sabato 1 febbraio 2014

DURI COME IL CEMENTO



Miss Banks, una ballerina dello strip club King of Diamonds, mostra il suo sedere, ingrandito mediante iniezioni illegali. Foto di Ben Rosenzweig. 
L'orrore che ha investito il sedere di Oscarina Busse è iniziato nel luglio del 2009. La trentacinquenne della Florida avvertiva un prurito leggero ma persistente all'interno dei glutei, un prurito che era impossibile grattare.
Non molto tempo dopo Oscarina si è accorta che il sedere stava cambiando colore—prima era diventato viola, come un dito pulsante avvolto da un filo troppo stretto, poi grigio cadaverico. Da allora la situazione è precipitata. La pelle ha iniziato a crostificarsi e a staccarsi finché, pochi mesi dopo, tutto quanto è collassato come una torta malriuscita. I suoi glutei sono caduti giù, pieni di veleno viscoso che si è raccolto nella parte bassa del sedere. Ciò che una volta stava su alto e sodo al tatto era diventato caldo, duro e dolorante. Il posteriore di Oscarina si era trasformato al punto da non sembrare più parte di un corpo umano; al punto che la figlia di cinque anni ha finito per scambiare i suoi glutei pieni di fluido per un pannolino sporco, riferendosi ad essi come al "Pampers pieno".
Come migliaia di donne in tutto il mondo e sempre di più in America, Oscarina è stata vittima di un'operazione clandestina di ingrandimento dei glutei. Trattandosi di un mercato nero, è impossibile quantificare il numero di chi vi si sottopone negli Stati Uniti, ma questo numero è decisamente in crescita; a causa del proliferare di casi di deformazioni come quello di Oscarina, e persino di casi di morte, le forze di polizia e la Società Americana di Chirurgia Plastica hanno iniziato a considerare il mercato nero dell'ingrandimento dei glutei come un'epidemia in rapida diffusione. 
La rozza procedura di gonfiaggio consiste nell'inoculare una sostanza liquida come il silicone o un olio minerale direttamente nei glutei e nelle anche del cliente. Non esiste una sostanza che in condizioni di sicurezza possa essere iniettata nel corpo per creare più volume, nemmeno il silicone per uso medico. Eppure, sul mercato nero, stando alle testimonianze delle vittime, vengono deliberatamente impiegate sostanze pericolose come il cemento e il silicone industriale venduto in ferramenta. Dopo le iniezioni, a volte, l'esterno delle ferite viene sigillato con la supercolla per evitare dispersioni della brodaglia tossica.
Chiunque abbia una conoscenza anche solo approssimativa di salute e medicina sa che riempire un corpo con sostanze come il silicone è estremamente pericoloso. Per questo motivo dalla fine degli anni Sessanta è illegale iniettare nel corpo silicone e sostanze simili per scopi estetici, e queste procedure di gonfiaggio dei glutei sono di solito eseguite nell'illegalità da ciarlatani—malviventi senza scrupoli con valigette piene di aghi sporchi e fiale traboccanti schifezze. Queste procedure possono scatenare una forte risposta autoimmune a causa del rigetto della sostanza estranea, che porta a reazioni infiammatorie come polipi, foruncoli, macchie sulla pelle e persino necrosi. Inoltre, queste sostanze sono note per la loro tendenza a migrare all'interno del corpo e a fondersi con gli organi, o entrare nel flusso sanguigno, diffondendo l'infezione in tutto il corpo e causando uno shock settico che può portare all'amputazione delle parti infette o, nei casi peggiori, alla morte. 
A ottobre ho incontrato Oscarina a Coral Gables, in Florida, nel salone di bellezza che possiede e gestisce, per cercare di capire meglio perché qualcuno dovrebbe iniettarsi delle sostanze tossiche nel sedere. Quando è arrivata indossava un completo elasticizzato e tacchi alti che ticchettavano sul pavimento di linoleum del salone. Il suo profumo aspro si diffondeva in tutta la stanza mentre faceva avanti-indietro tra i lavandini e le poltrone. Il suo sedere era alto e sodo. Non sembrava male, specialmente considerato che solo pochi anni prima le sue anche si erano trasformate in una massa informe di carne avvelenata.
