giovedì 23 gennaio 2014

Il presunto defraudato: “Dov’è la meritocrazia?”.
Ma da Montecitorio chiedono lumi al ministro Profumo


l concorso che approda in Parlamento Laureata in Architettura e ricercatrice in Storia



Laurea in Architettura a Venezia, lei. Laurea con il massimo dei voti in Storia Contemporanea a Firenze, lui. Un master in pianificazione e progettazione urbana, lei. Un dottorato in studi storici, lui. Assegni di ricerca e incarichi di docenza in Storia dell’Architettura, lei. Assegnista di ricerca per cinque anni in Storia, lui (e pubblicazioni con Carocci e Bruno Mondadori). Tra le pubblicazioni di lei, invece, due saggi contenuti in due volumi curati dal presidente della commissione, Simone Neri Serneri («una semplice coincidenza», replica quest’ultimo, trincerandosi dietro a un no-comment perché «c’è un processo in corso, ma comunque l’unica condizione ostativa erano le pubblicazioni a doppia firma e non questo è il caso»). Vincitrice del concorso? Come sbagliarsi: lei. Per un posto da ricercatore in Storia Contemporanea alla facoltà di Lingue di Ragusa (sede decentrata del polo di Catania) della durata di tre anni, prorogabili altri due. Secondo arrivato, lui.

LA STORIA – Lei è Melania Nucifora, una vita da assegnista di ricerca, globetrotter per l’Italia (fino all’università catanese, appunto), un pedigree formativo evidentemente più congruo con gli studi di architettura, ma tant’è. Lui è Giambattista Scirè, storico molto apprezzato nei circuiti accademici, che ora grida al concorso truccato, ricorrente al Tar di Catania che aveva parzialmente accolto la sua richiesta invitando la Commissione a chiarire nel merito i punteggi attribuiti ai titoli e alle pubblicazioni dei due candidati. L’esito, però, non è cambiato: «La vincitrice è Melania Nucifora», hanno messo nero su bianco Luigi Masella (Università di Bari), Alessandra Staderini (Firenze) e appunto Simone Neri Serneri.
L’INTERROGAZIONE - La vicenda ha destato così tanto scalpore che il deputato del Pd, Paolo Corsini, ha presentato un’interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione, Francesco Profumo, chiedendogli di attivare «procedure ispettive». Per ora – in attesa – di un parere del Consiglio di Stato la sospensiva del Tar (di un anno) ha messo sostanzialmente in ghiacciaia il concorso, provocando la delusione del ricorrente e gettando un’ombra sulle procedure concorsuali lasciate alla discrezione delle commissioni esaminatrici e ai bandi delle università che possono – a loro insindacabile giudizio – “cucire” dei concorsi attribuendo a valutazioni e titoli una casistica infinita di punteggi. Creando così inevitabili distorsioni tra procedure selettive analoghe e il disappunto di chi (da anni) attende che arrivi finalmente il proprio turno.
LE ANOMALIE – Scrive Corsini nella sua “arringa” depositata a Montecitorio che «la commissione si è discostata dai criteri frequentemente usati all’interno dello stesso settore disciplinare, soprattutto perché avrebbe abbassato di quattro punti (invece di sette) il punteggio massimo attribuito al titolo di dottore di ricerca (quello conseguito da Scirè, Nucifora invece ne è sprovvista) e aumentando a venti punti (anziché dieci) il punteggio massimo attribuito a ciascuna monografia (favorendo così la Nucifora). Al contrario Scirè veniva penalizzato di circa 40 punti, riguardo al punteggio (eventuale) di 110 punti derivante dalle sue pubblicazioni (perché autore di quattro volumi con case editrici di rilevanza nazionale)». Perché? «La commissione aveva stabilito in precedenza che il punteggio massimo da attribuire alle pubblicazioni era di 70 punti».
L’INTERROGATIVO - Un capolavoro di contabilità per favorire l’architetto Nucifora risultata al termine del concorso vincente con un punteggio di 89,3 punti contro gli 86,45 di Scirè? Non è dato saperlo, per ora anche la magistratura amministrativa ne è stata ben lungi dal dimostrarlo, certo colpisce l’evidente distonia con la quale un posto da ricercatore in Storia Contemporanea venga assegnato ad un’architetto per le sue conoscenze in Storia dell’Architettura (ecco la giustificazione addotta dalla commissione) e per i suoi innumerevoli incarichi di docenza a Catania nelle facoltà di Ingegneria, Lettere e Filosofia. Cosa c’entri la Resistenza e la svolta di Salerno da parte di Togliatti nel curriculum (ineccepibile, intendiamoci) della Nucifora, è il quesito da porre al sistema universitario italiano. Per il momento deleghiamo tutto alla giustizia. In attesa di un fischio da Viale Trastevere.
Fabio Savelli



Salvatore BaglieriPubblicato da 


http://www.informarexresistere.fr/2012/07/25/il-concorso-che-approda-in-parlamento-laureata-in-architettura-e-ricercatrice-in-storia/

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