mercoledì 1 gennaio 2014

L’avv. Marra scrive al PM che indaga un cittadino che ha “vilipeso” Napolitano: DA LEGGERE E DIVULGARE!!!



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Nei giorni scorsi ha suscitato incredulità e sdegno la notizia, che sul web si è diffusa alla velocità della luce,
Credete di vivere in un paese democratico e libero? Lasciate quest’illusione.
Un cittadino italiano di 35 anni che ha “osato” creare un gruppo su Facebook dal titolo «Io odio Napolitano » rischia una condanna a 5 anni, per il reato di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. Come se Napolitano avesse “prestigio” e “onore”.
In un commento l’uomo avrebbe definito Napolitano «stronzo». Certamente un’offesa volgare, che dovrebbe essere trattata come tale e nulla più, non certo passibile di una condanna che non viene comminata neanche a stupratori della peggior specie.
Ecco di cosa si occupano gli ispettori della polizia postale di Firenze che hanno avuto il tempo di avviare un’indagine sul gruppo (che nel frattempo è stato chiuso), identificando fondatori e iscritti, mentre la pornografia infantile e non, dilaga su internet con incursioni anche su Facebook.
Subito dopo i magistrati, sempre meno seri e sempre meno rispettati dalla popolazione, iniziano la persecuzione di chi ha osato criticare Napolitano con l’invio a raffica di avvisi di garanzia ai frequentatori della pagina. Tra quelli che hanno ricevuto un avviso di garanzia, anche il coneglianese per il quale uno stralcio dell’inchiesta è stato avviato in procura a Treviso, affidato al sostituto procuratore Antonio De Lorenzi, che ha trovato il tempo di chiudere le indagini.
La pena prevista per il reato di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica, è infatti stabilita da un minimo di uno ad un massimo di cinque anni di reclusione: «Quella del mio cliente è stata una leggerezza—commenta il difensore Francesco Serafin —. Su quella pagina ha lasciato un unico post, preso dal momento e senza riflettere. Per quell’unico errore, ora rischia una condanna che pare spropositata se paragonata a quelle per una comune diffamazione». No, il suo cliente ha esercitato il diritto di critica e di opinione che è sacro in un paese democratico e libero.
Intanto pullulano gruppi su Facebook contro il Presidente, a dimostrazione di una crescente insoddisfazione degli Italiani: da «Napolitano non è il mio Presidente» a «Napolitano e le sue frasi ovvie» fino a «Vergognarsi del Presidente Napolitano ». Pagine che hanno migliaia di iscritti e migliaia di «Mi piace». Le chiuderete tutte e processerete tutti, signori lacchè del regime travestiti da novelli Torquemada?
Un regime sempre più marcio e sempre più traballante che si regge ormai solo sullo stato di polizia. A Roma si processano quattro ragazzi per “psicoreato”, a Treviso e Firenze per “vilipendio del presidente della repubblica”: in entrambi i casi rischiano cinque anni di carcere a causa di due leggi incompatibili con la libertà e la democrazia: la Mancino e quella che punisce il “vilipensio al presidente”, come se pensare fosse reato e come se divenendo presidente si acquisissero dignità e meriti che non si hanno o peggio, diritti superiori a qualsiasi altro cittadino. Relitti d’epoche oscure.
A proposito, noi non odiamo Napolitano, perché l’odio è un sentimento che si riserva ai grandi. Chi svende il proprio paese merita disprezzo.
un’azione della magistratura che molti interpretano (a torto o ragione) come un tentativo di intimidazione nei confronti del “popolo della rete”, con lo scopo di limitare le espressioni di dissenso.
Sulla vicenda non è intervenuto nessun esponente politico dei ‘partiti tradizionali’, ma non si è fatta attendere una dura (e secondo noi BELLISSIMA) presa di posizione dell’avv. Alfonso Luigi Marra, che ha rivolto una accorata lettera al PM titolare dell’inchiesta in questione: una lettera molto chiara e diretta, redatta con il solito coraggio che contraddistingue ogni intervento l’avvocato Marra, il quale oltre a prendere le difese del giovane indagato chiede di essere a sua volta processato, definendo Napolitano con lo stesso appellativo che è valso al giovane le attenzioni della magistratura.
UNA LETTERA CHE MERITA NON SOLO DI ESSERE LETTA, MA ANCHE DI ESSERE DIVULGATA AL MASSIMO… in attesa di vedere se il PM assumerà nei confronti di Marra gli stessi provvedimenti assunti nei confronti del giovane…
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Marra: al PM Antonio De Lorenzo circa la gravissima erroneità di indagare il sig. D.B. per avere egli chiamato stronzo Giorgio Napolitano.
