Io sono povera perché vivo in uno Stato macellaio | #iosonopovero

Io non sono cassintegrato, disoccupato o esodato. Non sono precario, a partita Iva o a progetto. Non sono a chiamata o interinale. Io. Sono. Povero. 14 volti che si confessano per il 2014. Elena Torresani è la prima a raccontarci la sua storia e la sua frase è: “Io sono povera perché vivo in uno Stato macellaio”. Uno Stato che fa a pezzi le vite delle persone.

Ero assistente di direzione in un’azienda farmaceutica, e anche se parallelamente scrivevo libri, bloggavo, e mi occupavo di social media era il lavoro fisso dalle 9 alle 18 a permettermi l’indipendenza economica.

Quando ho capito che l’azienda stava andando a rotoli sono corsa ai ripari. Ho affittato casa mia.

Sono andata a convivere, ho aperto un’agenzia di comunicazione col mio compagno.

A distanza di sette mesi dall’approvazione della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, l’Inps non ha ancora dato segnali di vita, non ho ricevuto un soldo.

Da sette mesi vivo grazie al lavoro della mia agenzia, che però non è ancora sufficiente a garantirmi un sostentamento, e grazie ai pochi risparmi accumulati in precedenza.

Quando finiranno, all’alba dei 40 anni, so che dovrò andare a bussare alla porta dei miei genitori e sperare nel loro buon cuore e nelle loro possibilità.

Per reinventarsi un futuro in questa fase terrificante del nostro Paese e costruirsi la propria rivoluzione professionale in mezzo alla melma ci vorrà tempo.

Ma nel frattempo devi mangiare e pagare le bollette. Provare a rimanere in Italia è deprimente, perché a un certo punto smette di essere un fatto di dignità e inizia a essere una questione di sopravvivenza.

La frustrazione non ha ancora ucciso la felicità che provo a tentare di crearmi il futuro che ho sempre sognato.

Tra zuppe di verdura, scarpe scalcagnate e discount di periferia.

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di Elena Torresani

http://www.isoladeicassintegrati.com/2014/01/08/io-sono-povera-perche-vivo-in-uno-stato-macellaio-iosonopovero/