venerdì 24 gennaio 2014

NON CI CASCO - RENZI NON RISPONDE AGLI INPUT DI ENRICHETTO SUL RIMPASTO: NON INTENDE SPORCARSI LE MANI “ENTRANDO” IN QUESTO GOVERNO

Matteuccio propone un “Piano scuole” da 5 miliardi, fuori dal patto di Stabilità, per ristrutturare gli edifici scolastici - E poi coltiva il sogno di strappare voti e Grillo: stando a tutti i sondaggi è lì che il Pd può fare il salto - Se riesce a portare a casa le tre riforme su cui punta, Beppemao avrà parecchie armi in meno...


Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"
Il segretario del Pd cammina (anzi, corre) su un doppio binario. Quello delle riforme che, alla Camera, Matteo Renzi porterà a casa i primi di febbraio. L'impresa non è facile: «Mi aspetto scherzetti da un momento all'altro», confida il leader del Partito democratico ai suoi. E non si riferisce ai parlamentari del suo gruppo, ma alle sacche di «conservazione» che «resistono al cambiamento».
MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTAMATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA
L'altro binario è quello del governo: «Io non faccio resistenza, sono pronto ad avanzare le proposte che servono». Su questo fronte il credo del sindaco di Firenze è uno e uno solo: «Cose concrete, niente chiacchiere». Tra le «cose concerete», il primo cittadino del capoluogo toscano pone una questione.
Una questione che sarà nel programma di governo che il Pd offrirà a Letta: «Cinque miliardi di investimenti che l'Europa deve accettare fuori dal patto di Stabilità per ristrutturare gli edifici scolastici». Una frase che non è stata detta «en passant». Sarà uno dei punti su cui il Partito democratico insisterà nel momento in cui Enrico Letta chiederà di chiudere il patto di governo che è stato ribattezzato «Impegno 2014».
RENZI E LETTARENZI E LETTA
Già, perche il leader del Pd ha molte proposte sul tappeto, «una più concreta dell'altra». Non di sola legge elettorale si vive e Renzi sembra esserne più che conscio. Tant'è vero che sta sollecitando ai «suoi» parlamentari proposte e suggerimenti per il programma di governo che verrà. Ed è su quel binario che ormai viaggia il treno di Renzi: «Fatti concreti, proposte concrete», è il suo nuovo slogan.
RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDRENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD
Tant'è vero che quando Letta (che ha sentito ancora ieri) e Franceschini (che sente un giorno sì e l'altro pure) gli hanno posto il tema del rimpasto, il sindaco di Firenze ha fatto orecchie da mercante. Il tema non lo appassiona. Di più: non ne vuol sentir parlare. Almeno fino a quando il governo non avrà deciso di «fare sul serio». Ma anche dopo è difficile. Renzi resisterà alle lusinghe di un rimpasto che si limiterebbe a due, tre ministeri: «Non mi interessa chi va dove».
tweet di dario franceschini contro grillo con rutto di fantozziTWEET DI DARIO FRANCESCHINI CONTRO GRILLO CON RUTTO DI FANTOZZI
Per farla breve, Renzi non vuole «un aggiustamento» per ricalibrare uomini e rapporti di forza, o per dare una pennellata di nuovo al programma di governo. «Non hanno capito niente di me», continua a ripetere il segretario del Pd, che non si capacita del fatto che il suo «no» al rimpastino non venga preso per quello che è. Ossia un no, punto e basta.
Per questa ragione, pur seguendo la procedura «programma di governo» e dando gli ultimi ritocchi al «Jobs act», il primo cittadino del capoluogo toscano continua a seguire con grande attenzione la «pratica riforma elettorale»: «Perché so che su questo mi gioco l'osso del collo... di più, su questo mi posso auto-ammazzare».
LETTA ALFANO FRANCESCHINILETTA ALFANO FRANCESCHINI
Ma il gioco vale la candela, secondo il sindaco di Firenze, perché, come confida ai suoi, «il 35 per cento è una meta assolutamente a portata di mano, tanto più che secondo me gli elettori di Beppe Grillo sono già in libera uscita».
GRILLO A ROMAGRILLO A ROMA
Sono i 5 Stelle l'obiettivo di Renzi. O meglio, i loro elettori, perché stando a tutti i sondaggi è lì che il Pd può fare il salto, è quella l'area che alle urne può fare la vera differenza. Ed è chiaro che se il segretario del Partito democratico porta a casa le tre riforme su cui punta, quella elettorale, l'abolizione del Senato e la revisione dell'articolo V della Costituzione, Grillo avrà un'arma in meno e «noi dei voti in più».
beppe grillo, il fondatore del m5sBEPPE GRILLO, IL FONDATORE DEL M5S

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/non-ci-casco-renzi-non-risponde-agli-input-di-enrichetto-sul-rimpasto-non-intende-70593.htm

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