lunedì 20 gennaio 2014

MASADA 1508 KANDINSKIJ 2


MASADA N° 1508 16/1/2014 LA TEORIA DEI COLORI DI KANDINSKIJ

Blog di Viviana Vivarelli
PARTE SECONDA
(Per vedere le figure, occorre andare sul mio blog http://masadaweb.org)

Kandinskij ama il simbolismo, é appassionato di testi esoterici e segue Madame Blavatsky, l’occultista russa che affascina la cultura europea. Morice dice che “Ogni vero poeta é un iniziato” e anche scienziati come Poincaré o i coniugi Curie o Lombroso sono affascinati dallo spiritualismo. Kandinskij legge testi di teosofia, cromoterapia, occultismo, spiritismo, simbolismo, si interessa dell’aura e dei fenomeni energetici sottili, di cui la Blavatsky parla seguendo le teorie orientali.

“LO SPIRITUALE NELL’ARTE” é scritto nel 1911, un piccolo testo che diventò subito famoso, non é organico ma è molto deciso e diventa il manifesto di una generazione. Riprende le osservazioni di Steiner sul colore e gli scritti della Blavatsky. Farà seguito: “Punto, linea, superficie”.

Mi resi conto che l’arte non é una questione di elementi formali ma di un desiderio interiore che determina prepotentemente la forma”.

L’uomo parla all’uomo del sovrumano, questo é il linguaggio dell’arte”.

Ogni opera d’arte nasce come nasce il cosmo, attraverso catastrofi che dal fragore caotico degli strumenti formano una sinfonia“.

Nei quadri di Kandinskij abbiamo epilessie di molecole, guerre cosmiche del colore, apocalissi improvvise, in un disordine violento, tragico, inquieto, come se il colore fosse il suono dei mondi che si fanno o si disfano.

La vita dell’artista é una vita complessa, aristocratica, le sue opere daranno allo spettatore sensibile emozioni sottili, inesprimibili a parole.”

L’arte é una componente fondamentale della vita spirituale e questa é un movimento ascendente e progressivo, complesso, chiaro e preciso. É il movimento della conoscenza, può assumere varie forme ma conserva sempre lo stesso significato interiore, lo stesso fine.”

 “Noi abbiamo il dovere di andare avanti col sudore della fronte, inciampando, cadendo… poi arriva un uomo visionario…che vede e fa vedere.

“L’arte é un aspetto fondamentale della vita spirituale e la vita spirituale, nonostante le epoche di decadenza, é una continua ascesa verso la libertà dalla materia.

L’artista che usa la sua energia per soddisfare esigenze basse inganna se stesso e gli altri.”

I periodi in cui l’arte non ha grandi uomini sono periodi di decadenza spirituale. In queste epoche silenziose e cieche gli uomini danno importanza solo al successo esteriore e alla materialità. E salutano come grande impresa ogni progresso tecnico che giova solo al corpo. Le energie spirituali allora sono sottovalutate o ignorate. I pochi che hanno ideali sono considerati anormali.”

Eppure, nonostante l’accecamento, il caos e la caccia spietata, il triangolo spirituale procede lentamente ma irresistibilmente verso l’alto.”

Oggi siamo nel dogma materialistico, famoso il motto di Virchow: “Ho sezionato molti cadaveri, non ho mai trovato un’anima.” Oggi gli uomini riconoscono solo ciò può essere pesato o misurato“ “Ma il prossimo cammino avrà luogo nel regno dell’immateriale.”

Quando i sostegni di religione, scienze e morale sono scossi, l’uomo distoglie lo sguardo dall’esteriorità e lo rivolge a se stesso. Allora la svolta inizia dall’arte. Quando si rinuncia alla dimensione esteriore, convenzionale, si può scoprire la bellezza che sta dentro, essa segue una sola legge: la necessità interiore.”

Poiché l’uomo guarda solo le cose esteriori e non é abituato alla bellezza interiore, quando la trova può trovarla brutta. Ma l’artista rinuncerà alla bellezza convenzionale, guarderà solo all’espressione dell’io.”

Si comincia cercando qualcosa nell’oggetto, Cezanne dipingeva una tazza da thé e la trasformava in un essere animato, portava le nature morte a essere vive, esprimendole spesso in forme astratte, matematiche, armoniche. Cezanne non rappresenta una mela, un uomo, ma una forma, una immagine, e in quella manifesta il divino.”