Oscarina è stata fortunata. È una delle poche donne che, dopo essersi rese conto che qualcosa stava andando storto con il nuovo sedere, sono riuscite a trovare un dottore disponibile a rimuovere chirurgicamente le sostanze dal loro corpo e ricostruire i tessuti, salvando così, forse, anche la loro vita. Mi ha detto che ora l'intera vicenda la fa sentire profondamente stupida—era stata benedetta con un corpo dalle tipiche proporzioni armoniose dei dominicani, ma nel sud della Florida, dove ovunque su spiagge e passeggiate ballonzolano sederi enormi in ogni momento della giornata, avere semplicemente un "bel culo" può non essere abbastanza. "Nessuno [qui] è mai felice del suo corpo," mi ha detto. "Non era perché non avevo un bel sedere. Volevo semplicemente che fosse ancora meglio." 
Anche se è illegale riempire le natiche di qualcuno di sostanze misteriose, trovare un un chirurgo disposto a gonfiarti il sedere negli Stati Uniti è come comprare droga: basta conoscere un tizio che conosce un altro tizio. Questi incontri avvengono sia tramite il passaparola sia attraverso i forum e i social network. A Miami, l'epicentro americano di questo fenomeno, è particolarmente facile: si dice basti entrare in alcuni centri estetici dove, tra i massaggi, l'aromaterapia e la sauna, i clienti possono ordinare anche qualche iniezione di silicone illegale da un menu segreto.
Questo è esattamente ciò che ha fatto Oscarina, che ha ordinato la sua prima sessione di iniezioni all'inizio dell'estate del 2002, al costo di circa 3.000 dollari. Non ha voluto dirmi il nome di chi le ha fatto le iniezioni, ma ha ammesso che i suoi clienti le avevano raccomandato un certo centro estetico della zona. Aveva deciso di sottoporsi al trattamento nella speranza di arrivare in forma alla prova costume. Nel descrivermi la sensazione che si prova quando ti infilano una siringa nel sedere, per poi iniettarti 600cc di silicone industriale, ha usato il verbo "riempire", come se il suo sedere fosse un gavettone attaccato alla bocchetta di una pompa da giardino. 
È importante precisare che esistono procedure legali per l'ingrandimento dei glutei. La FDA [Food and Drug Administration, l'ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici in America] considera sia le protesi sia il lipofilling—un'operazione in cui il grasso è rimosso chirurgicamente da aree come la pancia del paziente e trasferito nei glutei—procedure sicure se eseguite da un chirurgo plastico in possesso della licenza. Nonostante ciò, per risparmiare, molte donne scelgono il mercato nero. Le gluteoplastiche legali possono costare fino a 10.000 dollari in più rispetto ai loro equivalenti illeciti. Per Oscarina, invece, è stata più una questione di risparmio di tempo che non di denaro: i trasferimenti di grasso e le protesi richiedono settimane di riabilitazione, e il risultato finale non si vede che dopo mesi. Le iniezioni ti fanno ottenere un sedere nuovo quasi istantaneamente. 
"La riabilitazione è stata davvero semplice," ha spiegato Oscarina. "Sono andata subito al lavoro. Ho solo dovuto farmi fare un massaggio dopo l'iniezione perché, altrimenti, non si sarebbe sistemato nel modo giusto."
Questo finché non ha deciso di sottoporsi a un'altra procedura in un altro centro estetico, nel 2009. "Ho fatto le iniezioni," mi ha detto mentre legava in una coda i capelli crespi di una ragazzina, "e sei mesi dopo il mio sedere era diventato viola. Le sostanze iniettate mi stavano divorando i muscoli, la pelle ha iniziato a staccarsi e il sedere ha iniziato a sbucciarsi come una cipolla." 
È impossibile sapere di preciso quale sia stato il problema con la seconda iniezione; forse la reazione tra la nuova iniezione e la prima, o forse il silicone di qualità inferiore contenuto in quest'ultima. Quello che sappiamo è che mesi dopo la seconda sessione di iniezioni, Oscarina ha iniziato a perdere il controllo del suo corpo. Eppure, nonostante il suo sede si stesse disfacendo, era troppo imbarazzata per parlarne con un medico.

Il Dott. Constantino Mendieta in posa di fronte alla sua imponente casa a Pinecrest, Florida.
