli in quale competizione olimpica gli sarebbe piaciuto gareggiare, sentendosi rispondere il judo, disciplina in cui Vladimir Vladimirovich è cintura nera. Il presidente ha poi indicato a quali competizioni gli piacerebbe assistere, hockey, pattinaggio artistico e sci, compreso fondo e biathlon. Sicurezza permettendo, ovviamente.

Berlusconi e Putin, che amicizia

Il messaggio delle Femen a Putin
Putin guarda divertito e stupito la protesta delle Femen.
Una delle attiviste Femen bloccata dalla security della fiera ad Hannover.
la cancelliera tedesca alla fiera di Hannover, Germania.

http://www.huffingtonpost.it/2014/01/17/olimpiadi-sochi-vladimir-putin-ai-gay_n_4618750.html?ref=topbar#slide=2312431

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