Picasso sperimenta sempre se stesso, con audacia fa balzi incredibili e i suoi seguaci restano sempre indietro, incapaci di seguirlo e capirlo. Spezza la materia in parti solide che ricompone nel quadro, non ha paura di nessun mezzo, se il colore lo disturba lo butta a mare. “

Matisse é il colore, Picasso la forma, due grandi vie per una sola meta.”
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Gli elementi principali dell’arte di Kandinskij sono:

-L’ENERGIA: il mondo come vibrazione-colore ovvero gli effetti psichici dei colori

-LE FORZE: il mondo come dinamismo ovvero il movimento dell’energia

-LA RAZIONALITA’ e LA SPIRITUALITA’: ovvero il mondo come Spirito e come geometria.
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In Kandinskij troviamo coppie di colori opposti:
bianco-nero
rosso-verde

blu-giallo
arancione-viola
Ogni colore suscita il suo sentimento. Le varie tonalità corrispondono a stati d’animo sottili inesprimibili a parole
Rosso e blu: creano un contrasto spirituale. Questo accordo appare alla fine del Medioevo e nel Rinascimento (si pensi alle Madonne: veste rossa, manto azzurro, Terra e Cielo) .
Lo spettatore deve solo mettersi davanti a un quadro e lasciare che esso gli dia
un impatto emotivo e sentimentale. In genere l’uomo é superficiale, non ama essere profondo, preferisce arrestarsi alla superficie delle cose perché é meno faticoso, ma se resterà sulla superficie della vita come troverà la bellezza?
La forza di un quadro si sente come un movimento psichico, un suono puro che ci attraversa. Emozione viene da e-moveor, qualcosa si muove da… L’emozione é danza dell’energia, é vita. L’arte è la nuova danza, la danza del futuro. Il significato interiore del movimento é l’elemento fondamentale della danza. Dobbiamo gettare via la bellezza convenzionale che é un movimento inutile e dannoso. La vera opera d’arte nasce dall’artista in modo misterioso, enigmatico e mistico. Staccandosi da lui acquista una sua personalità e si fa indipendente con un respiro spirituale e una vita concreta, diventa un aspetto dell’essere.
L’artista segue solo se stesso, usa le forme e i colori che gli servono; la pittura non é l’inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, é una forza che ha un fine e deve servire allo sviluppo dell’anima. Se l’arte si sottrae a questo compito rimane vuota. Se l’anima dell’artista é viva non ha bisogno di teorie o tecniche, trova da sola quello che ha da dire, qualcosa che l’artista in quel momento nemmeno conosce. Il fine deve giungere inaspettato all’artista stesso. Meditazione, composizione, costruzione, realizzazione sono solo fasi preliminari, poi qualcosa arriva all’improvviso. L’unica misura della bellezza é la grandezza.
Il quadro é un evento.
La pittura astratta non nasce dalla ricerca formale della bellezza ma dalla urgenza di significati. L’artista deve avere innanzitutto qualcosa da dire. Egli non ha alcun obbligo, non c’é nessun dovere in arte, e tuttavia l’astrazione può essere uno strumento importante nella ricerca della spiritualità.

Kandinskij lega l’opera d'arte a una dimensione spirituale.
Il colore ha un "effetto fisico", sensoriale, e un "effetto psichico" dovuto alla vibrazione spirituale prodotta sull’anima.
La vista può associarsi ad altri sensi. Il colore ha un odore, un sapore, un suono.
Il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è il pianoforte.
Kandinskij usa i colori come un alchimista medievale avrebbe usato i suoi componenti magici.

I colori sono note, il quadro uno spartito.”
Ogni colore é un suono interiore.”
L’occhio é attratto subito dai colori caldi e chiari: il rosso cinabro attira come una fiamma, il giallo limone ferisce l’occhio come uno squillo di tromba, l’occhio si fa nervoso e irrequieto e cerca riposo nel blu o nel verde.”

Ogni colore produce un effetto psichico, emoziona l’anima in un modo diverso, e l’effetto si ripercuote sugli organi di senso che risuonano ognuno a suo modo per risonanza, come quando certi strumenti musicali risuonano appena uno di essi suona (effetto diapason)”.

