giovedì 9 gennaio 2014

Cinquantenni, laureati e disoccupati
In tremila al concorso per autisti di bus


NICOLA PINNA

Sono tantissimi gli ingegneri, gli architetti e gli avvocati giunti nell’isola per conquistare un posto al volante


CAGLIARI
Ci sono quelli che un concorso non l’avevano mai fatto perché fino a sei mesi fa, a cinquant’annni compiuti, lavoravano nelle industrie chimiche. Poi ci sono tanti laureati: ingegneri, architetti e anche un praticante legale che dopo tanti anni sui libri sono disposti ad accontentarsi di un posto al volante. Sì perché anche l’assunzione di cento autisti di autobus è un’occasione da non perdere nell’isola della disoccupazione.  

Per partecipare alla selezione indetta dall’Arst (Azienda regionale trasporti sardi) questa mattina, in realtà sono arrivati anche da molto lontano: una ragazza partita dalla Calabria, un quarantenne dalla Campania e due amici dalla Toscana. All’ingresso, all’alba, erano più di tremila: uno dietro l’altro a raccontarsi le disavventure del passato e a sperare nel futuro col posto fisso. «In realtà non è sicuro che inizieremo immediatamente a lavorare – spiega una ragazza partita da Sassari alla quattro del mattino – Questa graduatoria sarà valida nel caso di assunzioni nel corso dei prossimi tre anni. Ma chi ci garantisce che prima o poi saremo chiamati?». 

Per tutti è un’occasione, forse l’unica di questi tempi. «Io sono arrivato da Porto Torres: lavoravo in una centrale nella zona industriale ma ora sono disoccupato. Non sono mai stato amante della guida, ma se voglio che i miei figli vadano all’università non posso pensare di andare avanti con l’assegno della cassa integrazione. Questo è uno delle poche opportunità che offre il mercato del lavoro».  

Superata la lunga fila all’ingresso della Fiera di Cagliari, il test si è svolto abbastanza velocemente: trentacinque minuti per svolgere il quiz con cinquanta domande a risposta multipla. Lunedì si conosceranno i risultati e chi dei tremila avrà ottenuto un voto sufficiente dovrà prepararsi per l’esame successivo: il test psicoattitudinale. «I requisiti non erano inaccessibili, ma per essere in grado di rispondere alla domande era necessario studiare bene– si sfoga all’uscita un trentenne arrivato appositamente da Catanzaro – Per partecipare bastava avere la patente B e quella D, la Carta qualificazione del conducente per il trasporto delle persone. Era richiesta solo la licenza media ma qui oggi vedo che ci sono anche molti laureati».  

Soprattutto ingegneri, come una ragazza di Modena e un quarantenne di Olbia. «Ho fatto una cinquantina di concorsi ma ancora sono disoccupato. Dopo tanto impegno nello studio speravo di lavorare in una grande azienda e di occuparmi di progetti ambiziosi, ma nella peggiore delle ipotesi mi ritroverò ad affrontare le curve delle strade della Sardegna. Se mi assumessero, comunque, sarebbe una bella soddisfazione». 

http://www.lastampa.it/2014/01/09/italia/cronache/in-tremila-al-concorso-per-autisti-di-bus-lBWuEz1qDdqsqgDaRgdkfP/pagina.html?ult=1

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