giovedì 23 gennaio 2014

Il cappello, accessorio must-have per l'uomo

E' green chic, superleggero (solo 40 grammi), colorato




Cappelli Barbisio con tinture 100% naturali

Cappelli di SuperDuperHats  ispirati ai Gandy Dancers

Cappelli di Six Lee

Cappelli Barbisio con tinture 100% naturali

Cappelli di SuperDuperHats ispirati ai Gandy Dancers

Cappelli di ACF (Avec Ces Frres)

(di Patrizia Vacalebri)
    Il gentleman riscopre l'eleganza del cappello, che, come hanno evidenziato molte collezioni presentate tra Pitti e Milano, sarà l'accessorio maschile must have della stagione autunno/inverno a venire. Green chic, quindi ecologico, superleggero, grazie a lavorazioni particolari dei feltri, a tesa più o meno stretta, il cappello si lascia alle spalle quella malinconica etichetta che lo relegava al guardaroba della popolazione maschile più il là con gli anni, e si vedrà indossato indistintamente da giovanotti ed eterni dandy, come segnale di grande eleganza.
    E' "green chic" il nuovo cappello del marchio biellese Barbisio (marchio nato a Sagliano Micca nel 1862), presente a Pitti Uomo con il suo "botanic project" che comprende anche i mood urban style e neoclassico. Barbisio tinge il nuovo cappello green con tinte 100% vegetali. Un brevetto per il brand, frutto di studi e ricerche condotti nel rispetto per l'ambiente. Sono processi naturali che prevedono l'utilizzo esclusivo di fiori, foglie, bacche e radici, amalgamati per ottenere una vasta gamma di sfumature. Da piante di diversi paesi equatoriali dell'America centrale vengono estratti cinque colori naturali: ruggine, marrone, bordeaux, giallo ocra e grigio. La cinta all'interno dei cappelli è in cotone grezzo non trattato, così come le cinte esterne in tessuti ricavati dalle proteine naturali del latte. Nessun fissante chimico, la tintura del cappello avviene per immersione: tesa e fascia, realizzati in materiali distinti, assumono sfumature differenti creando inedite nuance che evolvono nel tempo. Nel tema neoclassico si torna ai cappelli a cupola alta e cinta importante, pensati per l'alta sartoria. L'America Black anni Cinquanta è il tema del terzo filone della collezione dove si osano colori, combinazioni e forme: cappelli rossi, gialli, più piccoli nelle dimensioni, con tese più strette. I modelli Trilby e Pork Pie sono sgargianti, divertenti e il contrasto con inedite cinte, come quella di coccodrillo anche stampato.
    Dai cappelli ispirati ai vagabondi a quelli che portavano i Gandy Dancers, operai d'inizio secolo che lavoravano allineando i binari delle ferrovie dandosi il ritmo cantando. E' questo il tema della nuova collezione di cappelli dei tre giovani designer di Super Duper Hats (vincitori del concorso Who's on next?) che hanno presentato 30 diversi modelli a Pitti Uomo. Matteo Gioli, Ilaria e Veronica Cornacchini hanno una passione per questo accessorio. Ne realizzano artigianalmente in Toscana circa tremila l'anno. I cappelli indossati dai Gandy Dancers in numerose foto d'archivio sono divenuti dunque fonte d'ispirazione per modelli che cercano di riportare alla luce il fascino di feltri dall'aspetto vissuto, consumati dal sole e dal lavoro. Focus sulla leggerezza: un nuovo tipo di feltro trattato da loro pesa appena 40 grammi.
   Ancora a Pitti, nell'ambito di The latest fashion Buzz, L'Uomo Vogue e GQ Italia in collaborazione con la Fondazione Pitti Discovery, tra le 11 proposte dei giovani fashion designer internazionali di moda maschile (giovanile) non sono mancati i cappelli, come quello di stampo etnico del marchioACF (Avec Ces Frères) (Gran Bretagna), e l'altro da fantino del brand belga Six Lee. Infine, cappelli a cupola alta anche per i giovanotti vestiti John Galliano che hanno sfilato a Parigi. (ANSA)


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