Ci sono colori pungenti o lisci, o caldi o freddi o liquidi o compatti o profumati.”
Giallo squillante é la nota bassa del pianoforte, lacca di garanza scura é la voce da soprano.”
Secondo la cromoterapia i colori hanno effetti sull’organismo.”
Il suono musicale giunge direttamente all’anima e vi trova un’eco perché l’uomo ha una musica in sé.”

 “Sarà il sentimento a guidarci, a far sì che scegliamo il mezzo e il fine, l’arte deve seguire solo la necessità interiore. L’artista deve esprimere se stesso e può farlo con qualsiasi forma. Non deve cercare uno stile. Solo se l’arte esprime una necessità d’anima, avremo qualcosa che non é legato al tempo, non consiste in qualcosa di esteriore e superficiale ma é la radice delle radici.

L’artista sarà sordo alle teorie, terrà fissi gli occhi solo sulla propria vita interiore. Si parte dal sentimento. La teoria, la tecnica non possono creare l’anima, non sono nulla. Conta solo l’anima, ma essa si deve esercitare, come il corpo, se la trascuriamo diventa impotente. Ciò che nasce da una necessità interiore é bello.”

Consideriamo dunque il colore da solo e lasciamolo agire. Esso può essere: caldo o freddo, chiaro o scuro. Di qui 4 suoni principali: caldo-chiaro, caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro.”

Un colore freddo si allontana. ”
Un colore caldo si avvicina a chi guarda

Kandinskij lega i colori ai suoni di strumenti musicali.
I colori primari sono giallo, blu, rosso. I colori secondari derivano dalla mescolanza di due primari e sono arancione, verde, viola.
Il punto di riferimento per i colori caldi è il giallo, quello dei colori freddi è l'azzurro.

I colori in sé. I colori e i suoni

La prima coppia fondamentale é giallo-blu, una coppia caldo-freddo, che ha in sé due movimenti, in fuori, in dentro”.

Il giallo è follia vitale, prorompente, irrazionalità cieca; è come il suono di una tromba, e indica eccitazione “è come una forza dinamica che tende verso lo spettatore, al punto da diventare insopportabile. La visione diretta del giallo rende ansiosi, emozionati e eccitati. Un giallo intenso é come il suono acuto di una tromba. Non lo si sopporta più di tanto .(“Quadro con macchia rossa”)
Se si prende un cerchio giallo e uno blu, il primo si allarga verso l’esterno (centrifugo), il secondo si muove verso il suo centro (moto centripeto).“
Se il giallo é sporcato dal blu, si spegne, perde salute, diventa verdognolo, perde vigore come un uomo malaticcio e assente, psicologicamente può rappresentare follia, irrazionalità, delirio (vedi l’aura verdognola), malato che getta le sue cose per terra e aggredisce la gente, estate morente che dilapida assurdamente i suoi gialli. “
Il giallo non diventa mai profondo, può diventare solo acuto ” (nei test psicologici é il colore del disturbo nervoso).
Un quadro giallo emana un calore spirituale.”

L’arancione é un movimento che irradia verso l’esterno, colore di grande energia, uomo sicuro della sua forza, pieno di salute, come la campana dell’Angelus o una viola che esegue un largo.”

Quando il rosso si ritira nel blu nasce il viola che tende ad allontanarsi da chi guarda. É un rosso spento che ha qualcosa di malato e triste, per i Cinesi é segno di lutto (come i paramenti sacri prima di Pasqua)
É il suono del corno inglese, le zampogne o il fagotto.”
Viola e arancione si ottengono sommando rosso a giallo o a blu, e sono colori instabili, quando i colori si mescolano tendono a perdere l’equilibrio, come funamboli.

Il colore che Kandinskij ama di più é il blu, colore che si allontana dallo
spettatore, lo volge al suo centro, colore del cielo, gli dà un senso di quiete.
Più é chiaro, azzurro, più é sereno e calmo.““Un quadro blu scuro risulta freddo.”

L’azzurro è silenzioso come un flauto solitario. Il blu é un violoncello. Il blu scuro è grave come un contrabbasso o un organo.” L’azzurro è il colore del cielo. Quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è drammatico. Mischiato con il giallo è depressivo.

