lunedì 20 gennaio 2014

La tragica, terrificante storia di Annelise: tra esorcismi e superstizione

annelise michel-R.P.- Epilessia o possessione diabolica, scienza o fede mistica: un dibattito attuale.
Tutto ciò è rappresentato daAnnelise Michel, una ragazza tedesca morta nel 1976, protagonista suo malgrado di una vicenda tragicamente reale.
Annelise nacque il 21 settembre 1952 a Leibfing, un paesino nella campagna della Bassa Baviera, poche villette in mezzo a campi sconfinati, doveJoseph Ratzinger venne ordinato sacerdote proprio nel 1952.
La famiglia è cattolicissima, col padre, Joseph che faceva il falegname e tre sorelle suore. A sedici anni si verificò il primo episodio di una malattia neurologica che avrebbe accompagnato Annelise fino alla morte,patologia non individuata, curata malamente e accompagnata da una cronica denutrizione. Una crisi compulsava, durante la quale la ragazza cadde a terra mordendosi la lingua e schiumando dalla bocca: si trattava di epilessia.
Una malattia alla quale, sin dall’antichità, veniva attribuita un’origine sovrannaturale, sancendone la natura diabolica, tanto che la superstizione popolare da sempre ha confuso le crisi epilettiche con possessione demoniaca.
Anneliese venne immediatamente ricoverata nel prestigioso Psychiatric Clinic Würzburg dove venne correttamente diagnosticata la malattia e le venne prescritta una cura a base di un farmaco anticonvulsivo e stabilizzatore umorale
 Würzburg è una città tedesca, tristemente nota per i processi protestanti di stregoneria e per aver dato i natali del più orribile criminale di guerra che abbia militato nelle Waffen SS, il maniaco pedofilo Oskar Dirlewangler, era sede del Sanatorio mentale per i soldati delle Waffen SS che tornavano dal fronte.
Anneliese tornò comunque a casa seguendo la terapia, e partecipando con più assiduità alle riunioni di preghiera collettiva durante le quali si recitava il Santo Rosario, e lei stessa praticava il digiuno e la mortificazione del corpo, dormendo spesso a terra.
La ragazza tornò ad accusare nuovi disturbi comportamentali. Affermava di vedere, durante le preghiere, del volti diabolici che le dichiaravano la sua dannazione,  emanava un fetore pungente di materia fecale bruciata a cui si accompagnava “paralisi degli arti, uno smisurato accrescimento del torace, rigidità improvvisa del corpo e l’impossibilità di parlare”, sintomi che ora sappiamo essere compatibili con la grave forma di epilessia di cui soffriva.
Ma accadde un altro fenomeno inspiegabile, un’improvvisa avversione al sacro, incompatibile con un soggetto di radicata formazione cattolica. Presero corpo i sospetti che qualcosa di differente ammorbasse non tanto la sua psiche, quanto la sua anima.
Nel 1973, spinta dal padre, Annelise,  assieme alla famiglia, si recò  in pellegrinaggio a San Damiano piacentino, teatro di apparizioni mariane,  Durante questa visita Anneliese rimase immobile e non riuscì ad entrare nel piccolo Santuario, percependo la sensazione che la terra bruciasse sotto i suoi piedi, rimanendo come bloccata dinanzi ad un’immagine del Cristo edesprimendosi con un timbro di voce basso e gutturale.
Le cose in seguito sembrarono migliorare, Annelise conseguì il diploma di maturità, si iscrisse all’università, indirizzo pedagogico e addirittura fidanzandosi con Peter Himsel.
Però a partire dal  1974 le presunte apparizioni demoniache si fecero più frequenti e spaventose. I sintomi subirono una ulteriore evoluzione, divenendo Anneliese particolarmente aggressiva nei confronti dei colleghi dell’Università, rifiutandosi di mangiare e dando in frequentissime escandescenze.
Anneliese si rivolse allora a padre Ernst Alt, che diventò il suo padre spirituale, il quale constatò la concomitante presenza di una malattia neurologica, vale a dire l’epilessia, con fenomeni che a tale patologia  non potecano essere ricondotti.  Sissistevano elementi  a conferma della diagnosi di possessione diabolica, come la xenoglossia, ossia la conoscenza di lingue sconosciute, la preveggenza ed una profondissima avversione al Sacro.
La salute di Annelise peggiorava, si acuirono manifestazioni come l’automutilazione, la crescente aggressività nei confronti della famiglia, il cibarsi di insetti, lo strisciare sul pavimento strappandosi i vestiti di dosso.
Non restava che l’esorcismo, che in un primo tempo le venne negato dal vescovo, Joseph Stangl, lo stesso che avrebbe conferito l’ordinazione episcopale al futuro papa Benedetto XVI, incaricando il gesuita Adolf Rodewyk, un’autorità nel campo delle possessioni, di investigare sulla natura del male che affliggeva Annelise.
Rodewyk confermerà la possessione ed il vescovo Stangl autorizzò il Grande Esorcismo, secondo la formula del rituale paolino del 1614. Gli esorcismi durarono per 10 lunghissimi mesi, dal 24 settembre del ’75 al 30 giugno del ’76, ed ebbero luogo  tre volte a settimana.
Nei pochi momenti di lucidità la ragazza pregava intensamente, arrivava a rovinarsi le ginocchia per le continue genuflessioni, ripetendo spesso “Gesù, perdono e misericordia”. 
