martedì 21 gennaio 2014

Med:Latouche, decrescita per ritrovare Europa Mediterranea

Economista a Napoli, ridurre orari lavoro e 'abbondanza frugale'


 NAPOLI, 21 GEN - La decrescita come progetto per ritrovare il concetto di Europa Mediterranea. E' questo il punto fondamentale su cui si è concentrato oggi a Napoli Serge Latouche, filosofo ed economista, intervenuto con una lectio magistralis all'incontro "Formazione e lavoro: una sfida per il Mediterraneo", promossa dall'assessorato al Lavoro e alle Attività produttive del Comune di Napoli. Latouche, noto in tutto il mondo proprio perchè portavoce della teoria della ''decrescita felice'' contrapposta al concetto di crescita, ha ricordato che ''è necessario uscire dalla civiltà dei consumi e ritrovare il senso della misura, costruendo una società di abbondanza frugale, matrice di alternative per ritrovare la diversità culturale e lanciare un nuovo progetto della società del futuro. Tra questi progetti c'è anche spazio per un progetto Mediterraneo, che sia una affermazione di una identità Mediterranea comune, basata sulla fiducia in un destino comune che vada verso quella che possiamo definire 'utopia mediterranea'". Secondo Latouche, nell'area Med si deve partire dal lavoro, che, ha detto, "ora si deve reincastrare nel sociale''. ''Un progetto a breve termine per affrontare il problema della disoccupazione - ha spiegato - prevede sicuramente la necessità di rilocalizzare le attività, ma prima di tutto è necessario ridurre drasticamente gli orari di lavoro. Ci sono milioni di persone che lavorano 15 ore al giorno e milioni che vorrebbero lavorare un po'. Quindi lavorare meno per lavorare tutti e, soprattutto, per vivere meglio, perché il lavoro non è il fine della vita: il capitalismo ha cancellato la vita contemplativa che proprio nel Mediterraneo ha avuto storicamente la sua culla''. All'incontro ha partecipato anche l'assessore alle attività produttive e lavoro del Comune di Napoli Enrico Panini, che ha sottolineato come l'intervento di Latouche nel dibattito sul Mediterraneo - e anche sul ruolo di Napoli al suo interno - ''ci consente un salto qualitativo nel ragionamento sul tema. I vecchi schemi ci hanno portato alla paralisi dell'integrazione mediterranea, visto che l'area è spesso sconvolta da sommovimenti di diversa natura. Proprio per questo una ricomposizione dell'identità mediterranea implica un nuovo tipo di ragionamento, basato su punti di vista diversi''. (ANSAmed)

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