Il rosso è caldo, vitale, vivace. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità ed energia. Il rosso scuro è più meditativo come una tuba. Il rosso risveglia in noi l'emozione del dolore.
Il rosso é dilagante e caldo, agisce sull’interiorità in modo vivissimo, é irrequieto, mobile, ha una energia immensa, é agitato, pieno di fervore, ma rivolto dentro di sé, introverso, le sue variazioni sono molte con effetti diversi. Il rosso che contiene giallo dà un senso di forza, energia, tensione, determinazione, trionfo, é il suono della fanfara, forte assordante, ostinato.”
Il rosso medio é come una passione che arde senza scosse, una forza sicura.”
Se mescoliamo il rosso col blu lo priviamo di sonorità e significato, lo facciamo diventare freddo, sporco, tragico (rosso violaceo).
Il rosso freddo (lacca di garanza) può diventare profondo con le velature, allora diventa più passionale, come qualcosa di mimetizzato ma vigile pronto a esplodere, come un violoncello grave e appassionato, se é chiaro (salmone) é come i toni alti e chiari di un violino, i toni gioiosi delle campanelle dei cavalli si dicono in russo ‘suoni color lampone’.

Il rosso più il nero produce il marrone. Kandinskij non ama il marrone, lo considera un suono ottuso, poco dinamico, duro, eppure anche questo colore può produrre una bellezza interiore, sorvegliata, controllata.

 “Poiché il nero é il colore che ha meno suono, su uno sfondo nero qualsiasi colore diventa forte e preciso. Sul bianco invece ogni colore si spegne, prende un suono debole o si dissolve. Per es. il rosso cinabro sul bianco si spegne, ha un suono opaco e impuro, sul nero acquista una forza vivissima. Il giallo chiaro sul bianco sparisce, sul nero ha un effetto potente, si stacca dallo sfondo e balza agli occhi.”

Il grigio é silenzioso e immobile, ma la sua é l’immobilità senza speranza.”
Più diventa scuro più accentua la sua desolazione e dà un senso di soffocamento, se diventa più chiaro comincia a racchiudere una segreta speranza. Il grigio viene fuori da verde + rosso, passività più attività, ma la passività vince.”

L'arancione è energia e movimento. Se è vicino al giallo è come il suono di una campana.

Il verde è statico, calmo. Se tende al giallo acquista energia, giocosità. Se tende al blu diventa pensieroso, meditativo. Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
Kandinskij non ama il verde, lo considera una mescolanza di blu giallo che avvilisce entrambi.
Un quadro verde é passivo e inerte.”
Nel verde blu e giallo sono nascosti, come energie paralizzate“. ”Il verde é luogo privo di dinamica, dove nasce la quiete e la passività. Il verde assoluto é il colore più calmo che ci sia, non esprime gioia né tristezza, non chiede, non desidera. La sua proprietà é l’assoluta mancanza di movimento, va bene per le anime stanche ma dopo un po’ viene a noia. Se abbiamo dei quadri verdi finiamo col non vederli più. Il verde finisce con l’annoiare (effetto passivo), é come una mucca grassa e inerte che continua a ruminare guardando il mondo con occhi indifferenti. É il colore dell’estate quieta e appagata. Se ci mettiamo del giallo prende forza, se uniamo del blu diventa serio e pensieroso Il verde é come i toni calmi e gravi del violino.”

Il bianco è il silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.
La seconda coppia é bianco-nero (chiaro-scuro)
Anch’essi si avvicinano e si allontanano ma in modo rigido
Anche il bianco se si sporca e diventa grigio perde vigore e diventa passivo e malaticcio come il verdognolo. “
Il bianco é un non colore, gli Impressionisti non usano nessun bianco, é simbolo di un mondo in cui i colori della vita sono scomparsi, un mondo così alto rispetto a noi che non ne sentiamo alcun suono. Sentiamo solo un immenso silenzio come un muro freddo e invalicabile, indistruttibile, infinito. Il bianco ci colpisce come un immenso silenzio. É un non suono, simile a una pausa musicale. É il silenzio prima della creazione, il nulla prima dell’origine. Forse la terra risuonava così nel tempo bianco dell’era glaciale. Il bianco é un universo che deve nascere.”

Il nero é un nulla senza possibilità, un suono senza voce, é come la morte del nulla dopo che il sole si é spento, come un eterno silenzio senza futuro e senza speranza, é la pausa finale nella sinfonia dopo cui tutto é terminato, oppure é l’inizio di un nuovo mondo (in questo senso può esprimere la distruttività dell’adolescente che deve distruggere il mondo vecchio per edificarne un nuovo), il circolo é chiuso (la tradizione indiana dice che il tempo si avvolge su di sé in cerchi, ogni volta che un cerchio si chiude si apre un nuovo mondo, la fase distruttiva é necessaria per aprire una nuova costruzione. Il nero é spento come un rogo arso completamente.

