lunedì 20 gennaio 2014

Ciò che prima era solo un fondato sospetto, si è improvvisamente rivelato una terribile verità. Il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, svela il Wall Street Journal, ha svenduto la nostra sovranità popolare ai tedeschi di Germania. Il prestigioso giornale finanziario anglosassone, citando fonti diplomatiche, spiega che la scelta di esautorare gli italiani dal diritto di autodeterminarsi venne presa in assoluta autonomia dalla cancelliera Merkel, la quale, in una telefonata di fine ottobre, comunicò al nostro Presidente della Repubblica la sua volontà di imporre premier in Italia un suo “reggente”, individuato nel sulfureo professore Mario Monti. Uno scenario di una gravità inaudita che definire alto tradimento sarebbe estremamente riduttivo. Il Quirinale (e che altro potrebbe fare?) smentisce spalleggiato ancora da Berlino. Ma la goffa e coordinata reazione alla notizia fra le due istituzioni, nei fatti avvalora ulteriormente la ricostruzione giornalistica del quotidiano newyorkese. La nostra stampa di regime, Corriere della Sera e Repubblica in testa, si affannano nel tentativo di nascondere una verità tanto indigeribile aprendo i rispettivi giornali con la notizia decisiva circa i paventati aumenti di luce e gas, ricordando così involontariamente quell’improbabile personaggio del film “Johnny Stecchino” che si affannava a spiegare ad uno spiritato Benigni come il problema di Palermo fosse il traffico. E’ ultroneo ribadire che questa analisi non vuole in alcun modo riabilitare la figura dell’ex premier Berlusconi. Il prezzo del suo allontanamento da Palazzo Chigi, però, non può e non deve coincidere con la fine della libertà e della dignità per il nostro popolo, divenuto colonia germanica senza spargimento di sangue per mano di un ex comunista salito al Colle e applaudito incessantemente da una batteria mediatica in grado di far impallidire l’istituto Luce di mussoliniana memoria.
Francesco Maria Toscano
http://www.ilmoralista.it/2011/12/31/il-golpe-svelato/

Nessun commento:

Posta un commento