Oscarina ha aspettato fino all'inverno prima di parlare a qualcuno della sua situazione. Mi ha raccontato di essersi confessata con una cliente del suo salone di bellezza, non riuscendo più a nascondere il malessere causatole dal rapido peggiorare della situazione. Dopo aver smesso all'improvviso di fare i capelli a una cliente, le ha chiesto di darle un'occhiata al sedere nel retro del negozio. Qualche minuto dopo, Oscarina si alzava il vestito alla luce di una lampada fluorescente e, attraverso lo specchio, il suo segreto veniva svelato nell'espressione della sua cliente.
"Quando ho visto la faccia che ha fatto, ho capito quanto era grave," mi ha detto Oscarina, guardando verso il retrobottega. È stato in quel momento che ha capito di dover mettere da parte il suo orgoglio e cercare aiuto. 
Le difficoltà insite nel tentare di rimediare a un pasticcio del genere e le conseguenti possibili responsabilità legali hanno indotto molti medici a non aiutare pazienti come Oscarina. Il silicone iniettato può essere corrosivo e può migrare attraverso il corpo. Può diffondersi in poche ore o nel corso di vari anni, ma una volta che lo fa diventa impossibile da identificare completamente e da localizzare. Secondo un volume sulla storia delle iniezioni di silicone negli Stati Uniti pubblicato da Peter Barton Hutt, professore di legge ad Harvard, 555cc di silicone, una volta iniettati nel corpo, possono trasformarsi in 30 miliardi di piccoli globuli, ognuno dei quali ha il potenziale di causare una reazione infettiva. In altri termini, infilarsi questa roba nel sedere è facile, ma per tirarla fuori devi farti tagliuzzare come un kebab. 
"Quando sono andata a farmi visitare da alcuni dottori, le loro reazioni mi hanno fatto pensare che sarei morta," mi ha detto Oscarina. "Avevo questo grave problema e nessuno voleva toccarmi."
Alla fine, dopo aver parlato della cosa con alcuni amici fidati e aver cercato a lungo un dottore che fosse disposto ad aiutarla e a rimuovere il silicone dal suo sedere, una delle clienti di Oscarina che era passata attraverso un'esperienza simile le ha consigliato il Dott. Costantino Mendieta. Il dottore ha accettato di mettere a posto il suo sedere e, a suo giudizio, le ha salvato la vita.
"Quando l'ho visto," mi ha detto Oscarina, "ho visto la salvezza."
I sederi "illegali" di Seven (sinistra) e Amore (destra), due ballerine del King of Diamonds. Un giorno questi sederi gonfiati potrebbero dare luogo a seri problemi di salute.
Nella stessa settimana in cui ho incontrato Oscarina sono andato a far visita allo studio del Dott. Mendieta, nel ricco quartiere di Coconut Grove. Il Dott. Mendieta è uno dei migliori chirurghi plastici americani, uno scultore di glutei che può competere con Michelangelo e che nel 2011 ha anche pubblicato un libro sul tema. Ovviamente il business della gluteoplastica gli ha fruttato un sacco di soldi. Sul vialetto d'accesso era parcheggiata una Maserati, l'auto che usa per andare al lavoro. Quando non salva il culo alla gente, Mendieta va in giro sgasando su una McLaren. 
"Oggi il sedere è quello che sono state le tette negli anni Sessanta," mi ha detto quando ci siamo seduti nel suo ufficio. Indossava una giacca di Valentino e il suo volto somigliava a una maschera di Clark Kent, con la pelle tirata indietro all'altezza delle tempie. "Più grossi sono, meglio è. Quando guardi un seno, lì vicino c'è un viso. Non c'è spazio per la fantasia. Ma se guardi il sedere, non c'è alcun volto. Sei libero di attribuirgli qualsiasi faccia tu voglia."
Anche se la sua spiegazione del fenomeno è un po' inquietante, il Dott. Mendieta ha ragione sulla crescente popolarità dell'ingrandimento dei glutei tra le donne americane. Considerando solo quelli legali, il numero di questi interventi negli Stati Uniti è aumentato del 176 percento tra il 2000 e il 2012, per un giro d'affari da 26 milioni di dollari. Il Dott. Mendieta sta felicemente cavalcando la cresta di quest'onda: dieci anni fa solo il 20 percento dei suoi interventi erano al sedere; oggi sono il 90 percento. 
Mentre preferirebbe concentrarsi sul modellare nuovi posteriori, si sta trovando sempre più spesso a ricostruire il sedere di donne che hanno fatto ricorso al mercato nero delle iniezioni.
