lunedì 6 gennaio 2014

Tom Daley gay, “ma le ragazze mi piacciono “. New York Times: ma bisex è vero?


Tom Daley gay, "ma le donne mi piacciono ". New York Times: ma bisex è vero?

ROMA - Tom Daley gay, “ma le ragazze mi piacciono “. New York Times: ma bisex è vero? Il coming out del tuffatore olimpionico inglese Tom Daley (video youtube) è stata una notizia, ma giusto per una certa pruderie figlia del gossip. Ha suscitato un po’ di scalpore piuttosto la frase successiva, buttata lì con candido distacco: “Ovviamente mi piacciono ancora le ragazze”. Significa allora che è bisessuale? Non è così semplice, tanto è vero che mai ha usato quel termine: nella vasta comunità gay friendly è una etichetta sessuale tra le meno popolari.
“Bi” non sta per beniamino, sebbene l’acronimoLgbt (lesbian, gay, bisexual, transgender) ne comprenda l’iniziale. Fatto sta, come è successo, in maniera diversa, alla moglie del neo sindaco di New York De Blasio, Chirlane McCray, lesbica convinta prima di sposarsi, che i bisessuali sono oggetto di un velato scetticismo quando non di ostilità. E non stiamo parlando dei giudizi degli omofobi.
Qui la questione (che deve essere tale se il New York Times gli dedica un approfondimento in prima pagina) è se quella di bisessuale sia una condizione solo effimera perché transitoria e, in caso contrario, quanto sia suscettibile di pregiudizi da parte dei gay. Al punto, che c’è chi parla apertamente di biphobia.  Se la bisessualità femminile è comunemente accettata ed è parte cospicua della cultura pop (Kate Perry in “I kissed a girl”, per esempio), quella maschile lascia i gay un po’ sospettosi.
Andrew Sullivan nel suo blog The Dish ha affermato, dando voce a un sentimento diffuso, che quello di Tom Daley “è il classico meccanismo ponte per facilitare la transizione verso la sua reale identità sessuale. Lo so, perché l’ho fatto anch’io”. E’ nella sit-com “Will & Grace”, anche alludendo a tempi meno permissivi di questi, che si sente confessare “ho usato la bisessualità come un autogrill sull’autostrada verso l’omosessualità”.
A qualcuno, nella comunità gay, quel “mi piacciono anche le ragazze, of course” ha fatto un’impressione negativa: cos’era, una ritrattazione?  Può essere, propone Michael Shulman del Nyt, che Tom Daley sia stato semplicemente preso nel turbine e “nel disorientamento del suo primo amore, un luogo troppo inebriante per essere etichettato”.
Non sono comunque immuni nemmeno le lesbiche da qualche pregiudizio. Alcune di loro, tornando alla moglie di Bill De Blasio, non approvarono di certo la conversione a matrimonio, famiglia e decoro borghese di Chirlane McCray. La sua replica fu comunque degna di una first lady di New York:
Io valgo più di un’etichetta. Perché la gente è ossessionata dal mettere un contrassegno dove andiamo a cadere nello spettro della sessualità? Le etichette inscatolano le persone e queste scatole hanno la forma di casse da morto.

http://www.blitzquotidiano.it/societa/tom-daley-gay-new-york-times-bisex-1761174/ 

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