Durante gli esorcismi, tuttavia, Anneliese manifestava una forza molto superiore a quanto le consentissero le sue critiche condizioni di salute, parlava lingue sconosciute, riuscendo anche a sdoppiare la voce in due personalità differenti. 
Durante l’interrogazione rituale ai demoni per rivelare il proprio nome, le scoperte degli esorcisti si fecero sorprendenti, si rivelò il primo demone, l’anima dannata di Giuda, il traditore del Cristo.
L’esorcismo riuscì a scacciare il demonio in un primo momento, ma Giuda sarebbe tornato accompagnato da Caino, l’assassino del fratello Abele e dall’imperatore Nerone, il persecutore feroce del Cristianesimo, da  Valentin Fleischmann, un sacerdote bavarese condannato per ubriachezza, aggressione ed omicidio, simbolo della Chiesa peccatrice, e da Adolf Hitler, il dittatore che trenta anni prima aveva trascinato la Grande Germania nel più orrendo incubo che la storia tedesca avesse mai conosciuto, simbolo dell’odio.
67 esorcismi seguirono, 23 dei quali vennero, su autorizzazione di Anneliese, registrati su 51 nastri, e immortalati in una sconvolgente documentazione fotografica.
Annelise riusciva a dormire non più di un’ora al giorno ed era incapace ad alimentarsi in modo autonomo, in quanto sosteneva che i demoni glielo impedissero. Al momento della morte pesava meno di trenta chili.
Gli esorcismi non ebbero esito e nell’aprile del 1976 Annelise realizzo che la liberazione dal male sarebbe avvenuta solo con la sua morte, chiese di non essere lasciata in mano ai medici.
Il 30 giugno del 1976 avvenne l’ultimo esorcismo, in presenza dei genitori, delle sorelle, e del fidanzato Peter, che non la aveva mai abbandonata. 
I demoni mantennero un terrificante silenzio ripetendo soltanto di essere maledetti e di voler andare via. Alla richiesta dell’esorcista del motivo per il quale essi non potessero liberare Anneliese, la risposta dei demoni fu che era Cristo stesso ad impedirlo. 
Alla fine del rito, Anneliese chiese a Padre Renz l’assoluzione dai peccati e dopo la mezzanotte chiese alla madre di starle vicina. Dopo qualche ora spirò.
Ma la storia drammatica di Annelise era destinata a non finire con la sua morte: i suoi genitori ed i sacerdoti che praticarono gli esorcismi vennero immediatamente accusati dinanzi alla Magistratura tedesca di omicidio colposo.
 Il processo che seguì, il “caso Klingerberg”, ebbe una vasta eco mediatica in Germania. I periti del Tribunale, dei medici, non poterono pertanto che ricercare una spiegazione scientifica ai motivi che avevano condotto Anneliese alla morte.
La individuarono nella malnutrizione con le efficienti concause di un esaurimento nervoso, problemi cardiocircolatori, e gli effetti collaterali della medicina antiepilettica assunta da Anneliese.
A causa della mancata nutrizione di Anneliese, la Corte  condannò l’esorcista a sei mesi di reclusione per omicidio colposo, omissione di soccorso e negligenza.
Ma fu ciò che avvenne al di fuori delle aule di giustizia lacerò la Chiesa e l’opinione pubblica, teologi ultraprogressisti sedicenti cattolici che negavano la reale esistenza del demonio, condizionarono la Chiesa tedesca che non solo negò ogni sostegno all’esorcista che pur dalla Chiesa era stato autorizzato, ma proibì in Germania ogni forma di esorcismo, dichiarando nel contempo Anneliese non posseduta, in aperta contraddizione con quanto precedentemente affermato dal decano degli esorcisti tedeschi, padre Rodewyk.
Questi stessi teologi si riunirono attorno ad una commissione di Vescovi che indirizzò al Vaticano la richiesta di proibire per sempre la pratica esorcistica, liquidata come un retaggio medievale e pagano.
Secondo alcuni questa fu la vera vittoria di Lucifero, che non era riuscito a dannare Anneliese: la negazione del demonio da parte della chiesa.
Le spoglie di Anneliese vennero sepolte dapprima in un cimitero dove erano raccolti i resti di assassini, persone che si erano macchiate di gravi reati, figli illegittimi o vittime di suicidi, ma avvenne un fatto imprevisto: la tomba divenne presto meta di pellegrinaggi da parte di fedeli.
In seguito una mistica Carmelitana aveva scritto ai genitori di Anneliese, sostenendo che la loro figlia le era apparsa in sogno dichiarando che il suo corpo era rimasto intatto, immune dai processi decompositivi.
Il corpo della sfortunata ragazza venne esumato, delle spoglie di Anneliese non esiste nessuna fotografia e a coloro che parteciparono all’esumazione fu fatto giurare di non rivelare nulla di quanto avrebbero visto.
A dire il vero di quell’esumazione rimane tuttavia una fotografia, altrettanto terrificante come tutta la storia di Anneliese, che mostra una mano artigliata aggrappata alla bara.
Forse Annelise era ancora viva al momento della sepoltura o forse i demoni hanno continuato a perseguitarla anche dopo morta.

http://www.articolotre.com/2014/01/la-tragica-terrificante-storia-di-annelise-tra-esorcismi-e-superstizione/243659

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