"Che il numero delle procedure di ricostruzione che effettuo sia in crescita è fuor di dubbio," ha detto. Mi ha spiegato che, in tutta la sua carriera, gli è capitato di dover ricostruire dei glutei rovinati dalle iniezioni in una trentina di casi, cinque dei quali nel 2013. "I miei pazienti vengono da tutto il mondo, ma principalmente dagli Stati Uniti. Si tratta di qualcosa di endemico in Sud America, a Miami e a New York, e, in misura minore, anche a Los Angeles. Miami è il centro di questo fenomeno. Credo che in futuro mi capiterà un numero ancora maggiore di casi, dato che ci possono volere da cinque a dieci anni perché si scateni una reazione immunitaria alle iniezioni." 
Le forze dell'ordine della Florida concordano con il Dott. Mendieta: casi come quello di Oscarina rappresentino un problema in forte crescita. Il detective Bryan Tutler, di Broward, è l'uomo che ha diretto l'inchiesta che nel 2012 ha portato all'arresto di Oneal Ron Morris, uno dei nomi più noti del settore. "È appena iniziato," mi ha detto. "Se pensi a tre o quattro anni fa, nessuno ne aveva mai sentito parlare. Ora lo sa chiunque. A breve, nessun dipartimento di polizia potrà esimersi dall'indagare su questo tipo di crimini."
Il che lascia il Dott. Mendieta da solo, in prima linea, nella battaglia contro le gluteoplastiche illegali. Tra tutte le vittime di iniezioni illegali che ha operato, quello di Oscarina è stato, a suo dire, uno dei casi più difficili che abbia mai visto. 
"Insieme al silicone ho dovuto asportare un sacco di carne," ha detto, "perché i tessuti ne erano impregnati. Abbiamo tirato via quasi 700 grammi di puro silicone, duro come roccia, da ogni gluteo."
Rimuovere il tessuto danneggiato e ricostruire il sedere di Oscarina si è rivelato un compito così impegnativo da dover essere diviso in due interventi. I 6.000 dollari da lei spesi in protesi ora non sembrano più questo grande risparmio; ridare al suo sedere la sua forma originaria le è costato più di 70.000 dollari, e Oscarina non si è ancora sottoposta alla seconda parte della procedura, quella in cui sarà rimosso il resto del tessuto impregnato di silicone e i suoi glutei verrano ulteriormente rimodellati. Ma la cosa più triste è che lei è una delle più fortunate. C'è un solo Dott. Costantino Mendieta, ma chi può dire quante altre Oscarine stiano soffrendo? 

Queste immagini fornite dal Dott. Mendieta mostrano delle complicazioni molto simili a quelle subite da Oscarina Busse. Si può notare la forma distorta e la colorazione disomogenea. Anche questo sedere, come quello di Oscarina, era molto duro al tatto.
L’uso di iniezioni al silicone per ingrandire parti del corpo non è cosa nuova. La pratica risale alla Seconda Guerra Mondiale, un centinaio di anni dopo l’invenzione del composto sintetico e un decennio circa dopo che raggiunse la produzione di massa. Durante la guerra l’esercito americano usava il silicone per isolare i trasformatori elettrici. Fu proprio sui moli del porto di Yokahama in Giappone che i timonieri dell’esercito americano notarono la relazione tra la sparizione del loro fluido e il rigonfiamento dei seni delle prostitute locali.
Anche se rozza e insalubre, per le prostitute giapponesi era sicuramente una soluzione migliore della paraffina e della vaselina. I fisici americani iniziarono a studiare il silicone per l’ingrossamento del seno. La pratica delle iniezioni di silicone direttamente nel petto si era diffusa in America negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, portata avanti da chirurgi plastici ed estetisti. La pratica era molto usata tra le prostitute, intrattenitrici e anche donne qualsiasi in America (tra le quali Nancy Reagan), ma ci volle un po’ di tempo prima che le storie terribili sugli effetti collaterali raggiungessero la classe media.
Negli anni, molte di queste donne soffrirono di cisti di silicone, capezzoli collassati e seni doloranti e duri come la pietra. Nel 1965, la Food and Drug Administration emise il divieto di praticare le iniezioni di silicone per tutti i medici sprovvisti di permesso speciale—in ogni modo, i chirurgi plastici continuarono a pomparlo pensando che se avessero comprato silicone prodotto nel loro stesso stato, avrebbero operato fuori della giurisdizione della FDA. La cosa è continuata finché verso la fine degli anni Sessanta la pratica iniziò ad avere una brutta reputazione dovuta alle innumerevoli storie dell’orrore e alle crescenti leggi restrittive: in stati come il Nevada e la California, la pratica diventò illegale nel 1975, e molti altri stati presero esempio poco dopo.