Le scrivo, dr Antonio De Lorenzi, per dirle perché sta commettendo un gravissimo errore a indagare su DB per aver egli chiamato stronzo Napolitano.
Se DB avesse avuto maggiori consapevolezze giuridiche avrebbe infatti potuto descrivere più compiutamente la tremenda antigiuridicità e perniciosità sociale delle condotte di Napolitano. Ma proprio lo sforzo di darne testimonianza in qualunque modo, come con il chiamarlo stronzo, rende DB meritevole di plauso come cittadino, non di indagini. Di talché mi turba che lei, che della Repubblica è un Procuratore, anziché indagare Napolitano, indaghi DB.
Sì, cortese Dottore, perché – se non lo sa non è colpa sua ma della stampa di regime (che tutto occulta) – ma Napolitano è colui che più di tutti è contiguo a Mario Monti, e che più di tutti ha spinto per la sua elezione a Presidente del Consiglio; e si dà il caso che quell’elezione – secondo quanto si illustra in un numero di fonti internet così elevato da esser d’uopo indagare – è stata decisa nella riunione di St. Moritz, del giugno 2011, dal circolo criminale e occulto Bilderberg.
Ha capito cortese dottore cosa ho scritto? Ho scritto Bilderberg: il circolo cioè che, a detta, da ultimo, anche del Presidente Ferdinando Imposimato, ha alimentato, secondo risultanze processuali, la strategia della tensione usando – osservi – persino le stragi, e che costituisce un’organizzazione criminale rivolta a condizionale occultamente lo sviluppo della democrazia nel mondo.
Tutte cose che Imposimato – lui sì degno di essere prossimo Presidente della Repubblica – ha il grande merito di aver dichiarato per primo tra voi giudici, ma di cui sono al corrente da tempo milioni di persone, anche se chissà perché la magistratura insiste nel continuare a non indagarle.
Cose di cui tutto il mondo sa e che ho descritto in una denunzia (clicchi qui per leggerla) che ho presentato alla Procura di Roma. Una denunzia che è stata tradotta e pubblicata da 62.400 siti di informazione solo in lingua inglese, e che credo lei, prima di indagare chi si duole di Napolitano anziché lui, dovrebbe approfondire.
Lasci stare insomma, la prego, questo giovane uomo, e processi invece me, per darmi così l’occasione di poter dimostrare – nell’interesse del Paese – quel che dico ed essere poi assolto in virtù dell’exceptio veritatis. Perché può riscontrare facilmente quel che dico.
Un’indagine che le chiedo non certo per verificare se Napolitano è stronzo o no, ma se la sua contiguità a Monti implica o no la consapevolezza che è membro del Bilderberg e che è stato eletto Presidente del Consiglio, non dalla politica, bensì, illegalmente, in quella riunione del Bilderberg.
Perché, se questa indagine la inizia, vedrà che, salvo pochi, i principali responsabili della nostra politica, economia, giornalismo e istituzioni, oltre a molti magistrati ed esponenti del Vaticano, sono, peraltro notoriamente, formalmente membri (o contigui di fatto) o del Bilderberg o della Trilatere o dell’Aspen Institute o della massoneria e, indagando, vedrà che tutte queste organizzazioni, ferma restando la parte non occulta delle loro condotte, sono concorsualmente attive, proprio come ha detto Imposimato, nel condizionamento occulto della democrazia, nel crimine del signoraggio e negli altri crimini con i quali le banche ci hanno rovinati e continuano illecitamente e tranquillamente a rovinarci sotto gli occhi di tutti voi PM e giudici d’Italia.
E se per indurla a processare me anziché DB è indispensabile che anch’io chiami stronzo Napolitano, ebbene ce lo chiamo e ce lo richiamo tutte le volte che vuole, purché poi si proceda alle indagini serie, perché ricordo a lei e a tutta la magistratura italiana che ci sono oltre centomila licenziamenti al mese, ed è impossibile fermarli se prima la cosca di cui sopra non viene smascherata e non si confiscano penalmente le quote private della Banca d’Italia.
Nel salutarla, mi scusi se colgo l’occasione per informare la rete che è, non solo legittimo ma doveroso, insorgere con ogni mezzo legale contro ogni tentativo di tappare la bocca a DB o a chiunque altro, altrimenti accetteremmo che si possa punire la società perché si duole dei crimini di cui è vittima. E ci mancherebbe ora altro che noi non potessimo chiamare stronzo Napolitano, ma lui – ove dalle anelate indagini risultasse vero – potesse tramare insieme a quel ‘sobrio’ ancorché delirante psicotico di Monti per distruggere le nostre vite.
10.4.2013
Alfonso Luigi Marra

http://gek60.altervista.org/2013/04/lavv-marra-scrive-al-pm-che-indaga-un-cittadino-che-ha-vilipeso-napolitano-da-leggere-e-divulgare/

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