domenica 5 gennaio 2014

Il Papa e le unioni gay: «Tema complesso
Bisogna capire come parlare ai giovani»


CIVILTA’ CATTOLICA


Il monito agli ordini religiosi: «Basta con la tratta delle novizie»

(Jpeg)(Jpeg)ROMA - Le unioni gay, in particolare quelle in cui sono presenti dei figli, pongono alla Chiesa «sfide nuove» sul piano educativo ancora «difficili da comprendere». E a quei ragazzi e ragazze «bisogna stare attenti a non amministrare un vaccino contro la fede». A sostenerlo è papa Francesco in persona, che ha toccato il delicato argomento nell’incontro del 29 novembre scorso con i superiori generali degli ordini religiosi, di cui ha riferito Civiltà Cattolica. Per Bergoglio è necessario innanzitutto affrontare il problema di come la Chiesa debba «annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia». E quindi la necessità - più che i diktat e gli anatemi - è come riuscire a svolgere la propria missione in una società in continua evoluzione.
LA TRATTA DELLE NOVIZIE - Nel suo dialogo di tre ore con i superiori generali, oltre a mettere in guardia nei seminari dal formare «piccoli mostri», oltre a puntare il dito contro la «tratta delle novizie», il Papa si è soffermato anche sul tema dell’educazione, sottolineando che i suoi pilastri sono «trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori», e attraverso questi «trasmettere la fede». «L’educatore deve essere all’altezza delle persone che educa - ha avvertito il Pontefice, parlando naturalmente ai religiosi che svolgono questa funzione -, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia». Quindi ha insistito, con molta foga: «Il compito educativo oggi è una missione chiave, chiave, chiave!». E ha citato alcune sue esperienze a Buenos Aires sulla preparazione che si richiede per accogliere in contesti educativi bambini, ragazzi e giovani che vivono situazioni complesse, specialmente in famiglia, citando proprio il caso di una bambina che vive con una coppia dello stesso sesso. «Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: `La fidanzata di mia madre non mi vuol bene´», ha detto Bergoglio.
LA SEPARAZIONE - «La percentuale di ragazzi che studiano nelle scuole e che hanno i genitori separati è elevatissima - ha quindi osservato -. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia? Bisogna stare attenti a non somministrare ad essi un vaccino contro la fede». L’atteggiamento di papa Francesco verso la questione gay è uno dei temi più innovativi del suo pontificato. Grande scalpore aveva fatto la sua affermazione, sul volo di ritorno da Rio, «chi sono io per giudicare?». E alla domanda sul perché in Brasile non avesse parlato delle legge che approva i matrimoni gay, aveva risposto che «non era necessario tornarci, come non ho parlato neppure della frode, della menzogna o di altre cose sulle quali la Chiesa ha una dottrina chiara!». In altre occasioni ha anche detto che la Chiesa «non dev’essere ossessionata da questi temi». Ora, in attesa dei risultati del questionario ai fedeli di tutto il mondo in vista del Sinodo sulla Famiglia, in cui è stato chiesto di esprimersi anche sulle unioni gay e le adozioni omosessuali, l’approccio di Francesco è sempre, prima di tutto, pastorale, con l’esigenza di trovare formule che non siano quelle di una Chiesa «chiusa in se stessa» ma piuttosto con le antenne alzate verso una società che cambia. Intanto, comunque, i vescovi italiani ribadiscono il loro «altolà» verso il possibile riconoscimento delle unioni di fatto, a cominciare da quelle dello stesso sesso.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/14_gennaio_03/monito-papa-francesco-attenzione-tratta-novizie-85a858fe-7485-11e3-90f3-f58f41d83fbf.shtml?fr=box_primopiano

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