Dato che le iniezioni legali non erano più un’opzione considerabile, i medici iniziarono ad usare le protesi al silicone, che si pensava fossero più sicure perché contenute in un inerte guscio di elastomero. A causa di alcuni studi che sostenevano ci fosse una connessione tra le protesi e gravi problemi di salute, nel 1992 la FDA emise una moratoria sui produttori di protesi. Nel 2006 sono state riapprovate, e da quel momento hanno fatto un grande ritorno fino a costituire nel 2012 il 72 percento di tutti gli interventi di aumento del seno negli Stati Uniti. È stato negli ultimi due decenni, anni in cui il paese ha avviato un dialogo sui rischi e i benefici delle protesi, che le iniezioni al silicone sono tornate ad essere poco popolari.
Più di tutti, è stata la comunità transgender a fare da pioniera nella scena delle iniezioni ai glutei negli anni Ottanta e Novanta. Al tempo, per un maschio che stava transitando verso un aspetto femminile era ridicolo pensare che l’assicurazione avrebbe coperto i costi di una trasformazione del genere. Il mercato nero era il luogo ideale in cui trovare questo tipo di interventi, perché era molto più economico. Inoltre, al tempo il metodo della liposuzione non era ancora stato sviluppato. Per ottenere i risultati desiderati (culi rotondi e femminili) le iniezioni erano l’opzione preferita da tante persone nella comunità transgender. Queste donne sono poi diventate loro stesse dei "dottori" che mettevano in pratica la tecnica delle iniezioni utilizzata sul loro stesso corpo. Da quel momento, la pratica si è allargata sempre di più fino a diventare molto diffusa.
Uno degli esempi dei terribili effetti delle iniezioni al silicone è una donna di Los Angeles chiamata Apryl Michelle Brown, che ha dovuto farsi amputare la parte inferiore delle gambe e le braccia dopo che il suo corpo subì uno shock settico a causa di complicazioni seguite ad un’iniezione ricevuta nel 2004. Un’altra vittima famosa è stata la ventenne Claudia Seye Aderotimi. Nel 2011 partì da Londra per raggiungere Filadelfia e farsi iniettare da Padge Victoria Windslowe, una transgender conosciuta in certi circoli come “Black Madam.” Claudia era un’aspirante ballerina e voleva migliorare il suo fisico per poter ballare nei video hip hop. È morta di un’embolia polmonare quasi immediatamente dopo che le iniezioni di silicone industriale si sono diffuse nel sangue e hanno raggiunto il fegato, i polmoni e il cervello.
Il fenomeno è infine diventato parte integrante della cultura popolare. Ogni volta che Kim Kardashian o Jennifer Lopez indossano un costume da bagno, i tabloid e i siti di gossip dibattono furiosamente chiedendosi se i loro audaci fondo schiena siano frutto di iniezioni o di duri allenamenti. L’ex spogliarellista e top model Vanity Wonder, che sfoggia curve notevoli, ha scritto un libro in cui racconta della sua dipendenza da iniezioni illegali al sedere e delle 16 volte alle quali vi si è sottoposta. Nicki Minaj, che è nota per il suo enorme didietro quasi quanto per i suoi dischi di platino, ha commentato il fenomeno delle iniezioni ammettendo, anche se scherzosamente, di averne fatto uso. Nel suo verso del remix di “Dance (A$$),”di Big Sean, Nicki dice: “Kiss my ass and my anus, ’cause it’s finally famous / And it’s finally soft, yeah, it’s finally solved! / I don’t know, man, guess them ass shots wore off!”  

Le foto identificative di Oneal Ron Morris, a.k.a. la Duchessa, illustrano la sua transizione. “Aveva un corpo perfetto,” mi ha spiegato un'amica. “Ma ha esagerato." Foto per gentile concessione del Broward County Sheriff’s Office.
Se in passato avete letto di donne che hanno fatto ricorso a iniezioni illegali, probabilmente sarà stato in relazione a Oneal Ron Morris, transgender conosciuta col nome di “Duchessa”. Nel 2011, le immagini del suo volto e del suo corpo sono apparse su e quotidiani di mezza Florida in seguito al suo arresto. Era accusata di mancato possesso di licenza per l'esercizio della professione medica e di danni fisici provocati alle pazienti, e il suo caso ha fatto da apripista alle indagini sul mercato illegale della chirurgia plastica. Il suo sedere era talmente grande che aveva l'aspetto di una Koopa Troopa con la parrucca.