Il dinamismo dei colori.
L’energia del colore poi può avere un doppio movimento: "orizzontale" o "radiante".

Il giallo ha un movimento radiante, avanza verso lo spettatore, ha poi un movimento centrifugo perché si allarga verso l'esterno.

L'azzurro ha un movimento orizzontale all’indietro, si allontana, si distacca da chi guarda, e ha un movimento centripeto, come di immersione in sé.

Il grigio è statico e fermo come il verde, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare vibrazione, nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero.

Il marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, e risulta ottuso, poco dinamico.

Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, la pausa, la stasi. Ma fa risaltare qualsiasi colore.

I colori e la forma

La composizione pittorica è formata da colore e forma. Se un colore viene associato alla sua forma, accentua le emozioni. Il giallo ha un rapporto privilegiato con il triangolo, il blu con il cerchio e il rosso con il quadrato.

I colori e l’orientamento delle forme

Molto importante è anche l'orientamento delle forme. Per es. il quadrato su un lato è solido e statico; su un vertice è instabile e gli si assocerà un rosso caldo, non uno freddo e meditativo. La composizione di un quadro non deve rispondere ad esigenze puramente estetiche ed esteriori, deve essere coerente a una necessità interiore. Il bello non è standardizzato ma è ciò che risponde ad una necessità interiore, che l'artista sente come tale
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Il punto è statico, la linea è dinamica. Può essere orizzontale; verticale, diagonale. Può essere spezzata, curva, mista. I singoli suoni possono essere mescolati tra loro; più la linea è variata, più cambiano le tensioni spirituali che suscita: drammatiche se è spezzata, più liriche se è curva. Anche lo spessore cambia: può essere sottile, marcato, spesso, variabile.

Non solo il colore é suono ma anche la forma crea suoni. La forma ha un suono interiore, ha un contenuto interiore, la forma é spirituale.”

Un triangolo giallo, un cerchio azzurro, un quadrato verde hanno effetti diversi sull’anima.”

Se la forma singola ha un suono limitato, più forme messe insieme creano una sinfonia“.

“”Le bagnanti di Cezanne” é costruito tutto attorno a un triangolo, per questo le proporzioni umane sono alterate e i corpi si tendono e si torcono per creare la forma astratta, le membra sono spinte verso l’alto come per un tumulto interiore e diventano sempre più leggere e dilatate.”
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Ricordiamo qualche fatto biografico.
Nel 1913, allo scoppio della prima guerra mondiale, torna in Russia lasciando per sempre la sua compagna Gabriele Münter che rimarrà a Murnau. Resta a Mosca 8 anni, fino al 1921. Dopo la Rivoluzione di ottobre, svolge un lavoro amministrativo per il Commissariato del Popolo per l'Educazione; tra i progetti di questo organismo c'è la fondazione di vari musei e la riforma del sistema scolastico nei riguardi delle Scuole d'Arte.
Nel 1914 viene allestita una mostra personale a  Monaco e a Colonia e fa quattro grandi murali per la villa di Edwin A. Campbell a New York.
Il 1º agosto scoppia la prima guerra mondiale e si rifugia in Svizzera con Gabrielle Munter.
Nel 1917 sposa Nina Andreevsky, figlia di un generale.
Nel 1921 lascia la Russia assieme alla moglie e si trasferisce a Berlino. Lavora come insegnante al Bauhaus. Con l’avvento del nazismo, viene accusato di bolscevismo, è costretto ad abbandonare il paese e a trasferirsi a Parigi.
Nel 1937 a Monaco viene realizzata la celebre mostra sull'Arte Degenerata, con cui Hitler condanna le nuove avanguardie artistiche. Nella mostra compaiono circa 50 opere di Kandinskij, poi vendute a basso costo all'asta ad acquirenti stranieri.
Nel 1942 Kandinskij dipinge la sua ultima grande tela, Tensions delicate


