giovedì 2 gennaio 2014

Nuova strage a Volgograd, terrore sulle Olimpiadi

Aftermath of terrorist attacks in Volgograd Nuova strage, terrore sulle Olimpiadi

















di Giuseppe Agliastro
Ancora sangue e terrore a Volgograd. Dopo l'attentato suicida che ieri ha ucciso almeno 17 persone nella stazione ferroviaria, un'altra strage ha sconvolto stamattina l'ex Stalingrado nel sudovest della Russia, dove un uomo si è fatto saltare in aria in un filobus. Le vittime sono almeno 14, i feriti 41, 27 dei quali ricoverati in ospedale, e tra loro ci sono anche tre bambini, tra cui un neonato di appena sei mesi che è in coma e le cui condizioni sono "estremamente serie".
Il doppio attentato ha ucciso almeno 31 persone in meno di 24 ore e fa tremare la Russia, che vede la sanguinosa mano del terrorismo islamico minacciare le Olimpiadi invernali che inizieranno tra poco più di un mese a Sochi (a meno di 700 chilometri da Volgograd) e di cui Putin ha deciso di fare la 'vetrina buona' del Paese. Il Cremlino ha reagito ordinando un immediato rafforzamento delle misure di sicurezza e ha chiesto l'aiuto delle maggiori potenze nella lotta al terrorismo. Anche se non ci sono ancora rivendicazioni, gli inquirenti sospettano che le stragi siano legate agli estremisti che vogliono creare uno Stato islamico nel Caucaso settentrionale. L'esplosione è avvenuta stamattina attorno alle 8.10 (le 5.10 in Italia) e ha ridotto a una carcassa informe il filobus bianco e blu su cui viaggiava il kamikaze. Tutta la strada attorno era piena di corpi insanguinati e la deflagrazione è stata così violenta da ridurre in frantumi anche le finestre degli appartamenti vicini. Anche l'autista del filobus è stata lanciata fuori del mezzo dall'esplosione, era viva, ma le sue mani e i suoi vestiti erano pieni di sangue.
A farsi saltare in aria, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato un certo Pavel Pecenkin, che nel 2012 si è unito ai militanti del Daghestan dopo essersi convertito all'Islam e aver cambiato nome in Ansar ar-Rusi. Data la potenza dell'esplosione, si pensa che il kamikaze avesse con sé circa quattro chili di tritolo. Per la strage di ieri, la polizia ha invece inizialmente pensato a una vedova nera, forse una donna daghestana, poi però le autorità federali hanno detto che il kamikaze potrebbe essere stato un uomo. I due attentati sembrano comunque collegati. Secondo il portavoce degli investigatori, Vladimir Markin, entrambi gli ordigni "erano pieni di schegge" e "forse sono stati fabbricati nello stesso posto".
Alle stragi, il governo russo sta tentando di reagire con decisione. Il ministero degli Esteri ha definito gli attentati a Volgograd "tentativi da parte dei terroristi di aprire un fronte interno", ma noi – si legge in una nota - "non arretreremo", e ha poi paragonato gli attacchi a quelli che si verificano "in Usa, Siria e ovunque". Vladimir Putin ha deciso di mandare nella città del sudovest della Russia il capo dei servizi segreti (Fsb) Alexander Bortnikov perché gestisca l'emergenza e faccia luce sul caso, e ha inoltre ordinato al Comitato nazionale antiterrorismo rapporti quotidiani sul rafforzamento delle misure di sicurezza a Volgograd, città che ospiterà alcune partite dei Mondiali di calcio del 2018.
Il ministero delle Emergenze russo ha inoltre disposto che il governo paghi 305.000 dollari ai familiari delle vittime e tra i 6.000 e i 12.200 dollari ai parenti dei feriti. La Russia meridionale continua a essere sotto il mirino degli attentatori. Venerdì scorso, un'autobomba ha ucciso tre poliziotti a Piatigorsk, mentre a fine ottobre, sempre a Volgograd, una donna kamikaze si è fatta esplodere su un bus uccidendo sei persone e ferendone 37. La comunità internazionale ha condannato fermamente gli attentati, mentre il presidente del Cio, Thomas Bach, si è detto "certo che sarà fatto tutto per garantire la sicurezza degli atleti ai Giochi olimpici" di Sochi.

(ANSA)

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