Ma al di là del suo terribile aspetto, ad aver attirato l'interesse dell'opinione pubblica è piuttosto ciò che la Duchessa iniettava alle pazienti—cemento, sigillanti e supercolla. Anche se queste indiscrezioni non hanno mai trovato conferma ufficiale, sappiamo che alcune sue clienti hanno subito rigetti e si sono sottoposte a operazioni di rimozione chirurgica della parte danneggiata, e una ha perso la vita per complicazioni.
La Duchessa è in prigione, e al momento della mia visita in Florida non ho potuto contattarla per via delle accuse a suo carico. Ma ho intervistato Corey Eubanks, noto alle forze dell'ordine locali quale suo assistente, ruolo che l'uomo continua a negare. Quando l'ho incontrato era in libertà vigilata per concorso in due operazioni di iniezioni portate a termine nel suo appartamento a Hollywood.
Il luogo fissato per l'appuntamento è la clinica Body Care dove il 42enne aveva in programma di sottoporsi a una liposuzione. Corey, coi dread che gli arrivano fino al sedere e lenti a contatto color pistacchio, non è nuovo a operazioni chirurgiche di questo stampo. Mi dice che su di lui la Duchessa avrebbe praticato una sola iniezione, e che i risultati ottenuti avrebbero convinto almeno altre 25 persone a ricorrere ai servizi offerti dalla donna. (Per la cronaca, aggiunge anche di non essere mai stato pagato per la sua attività da intermediario). Stando a quanto mi dice, un sedere come il suo è ambito da tutti.
Quando per la prima volta ho posato gli occhi su di lui, fuori dalla clinica col le palme, non ho potuto fare a meno di pensare cosa succederebbe se cadesse nell'oceano. Quei palloni fasciati nella tuta elasticizzata avrebbero galleggiato, o sarebbero affondati portandoselo dietro? Corey non sembra preoccuparsene, e pochi minuti dopo mi invita a toccare con mano il risultato.
"Dai, vai," mi dice con tono materno, come se mi stesse offrendo un biscotto invece della possibilità di palpare le sue natiche. Solleva il retro della maglietta e poi mi guarda. Esito avvicinandomi col solo indice. A contatto con la sua pelle non affondo come invece mi aspettavo, ma rimbalzo leggermente. Il suo sedere ha la consistenza di un masso avvolto nel cuoio.
Corey dice di aver pagato 1.000 dollari per quell'iniezione avvenuta quasi dieci anni fa. Conosceva già la Duchessa—incontrata nell'estate del 1994, quando ancora portava il suo nome di battesimo e bazzicava nei dintorni dell'ormai defunto Waterfront, un locale gay—ma è stato solo dopo la sua transizione che è divenuta famosa per le sue iniezioni, probabilmente usando le stesse tecniche che aveva sperimentato sul suo corpo.
Corey Eubanks non ha problemi a parlare delle iniezioni e del corpo che ha ottenuto. Qui è a Collins Park, Miami Beach.
“Cinque persone che conoscevo a quei tempi se l'erano fatto fare dalla Duchessa," mi ha detto Corey. "Una delle ragazze era piatta come una tavola. Ha fatto l'operazione e ha ottenuto un po' di curve. Una mia amica mi disse il nome di chi aveva operato quelle cinque persone e così ho pensato, forse posso ritoccare un po' la parte superiore. Volevo che le mie cosce fossero ben tornite quando indossavo gli shorts e volevo un bel sedere.”
L'operazione della Duchessa risale a quasi dieci anni fa. Il suo didietro è considerato un vero culo-lavoro a Miami, un posto dove la competizione tra migliaia di persone mai contente del proprio aspetto fisico ha cambiato gli standard della bellezza, trasformandola nel mero sfoggio dei risultati di pratiche malsane. Corey crede che per ottenere il capolavoro che sono ora le sue gambe non avesse altra scelta che questa.