La sorte degli innovatori è di non essere capiti, ma, se il sistema in cui vivono è totalitario, rischiano di essere perseguitati. Al tempo di Kandinskij c’erano in Russia il leninismo e in Germania il nazismo. E’ ovvio che entrambi i sistemi  avversarono l’astrattismo, come arte degenerata, in quanto esso rappresentava un’arte spirituale, dunque una forma di libertà, che è sempre risultata inaccettabile da parte di un totalitarismo. Perciò Kandinskij, come aveva dovuto fuggire dal leninismo, così dovette fuggire dal nazismo.
Nel ‘33, quando il nazismo andò al potere, il Bauhaus fu chiuso nel 33 e Kandinskij dovette fuggire a Parigi, mentre in Germania le sue opere vennero sequestrate. Ottenuta poi la cittadinanza francese nel 39, continuò a creare anche sotto l’occupazione tedesca. .

“Azzurro cielo” fu dipinto proprio nell’anno dell’occupazione nazista di Parigi.. E’ un quadro dolcissimo che rappresenta una evasione dell’anima. Siamo durante la guerra. Il mondo é spezzato dalla catastrofe. Il nazismo ha invaso la Francia e sembra che tutto sia perduto. nell’immane sciagura Kandinskij crea un’oasi rarefatta di pace. In un cielo azzurro simile a un acquario sognante si librano, come sospese, fuori dal tempo e dallo spazio, creaturine biomorfe, esili coloratissime, giocose, minuziose come giocattoli eleganti, che con la loro nitidezza e politezza isolano dall’orrore. Quando la psiche rischia di essere travolta dagli eventi insostenibili, dipingere in modo accurato e in piccolo aiuta l’anima a ritrovare il proprio centro interiore. L’azzurro crea  un effetto di quiete e le strane creaturine magiche e fragili sembrano evocare un mondo lieve di pace e giochi.

Kandinskij morì a 78 anni, il 13 dicembre 1944, quando Parigi era liberata dagli alleati e la guerra stava per finire.
Le opere della vecchiaia lo mostrano ormai come un gigante, con una magistrale dominanza dei mezzi pittorici, attraverso cui mostra serenità e ironia.
“Nel buio”


In “Accento in rosa”, abbiamo grande rigore formale, equilibrio di cerchi e quadrati, grande finezza espressiva. Il caos tempestoso delle origini é qui scandito con grande razionalismo. Si noti che quasi tutti i cerchi sono contornati da un’aureola.


Aveva scritto:
L’arte é grande solo se é in diretto contatto con le forze cosmiche e ad esse si subordina. Queste leggi si sentono, senza quasi che ce ne accorgiamo, se ci si accosta alla natura non dall’esterno ma in profondità; la natura bisogna non limitarsi a vederla ma viverla.”

L’arte astratta é una delle più straordinarie invenzioni di tutti i tempi. Un’arte rivoluzionaria, che unisce passionalità a equilibrio, ragione e sentimento, intuizione e riflessione, rigore e emozione.

L’arte rimane muta solo per coloro che non sanno ascoltarla”. “La testa é una parte necessaria e importante del corpo umano, ma solo se é in rapporto organico col cuore e col sentimento.. senza questo rapporto la testa é fonte di tutti i pericoli e di tutte le corruzioni”,

Ricordiamo con Tolstoj che aveva detto: “Cos’é l’arte? L’arte non é una forma di piacere o di intrattenimento ma un organo della vita e del progresso dell’umanità”.
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1) Su Bohm cito: “Bohm con Pribram elaborarono una teoria basata su una descrizione in termini matematici dei processi e delle interazioni neuronali capaci di leggere le informazioni che si presenterebbero sotto forma di onde, per poi convertirle in schemi di interferenza e trasformarle in immagini tridimensionali. Noi non vedremmo gli oggetti “per come sono” (in accordo con quanto messo in luce dalla teoria della relatività generale), ma solamente la loro informazione quantistica. Secondo  Bohm, nell'universo esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che egli paragona ad un ologramma nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo; quest'ultimo sarebbe il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde (o pattern) di interferenza che compongono l'universo. Secondo tale ipotesi, il principio di località risulterebbe perciò falso. Poiché Bohm riteneva che l'universo fosse un sistema dinamico e quindi in continuo movimento, e siccome con il termine ologramma solitamente ci si riferisce ad una immagine statica, Bohm preferiva descrivere l’universo utilizzando il termine, da lui creato, di Olomovimento.(Wikipedia)

(Per vedere le immagini dei quadri vai al blog)





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