“La ragione per cui una volta la gente non andava in un posto così," mi spiega osservando la clinica di liposuzione dove si sarebbe diretto poco dopo, "è che non esisteva la liposuzione. Prima c'era solo un cuscinetto che ti veniva infilato nel sedere. Sembrava finto. Nessuno lo voleva. In più non c'è notizia di episodi imbarazzanti o di morti. Non conosco nessuno a cui sia successo.”
Ovviamente, le cose cambiano. Come mi ha spiegato il Dott. Mendieta, ci possono volere anni prima che i terribili effetti collaterali delle iniezioni vengano a galla. Per quanto Corey sia sicuro del proprio sedere, di sicuro non è del tutto al riparo. Da un giorno all'altro si potrebbe svegliare con dei polipi, lesioni o ulcere. E anche se non gli causeranno problemi di salute, le iniezioni al sedere lo hanno quasi già fatto andare in prigione.
“È un casino se le operazioni provocano problemi a qualcuno," mi ha risposto quando gli ho chiesto dei problemi legali suoi e della Duchessa. "Ma se invece vanno bene? Cos'è allora la Duchessa? Una dea?"
Proprio in quel momento, una donna bionda in un camice ha fatto un cenno con la testa per chiamare Corey. È l'ora della liposuzione. Prima di salutarlo gli chiedo se lui, come la Duchessa, non sia troppo dipendente da questo tipo di operazioni. 
“Non sono mai stato dipendente," mi ha detto. "Questa è l'ultima. Dopo questa comincio a mangiare bene e ad allenarmi.”

Seven è orgogliosa del suo nuovo sedere, ed è convinta che abbia contribuito a far crescere i suoi guadagni.
Durante una delle mie ultime sere a Miami sono stato al King of Diamonds. Celebrato da artisti come Rick Ross, Lil Wayne e Drake, lo strip club deve la sua fama ai pantagruelici sederi delle ballerine che vi si esibiscono. Dopo aver osservato da vicino le conseguenze delle iniezioni su Oscarina e aver compreso i rischi attraverso le testimonianze di un insider come Corey, ero curioso di vedere il prodotto finale in azione.
Arrivato al locale, circondato da un turbinio di banconote, mi sono ritrovato a fissare le enormi cosce di Seven mentre questa volteggiava intorno a un palo cromato. Sui bassi di “Uoeno” di Rick Ross, il suo sedere rimbalzava come la tazza in Jurassic Park. Per il gran finale, negli ultimi secondi della sua esibizione, Seven si è afferrata le natiche carnose e ha avvolto il palo, scivolando verso il basso. Mentre lo speaker chiamava un’altra ballerina, un ragazzo col farfallino è corso sul palco a raccogliere le banconote lanciate a Seven per poi infilarle in un secchio di plastica già ricolmo di denaro.
Ogni altro strip club del mondo avrebbe fatto delle natiche di Seven un vanto da ottava meraviglia del mondo, convocando ingegneri per studiarne la forma e far luce sul miracolo di un corpo così sottile ma al tempo stesso in grado di reggere un tale peso. Ma a Miami, al King of Diamonds, quello di Seven è solo un’altra goccia in un mare di culi. Il suo segreto è tutto fuorché un segreto. Come tante altre ragazze, a Miami e in tutta l’America, un anno e mezzo fa Seven ha stretto un patto con la bellezza.
Dopo la sua esibizione la incontro sul retro del locale, in una specie di triste ufficio che non apparirebbe fuori posto in un adattamento di Scarface a tema blaxploitation. Non si fa troppi problemi a parlare delle iniezioni illegali e di come l’operazione le abbia cambiato la vita. A suo dire, l’ingrandimento del sedere è stata una delle decisioni migliori che abbia mai preso.
“Mi sono operata un martedì,” mi spiega. “Il venerdì sono rientrata al lavoro, e in una sera ho guadagnato il triplo. Le mie entrate, da medie che erano, sono passate al livello superiore.”
Le chiedo se posso osservare da vicino il risultato. In un attimo si volta, si accovaccia, allarga le natiche e scuote il sedere scendendo lentamente verso il basso. In quell’attimo delirante ho pensato che forse il suo sedere era un’enorme metafora di Miami—o forse di tutta l’America, o addirittura dell’animo umano. Dall’esterno il sedere di Seven era invitante e bello, ma nascondeva qualcosa di oscuro e nocivo.
I miei timori hanno ricevuto conferma quando si è alzata e mi ha fatto dare una tastata. L’aspetto era dei migliori, ma la sensazione sui polpastrelli era pari al contatto con una lapide.

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